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FRUTTA.
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FRUTTA.
Definiz: Sost. femm. Lo stesso che Frutto nel senso di Prodotto di alcuni alberi e di alcune piante fruticose od erbacee, carnoso e polputo, buono e saporito a mangiarsi.
Da frutta plurale femminino di Frutto nel detto senso. –
Esempio: Vill. M. 86: Il maggiore sussidio che avessono era l'agresto, e le frutte non mature.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 44: E quando ebbono (due muli imbizzarriti) tempestato la carne, vollono delle frutte; e verso la Lisa trecca s'inviarono, e voltorono con li calci tutti i loro panieri.
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 23: Non son più Gan che pel passato fui.... Bene è cattiva frutta, acerba e dura Quella che 'l tempo mai non la matura.
Esempio: Poliz. Pros. 22: Desidero un pippione e qualche vinetto bruschettino da berselo centellando, poi qualche frutta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 72: E frutte e carne e pan.... Rapisce.
Esempio: Bern. Comm. Cap. Prim. 357: Anche le pesche, le quali non son così perfetta frutta come si stima, piacciono a così fatte persone.
Esempio: Vasar. Ragion. M. 26: Questi festoni di frutte che circondano queste travi, e cosi quelli di fiori, mi piacciono maravigliosamente.
Esempio: Grazz. Pros. 364: Il mellone tiene il mezzo tra il cetriuolo e la zucca, e da ciascuno de' due piglia il più cattivo; una frutta, certo, che non ha nè odore nè sapore.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 134: Ma quali sieno quelli [innesti] poi che faccian prova megliore e le frutte più presto, la sperienza lo dimostra:... ed io, per me, tengo.... che quelli fatti a marzo.... provano meglio,... e megliori frutti fanno.
Esempio: Dav. Colt. 2, 521: Far che le frutte non caschino. Terranno le frutte quegli alberi che si pongono a rami, fendendo un poco il ramo quando si pone, ec.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Amarino. Nome d'una spezie di ciregio, la cui frutta è di sapore agro, mescolatovi alquanto d'amaro.
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 37: Tra gran quantità di diversi frutti, qual fiorito, quale sfiorito, e carico di picciole frutte di poco tempo avanti allegate, ec.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 64: Ove è finita la vendemmia, si colgono le frutte da verno, come pere cotogne e mele, melagrane, pere e mele di tutte le sorti alla prima brinata, pesche vernine, sorbe e nespole.
Esempio: Chiabr. Amed. 19, 51: Ah! che co' venti insieme Le belle frutte in sul terreno andranno.
Esempio: Red. Cons. 1, 176: Le frutte che si potranno adoprare, sono le fragole, le ciliege e cotte e crude, gli sparagi, i fichi, i poponi, i cocomeri.
Esempio: Targ. Viagg. 9, 148: Solo permetterei qualche albero pomifero, ma vernino, perchè delle frutte staterecce non mi fiderei per la salute degli abitanti.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 188: Questa diligenza è più opportuna alle frutte d'autunno, e molto più a quelle d'inverno, che a quelle d'estate.
Esempio: Lambr. Bach. Set. 11: Perchè in quella guisa che noi, coltivando i frutti nostri salvatici, gli abbiamo addomestichiti, e ne cogliamo frutte più belle;... così anco là dove, ec.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 145: Ma il Signore ha voluto che voi e io abbiamo questa mortificazione insieme.... Orsù, appigliamo per suo amore questo poco della crocellina; e poi ridersene: chè, al fine, sono delle frutte che dà questo mondo.
Definiz: § II. Usasi nel sing. in senso collettivo a denotare genericamente Frutte di qualsiasi specie. –
Esempio: Nov. Ant. B. 96: Le più mattine mandava la fante sua a vender frutta o camangiare alla piazza del Ponte vecchio.
Esempio: Targ. Viagg. 9, 115: L'unica frutta che io vi abbia trovata è l'uva, e qualche meluccia, che nel fiorentino appena si darebbe per pastura ai maiali.
Definiz: § III. Dicesi per Servito, consistente in frutti, e propriamente freschi, che s'imbandisce alla fine del pasto. E anche in questo senso usasi pur nel singolare, in senso collettivo. –
Esempio: Comm. Anon. Dant. 1, 694: Frate Alberico invita questi suoi parenti a mangiare seco, ed ordinò d'avere nella camera certi fanti bene armati, e quando elli dicesse: Venghino le frutte, questi uscissono fuori, e tutti gli tagliassono per pezzi.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 238: E in questo niuna cosa, fuor che le frutte, restando a dar nella cena, vennero le due giovinette.... con due grandissimi piattelli d'argento in mano pieni di varj frutti, secondo che la stagion portava.
Esempio: Baldell. F. Filostr. 9: Tra molte ricche e dilicate vivande, sogliono arrecar diletto le frutte, erbaggi, e altri cibi vilissimi.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 107: Un solennissimo banchetto Di lesso, arrosto, insalata, guazzetto, Frutte, confetti, vin doppio e migliore, Ch'io mai gustassi.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 10: Eccogli a noi (i garzoni dell'oste): state un po' a vedere Ch'e' ci fan qualche burla. Che vegg'io? Piatti di frastagliami, Frutte, pane, salumi; ove vann'eglino?
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 33: Io son frate Alberigo, Io son quel delle frutte del mal orto, Che qui riprendo dattero per figo.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 570: Questi fu uno dell'Ordine de' Gaudenti, nome frate Alberigo de' Manfredi di Faenza; lo quale, sendosi pacificato con suoi nimici cittadini, così li tradì, che una sera li chiamò seco a cena, e ebbe gente armata nelle camere d'intorno alla sala dove elli cenavano: tempo era di state; e ordinò con la sua famiglia, che quand'elli chiedesse appresso le vivande le frutta, che le camere fossero aperte, e li fanti uscissono fuori, e uccidessono tutti costoro: così fu fatto.... Queste sono le frutte dell'orto del tradimento, delle quali elli favella.
Definiz: § V. E figuratam. e scherzevolmente, e per lo più col verbo Dare le frutte, per Busse, Percosse; tolta, per antifrasi, la figura dall'essere le frutte cosa saporita, ovvero che viene per ultimo. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 450: Per dar le frutte al padre avanti cena, Un colpo trasse col brando a schiancìo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 5, 57: Veggiam se questa bestia da catena Si potessi alla trappola pigliare; Ch'i' so ch'io gli darò le frutte a cena, S'io lo dovessi col fuoco sbucare.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 18, 145: Ma mio costume all'oste è dar le frutte Sempre al partir, quando il conto facciamo.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 107: Non parve tempo a rubare a Margutte, Che non gli dessi Morgante le frutte.
Esempio: Cant. Carn. 2, 476: Frombole di Mugnone In grembo e 'n mano abbiam sode ed asciutte, Con che noi diamo a' nemici le frutte.
Definiz: § VI. Pur figuratam. detto di Risposta fiera e insolente, Rimbeccata, o simile, con che si lasci alcuno mal sodisfatto, confuso, svergognato, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 291: Dunque avete voi giucato e avete perduto? Disse maestro Antonio: Così aveste voi perduto voi, e tutti i vostri pari, ciò che voi avete, ch'io ne sarei molto allegro.... L'arcivescovo disse: Mo andeve con Dio, o volì con Diavolo.... Andate almeno a dar di queste frutto al signore, che avete dato a mi.
Definiz: § VII. E in maniera proverbiale, Le frutte di frate Alberigo, si disse parlandosi di tradimento, offesa proditoria, e simili; con allusione al tradimento che fece ai proprj commensali e consorti messere Alberigo Manfredi di Faenza, frate Godente. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 158: Ma almeno me l'aveste voi date (le vivande vostre) alle frutte, che sarebbono state migliori che quelle di frate Alberigo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 72: Orlando in Roncisvalle.... Per fare al re Marsilio compagnia, Che paressi deposto ogni odio antico, E il tributo ricevere, il qual fia Le frutte amare di frate Alberico.
Definiz: § VIII. E con significato men grave, parlandosi di burla o beffa. –
Esempio: Grazz. Pros. 165: Ma Lamberto, per finir la trama, e per dare al pedante frutte di frate Alberico, ragionato ogni cosa che di fare intendeva con Agolante, una mattina per tempo gli fece far veduta d'andarsene in villa, ec.
Definiz: § IX. Frutte acconce. –
V. Acconcio, § VII.
Definiz: § X. Alle frutte, dicesi comunemente per Alla fine del desinare e della cena. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 158: Messer Valore, io mi credea che voi venisse a mangiare con questi valentri uomini, per mangiare delle vivande che io dava loro; e voi siete venuto e avetemi dato delle vivande vostre; sì che io posso dire che io desino con voi istamane; ma almeno me l'aveste voi date alle frutte.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 363: Cominciando dalla minestra a dir di sì, con la bocca, con gli occhi, con gli orecchi, con tutta la testa, con tutto il corpo, con tutta l'anima, alle frutte l'avevan ridotto un uomo a non ricordarsi più come si facesse a dir di no.