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1) Dizion. 5° Ed. .
ASSENZIO.
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ASSENZIO.
Definiz: Sost. masc. Erba amarissima, di foglie molto intagliate e bigiastre, usata frequentemente come medicinale.
Dal grec. ἀψίντιον, lat. absinthium. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 299: L'assenzio è caldo in primo grado, e secco in secondo, e dicesi aver due virtù contrarie, cioè purgativa e costrettiva.
Esempio: Petr. Rim. 1, 263: In un punto Può far chiara la notte, oscuro il giorno, E 'l mel amaro, ed addolcir l'assenzio.
Esempio: Pallad. Agric. 132: Vino confettato d'assenzio, viole e rose.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 134 t.: L'assenzio marino da chi è chiamato Serifio, da chi Santonico.
Definiz: § I. Figuratam. per Amarezza, Disgusto dell'animo. –
Esempio: Bocc. Fiamm. 35: M'apparecchiò [la fortuna].... i suoi assenzj, i quali.... la mia allegrezza in tristizia, e 'l dolce riso in amaro pianto mutarono.
Esempio: Bemb. Asol. 44: Chi non sa con quante gelosie, con quante invidie, con quanti sospetti,.... ed infine con quanti assenzj ciascuna sua brevissima dolcezza [dell'amore] sia pagata?
Esempio: Fag. Rim. 1, 26: Leggi Plauto, Aristofane, e Terenzio;.... E se questi studiar ti par assenzio, Sappi che il mele non vien mai senz'esso.
Definiz: § II. E pel Succo estratto dall'assenzio, Bevanda fatta col succo d'assenzio. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. D. 142: Iddio fa come la madre che vuole levare il figliuolo dal latte, che ci pone l'assenzio.
Esempio: Marchett. Lucrez. 52: Se fanciullo a morte langue, Fisico esperto alla sua cura intento Suol porgergli in bevanda assenzio tetro.
Definiz: § III. Figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 23: Sì tosto m'ha condotto A ber lo dolce assenzio de' martirj La Nella mia col suo pianger dirotto.
Esempio: Tass. Lett. 2, 62: Il mele de la vostra grazia.... sia gustato da me, dopo il fele e l'assenzio e 'l veleno di tanti affanni, che così longamente ho bevuto.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 42: E in questo dire, in sul collo di neve Della bella fanciulla l'ombra vana Getta le braccia; e vero assenzio beve Ricciardo.