Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 2° Ed. .
ORRORE
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ORRORE.
Definiz: Spavento, o eccessiva paura, che nasce da male, che sia quasi presente. Lat. horror.
Esempio: G. V. 12. 3. 14. Or non avemo noi in orrore udir quelle cose?
Esempio: Amm. ant. L'orror della morte, lo pericolo del giudicio, la paura dello 'nferno, mai dagli occhj del cuor tuo non lasciar dileguare.
Esempio: Sal. Catell. R. E quivi è poi una camera fatta ad arcora, e a volte di pietra, oscura di tenebre, e di mala puzza ripiena, e a vederla è un'orrore.
Definiz: ¶ Per oscurità, e tenebrosità spaventevole.
Esempio: Petrar. Son. 144. Un solitario orrore, D'ombrosa selva mai tanto mi piacque.
Esempio: E Petr. Son. 236. E 'n tenebroso orrore Cerco, parlando d'allentar mia pena.
Definiz: ¶ Per abbominazione.
Esempio: Pass. c. 66. La penitenzia schifa l'avarizia, e ha in orrore la lussuria.