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1) Dizion. 5° Ed. .
CONCLUSIONE e CONCHIUSIONE.
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CONCLUSIONE e CONCHIUSIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto e più comunemente L'effetto del concludere; Termine, Compimento, che si dà a pratiche, trattati, negozj e simili, ratificando, nella debita forma, le parti interessate ciò che hanno convenuto. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 282: Degli apparati di questo Signore alla guerra in queste conclusioni di paci, ne sta sospeso ogni uomo.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 320: L'Eccellenza del Duca si obbliga,... fra due mesi dal dì della final conclusion de' capitoli, a curare ec.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 552: Dell'accordo con l'Imperatore ne disse, che era presso alla conclusione.
Esempio: Dat. Lett. 9: Io non le chiederò [le derivazioni toscane] se non quando vedessi il negozio a segno di sicura conclusione.
Esempio: Fag. Comm. 5, 445: Questi son amori superficiali, cortesie amichevoli, corrispondenze sociabili, le quali non hanno per termine necessario uno sposalizio, allo stabilimento del quale molte cose in tal caso sottilmente si ventilano ed accortamente s'esaminano, e molto tempo vi vuole per istabilirne in valida forma il trattato e la conclusione.
Definiz: § I. Per Deliberazione, presa da più persone insieme adunate, intorno ad alcun negozio o partito; e talora anche semplicemente Accordo, Convenzione, intorno a checchessia. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 126: Era necessario che venissero gli Oratori, a volere o fuggire in tutto, o almeno differire, qualche conclusione che si pratica circa le cose di Pisa.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 419: Le Signorie Vostre vedranno per la alligata dei 14 la conclusione che si era fatta fra il Papa, e il Duca, e quelli altri Cardinali; il che tutto fu fatto e concluso, come se ne è poi visto l'esperienza, per dare pasto, e per spignerlo allo andarsene.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 7, 159: Queste difficoltà hanno fatto far loro assai diete e poche conclusioni.
Esempio: E Machiav. Pros. var. 5, 29: E rimasi in questa conclusione, sparì via.
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 82: Fu sopra questo assai risposto e detto Da l'una e da l'altra inclita guerriera. L'ultima conclusion, l'ultimo effetto È, che Ruggier ritorni alla bandiera Del suo Signor.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 37, 93: Elle fur d'odio, elle fur d'ira tanta Contra il crudel, per tante colpe, accese, Che di punirlo, mal grado di quanta Gente egli avea, conclusïon si prese.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 304: Si venne alla conclusione del giorno di consumare il matrimonio.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 208: La prima volta che si ragunarono [gli Operai], feciono questa conclusione: che si facessi per allora uno Proveditore.
Definiz: § II. E per Risoluzione che alcuno prende di far checchessia per particolari ragioni; e altresì il Partito che propone come conclusivo. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 157: Giannotto, il quale aspettava direttamente contraria conclusione a questa, come lui così udì dire, fu il più contento uomo che giammai fosse.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 23: La donna, dopo molte novelle, venne a questa conclusione, che ella era presta ec.
Definiz: § III. Per Giudizio conclusivo, Decisione, intorno a checchessia: ma in questo senso non è molto comune. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 106: Così fu differita la tenzone Fin che di Gange uscisse il nuovo albore: E si restò senza conclusïone, Chi d'essi duo guerrier fosse il migliore.
Definiz: § IV. Conclusione dicesi pure Quella parte d'un discorso, o di qualsivoglia scrittura, con la quale, raccogliendo in breve le cose dette e cavandone la sostanza, si dà fine ad esso; ed anche semplicemente Fine o Chiusa. –
Esempio: Giamb. Tull. Rettor. 120: Conclusione è la sesta parte della diceria, la quale si puote fare in tre modi.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 92: Nondimeno me n'è pure una [novella] rimasa da raccontare; nella conclusione della quale si contiene un sì fatto motto, che forse non ci se n'è alcuno di tanto sentimento contato.
Esempio: Tratt. Color. Rett. 10: Secondo le dette quattro generali divisioni, la prima è esordio, la seconda è narrazione, la terza è petizione, la quarta e ultima è conclusione.
Esempio: E Tratt. Color. Rett. 13: È conclusione, dimostramento onesto, o vero utile, o verisimile d'onesto o d'utile, delle cose innanzi dette e adomandate.
Esempio: Salvin. Annot. Murat. 2, 359: E la conchiusione del sonetto è galantissima.
Definiz: § V. E poeticam., La cosa stessa che si dice, o anche si fa, ponendo termine a un racconto, a un discorso, a un dialogo e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 199: Più ti vo' dir, per non lasciarti senza Una conclusïon, ch'a te fia grata Forse d'udir in su questa partenza: In tutte l'altre cose assai beata, In una sola a me stessa dispiacqui; Che 'n troppo umil terren mi trovai nata.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 121: All'ultimo l'istoria si ridusse; Che 'l pastor fe' portar la gemma innante, Ch'alla sua dipartenza, per mercede Del buono albergo, Angelica gli diede. Questa conclusïon fu la secure Che 'l capo a un colpo gli levò dal collo.
Definiz: § VI. Ciò che discende da argomenti, da ragionamento o simili, o che si prova per mezzo di essi; Quel che si stabilisce deducendolo da principj, fatti o simili; Sunto o Sostanza d'un discorso. –
Esempio: Savonar. Pred. 7: Questa è la conclusione de l'argumento.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 409: In questo capo si replicò per Sua Maestà e Rubertet e noi più volte; nè ci parve lasciare indietro termine alcuno atto a strignerli: infine la conclusione che se ne trasse fu, che la volontà e desiderio suo saria, che fussin Vostre Signorie compiaciute, ma che ec.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 79: Conclusione è quello che con argomento viene provato e manifestato.
Esempio: Varch. Boez. 127: Maravigliosa per certo,... ed a concedere malagevole, è cotesta conchiusione; ma a quelle cose, che prima concedute si sono, pur troppo convenirsi cognosco.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 126: La conclusione dunque di tutto il ragionamento fatto fin qui è questa.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 125: La conclusione è, che nella conversazione, e in qualunque colloquio dove il fine non sia che intertenersi parlando, quasi inevitabilmente il piacere degli uni è noia degli altri.
Definiz: § VII. E per Massima, Sentenza, stabilita o accettata per vera, e più particolarmente in materie scientifiche. –
Esempio: Guicc. Stor. 2, 411: È conclusione comune di tutti i savj, che a Dio piacciano sommamente le libertà delle città.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 92: A simili angustie conducono i falsi principj: ma chi rettamente filosofando riconoscerà per cagioni di tali effetti gli eccessi della gravità de' mobili e de' mezzi,... senza intoppo alcuno molto saldamente stabilirà le sue conclusioni.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 182: Essendosi dette molte cose in questo primo libro, o incidentemente, o per maniera di dubitare, o affine di risolverle ne' seguenti, si è giudicato opportuno di registrar qui un sommario delle conclusioni principalmente in esso già stabilite.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 151: La geometria insegna.... quanto si debba andar rattenuto e col calzar del piombo, come si dice in proverbio, in proferire l'altre conchiusioni che non sono certe, ma verisimili.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 2: Tutto ciò per aver... piantate dottrine e conclusioni opposte.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 7: Veggiamo che molte conclusioni cavate da ottimi discorsi, non reggono all'esperienza.
Definiz: § VIII. Term. de' Logici. La terza proposizione del sillogismo, e più generalmente La conseguenza o illazione di ogn'altra forma d'argomentare. –
Esempio: Car. Arist. Rett. 161: Conciosiachè gli entimemi siano sillogismi quasi di questa tal materia, ne segue che così le conclusioni d'essi entimemi, come i principj, toltone via il sillogismo, sono sentenze.
Esempio: Salv. Infarin. Sec. 159: Conclusione è quella, come dicono i Loici, che scoppia dalle premesse.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 171: Le premesse, la dimostrazione, e la conclusione sono ad unguem l'istesso che io suppongo, dimostro e concludo.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 215: Tutti gl'inganni, che da tal guisa d'inferir si ricevono, soglion chiamarsi inganni del senso (come gli appellò Aristotile, religiosissimo conservatore dei modi comuni di favellare), cioè originati dall'esperienza del senso congiunta con l'ordinaria minore, che vi accoppia l'intelletto per trarne la conclusione.
Definiz: § IX. Term. delle Scuole. Disputa, la quale ordinariamente si teneva in pubblico, di materie filosofiche, teologiche, scientifiche o simili. E altresì la Tesi o Questione, anche stampata, che si trattava, o si doveva trattare; Dissertazione. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 387: E queste e molte altre infinite simili conclusioni si debbono disputare in detto Concilio.
Esempio: Sassett. Lett. 46: Ed avendo pur provato questo anno in Pisa a fare il buffone in publico, argumentando a messer Tommaso da Pistoia, che tenne 250 conclusioni, penserò che non mi abbiano a mancare le parole.
Esempio: Tass. Lett. 2, 117: Mando fuori.... sotto il nome di Vostra Signoria queste mie Conclusioni.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 100: Si stamparono conclusioni contrarie per amendue le parti, publicandosi elle per vari luoghi della Germania.
Esempio: Baldin. Art. Int. 57: Veggonsi intagliate da lui una bella veduta della gran fabbrica della Certosa di Firenze; due piccole battaglie;... i martiri del Giappone, una Conclusione in gran foglio ec.
Esempio: E Baldin. Art. Int. 63: Vedesi anco di suo intaglio.... un frontispizio di un libro di Conclusioni per l'abate Spinola.
Esempio: Bottar. Lez. Decam. 1, 176: Cristiano Donato, nella sua Conclusione filosofica sostenuta in Wittemberga l'anno 1688, crede di più che il Poggio unitamente con Lionardo Aretino avesse mano in questa empietà.
Definiz: § X. E altresì Proposizione, Punto, o Soggetto, da dimostrarsi. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 397: Ma passando al secondo capo che mi resta da esaminare intorno agli svantaggi della potenza, pongo quest'ultima conclusione. Se presupponiamo ec.
Esempio: E Pallav. Libr. Ben. appr.: Affinchè io provi tutte le parti di questa mia conclusione, mi convien di spiegare qual sia ec.
Esempio: E Pallav. Libr. Ben. 398: Già sono all'ultima parte della conclusione proposta, cioè che ec.
Esempio: Viv. Tratt. Proporz. 112: Quando bene 'l tutto fosse veramente d'Euclide stesso, non so poi veder.... qual pregiudizio resulti alla stabilità de' fondamenti geometrici, ond'egli occorra affannarsene col medesimo Vieta dicente, che non a torto si tiene per qualcuno tali conclusioni controverse essere adulterine.
Definiz: § XI. Term. Forense. Si dà il nome di Conclusioni in causa, a quella Scrittura nella quale si riepilogano tutte le ragioni di diritto e di fatto sparse negli altri atti della causa, riducendoli in proposizioni determinate da presentarsi al giudice.
Definiz: § XII. E col nome di Conclusioni chiamasi l'Arringa, che fa il pubblico ministero nelle cause criminali, ed altresì in quelle civili designate dalla legge, proponendo ai giudici ciò che gli sembra necessario nell'interesse della giustizia.
Definiz: § XIII. In conclusione, posto avverbialm., vale Finalmente, In somma, ed anche In sostanza. –
Esempio: Morell. Cron. 270: In conclusione recati a questo, di nascondere la roba tua e 'l guadagno, quanto t'è possibile.
Esempio: Bern. Orl. 22, 22: Ordauro più volte era venuto Là per vedermi, ed in conclusïone Altro mai, che 'l castel, non ha veduto.
Esempio: Varch. Ercol. 96: Sogliono alcuni, quando favellano, usare a ogni piè sospinto, come oggi s'usa, sapete, in effetto, o vero in conclusione: altri dicono ec.
Esempio: Tass. Lett. 3, 19: In conclusione, aspetto che le cortesi lettere di Vostra Signoria illustrissima m'apportino tanto giovamento, quanto m'apportarono speranza.
Esempio: Dat. Lepid. 9: Nè piccola fu la contesa; in conclusione risolvettero, in qualunque modo ciò fosse avvenuto, esser bene ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 508: Voi dunque, in conclusione, avete fatto questi due gran peccati mortali di malacreanza moderna; la penitenza de' quali toccherebbe alla Menica.
Definiz: § XIV. Senza conclusione, pure posto avverbialm., vale Senza fondamento, Vanamente. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 16: I sogni si formano, dormendo, di pezzi dalla immaginativa, e lo più sovente senza conclusione.
Definiz: § XV. Quindi Persona senza conclusione o Discorso senza conclusione, dicesi familiarmente di Persona vana, leggiera, di Discorso inetto o inconsistente in sè medesimo.
Definiz: § XVI. Senza conclusione, coi verbi Tornare senza conclusione, Partire senza conclusione, o simili, e detto di persona, vale Senza aver concluso quel particolar negozio per cui era andata; ma è maniera non molto comune. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 168: Così l'accese, e licenziò: ma disse non facesse l'ambasciata così risentita. Montano tornò, come senza conchiusione: l'altre cose, che poi scoppiarono, dissimulò.
Definiz: § XVII. E coi verbi Restare senza conclusione, Rimanere senza conclusione, o simili, e detto di pratiche o negozj, vale Senza effetto, Senza essere condotto a capo.
Definiz: § XVIII. Cavare conclusione di checchessia, Trarre, e simili, conclusione di checchessia, vale Venire a capo di qualche cosa intorno ad esso, Venirne a qualche risoluzione. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 401: Mostrossi a Sua Beatitudine quello che si era fatto infino a qui,... e che bisognava che Sua Santità fussi quella che ostassi ec., non se ne trasse altra conclusione.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 187: Se ne cavate conclusione, vedete che si ordini a quell'Andrea Ginori.... che facci questi pagamenti.
Esempio: Tass. Lett. 2, 547: Chi sin'ora non s'è risoluto di pregar per la mia vita e per la mia libertà, temo che non voglia farlo per l'avvenire; però prego Vostra Paternità che, se può, ne cavi qualche conchiusione.
Definiz: § XIX. Essere persona di conclusione, o Non essere, persona di conclusione, ovvero Esser persona di poca, o di nessuna, conclusione; dicesi familiarmente per Essere, o Non essere, persona di proposito, Essere, o Non esser, tale da farne capitale per qualsivoglia negozio od occorrenza. Così per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Non t'impacciar con costui, che non è uomo di conclusione. È donna di conclusione; e simili.
Definiz: § XX. Esserci con alcuno conclusione; pur familiarmente, dicesi per Esser quegli tale da condurre a capo checchessia, Operare o Discorrere di proposito e bene, con serietà e con giudizio: e per contrario dicesi Non esserci conclusione. Così per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore È inutile discorrere di cose gravi con Tizio, tanto con lui non c'è conclusione. Ho mutato legale, perchè vedevo che non c'era conclusione.
Definiz: § XXI. Esservi in un discorso conclusione, o Non esserci, conclusione non esservi in un discorso conclusione; dicesi familiarmente per Essere, o Non essere, quel discorso ben ragionato, consistente in sè medesimo, atto a dimostrare il vero di checchessia.
Definiz: § XXII. Esserci in un affare conclusione, o Non esserci, conclusione non esserci in un affare conclusione; vale pur familiarmente Esserci o Non esserci ragionevole fondamento a concluderlo, a condurlo a capo.
Definiz: § XXIII. Far conclusione di operar checchessia, trovasi per Far risoluzione, Proporsi di effettuarlo. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 64: La damigella fe' conclusïone Di tradir la sua patria e l'Amostante.
Definiz: § XXIV. Far conclusione di una cosa, fu maniera delle Scuole, usata a significare Provarla, Dimostrarla, vera; che anche si disse Concludere. –
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 659: L'antica, cioè lo Vecchio Testamento, che è come la proposizione antecedente, e la novella Proposizion, cioè lo Nuovo Testamento, che è la proposizione sequente, che così ti conchiude, cioè ti fa conclusione della fede.
Definiz: § XXV. Fare una data conclusione, vale Dire in modo efficace una data cosa come conclusione o epilogo del discorso; ma è maniera oggi non molto comune. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 136: Alla fine fece questa conclusione, che tutte le altre cose passate le voleva omettere, ma che gli era necessario che le SS. VV. si risolvessero al pagamento di questi danari.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 320: Le SS. VV. mi raccomandano nuovamente il caso di Salvetto de' Buosi. Ne parlai iersera con Sua Eccellenza. Mi fece dopo molta disputa questa conclusione; che gli salva la vita contro alla volontà della famiglia de' Naldi, ma che contro alla volontà loro non è per liberarlo.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 480: E perciò si può fare questa conclusione, che di qua voi non aspettiate nè genti nè danari, ma solo qualche breve, lettera o ambasciata monitoria.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 497: E di tutte queste cose, le quali tu discorrerai efficacemente e le circostanze loro, farai alla Maestà del Re questa conclusione, che noi ti abbiamo mandato là per intendere lo animo suo, e che provvisioni disegna per mantenere quello gli resta e di stato e di amici.
Definiz: § XXVI. Tenere conclusione o conclusioni, è termine delle Scuole, che valeva Disputare pubblicamente di cose teologiche, filosofiche e simili. E Tener conclusione d'una data cosa ad alcuno, trovasi per Discorrerne o Disputarne da maestro con esso, Dargliene lezione. –
Esempio: Pitt. I. Apolog. Cappucc. 324: Dove trovate voi questi torti? P. Io pensavo avervene già mostri tanti, che voi potessi tenerne conclusione ad altri; ma poi ch'io veggio ec.
Esempio: Menz. Sat. 14: Per logge e sale e per le stanze tutte, Vi tien conclusïon qual baccelliere Ogni vil loquacissimo Margutte.
Definiz: § XXVII. Venire a conclusione, trattandosi di alcun negozio o pratica, vale Venire ad accordo intorno ad essi; Concluderli, Terminarli. –
Esempio: Capp. G. Comment. Pis. 252: Intendesse quello che volevano [Buccicaldo e papa Benedetto] dal nostro Comune, dandoci la città di Pisa; ed inoltre da loro intendesse in che modo aveano a venire a conclusione, e se era in loro potenzia o no.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 20: Negando i Sanesi più tempo, e essendo sollecitati, fu nicistà (necessità) venire a conclusione.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 307: Si maravigliava che Vostre Signorie non vengono con questo Duca a qualche conclusione, sendo ora un tempo tanto accomodato a farlo.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 57: Nè per questo si veniva a conclusione alcuna.
Esempio: Grazz. Pros. 47: Tu diresti pari ed egli caffo, e non verreste mai a conclusione.
Definiz: § XXVIII. Venire alle conclusioni, trovasi per Venire alla sostanza d'un discorso o racconto, alla parte principale e importante di esso. –
Esempio: Bern. Orl. 45, 45: E prega, volto al suo vecchio maestro, Che faccia che colui gliel venda o doni [il cavallo]: Or per non vi parer troppo mal destro, E venir tosto alle conclusïoni, Benchè Atalante ec.
Definiz: § XXIX. Presto e male, e conclusione; maniera proverbiale e scherzevole. –
Esempio: Lipp. Malm. 12, 49: Pur alfin nelle spalle si ristringe, E dice che farà quanto comanda. O garbato (rispose allor Baldone)! O così! presto e male, e conclusione.
Esempio: Not. Malm. 2, 861: Presto e male, e conclusione. Meglio è far male e presto, che non spedirsi mai col pensiero di voler far bene. Chi fa presto e male, finalmente fa; ma chi, facendo adagio e bene, mai non conchiude o termina quel che ha in animo di fare, non si può dire che faccia, e veramente non fa; e però nell'essenza del fare, è meglio far male, che non fare.