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1) Dizion. 5° Ed. .
GRACCHIARE.
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GRACCHIARE.
Definiz: Neutr. Mandar fuori che fa la propria voce il gracchio, la cornacchia, il corvo, o altro uccello di questa specie.
È voce onomatopeica, come il lat. crocare, forma varia di crocire, e crocitare, detto dei corvi, e glocidare, detto delle galline. –
Esempio: Vill. G. 876: Apparvono sopra le dette osti due grandi corbi, gridando e gracchiando.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 54: Evvi il fatappio, ed evvi la cornacchia, Che garre drieto agli altri uccelli, e gracchia.
Esempio: Gell. Poes. 462: Non odi tu come già i rochi corvi E le impronte cornacchie insieme a schiera, Senza punto curar la fredda bruma, Intente a salutar il nuovo giorno, Col molesto gracchiar cacciando il sonno Tornan ciascuni a le fatiche sue?
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 42: Sparito il monte e le grotte, e dileguatesi gracchiando e saltellando le piche, ritornò la scena al primiero modo.
Esempio: Capor. Rim. 40: Con tutto ciò per l'aria ecco un rabbioso Stuol d'uccellacci, e par che strida e gracchie.
Esempio: Menz. Pros. 3, 107: Prendono [le gru] nel rostro un sassolino, acciocchè, con questo schivata l'importuna necessità del gracchiare, non sieno scoperte, ec.
Esempio: Salvin. Trifiod. 43: Qual gracchian gracci strepitosi attorno A una vista da loro aquila brava.
Definiz: § I. Per similit., si disse di certi altri animali, che mandano una voce stridula e noiosa. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 52: Ma sotto l'ombra che ogni ramo annoda, La passeretta gracchia, e attorno romba.
Esempio: Car. Long. 20: Scoppiar possiate voi cicale fastidiose, che per tanto gracchiare non lascerete che la dorma.
Esempio: E Car. Long. appr.: Ed ancor sonnacchiosa, gli occhi stropicciandosi, e 'l petto raffazzonandosi, si sentì la cicala tramezzo le mammelle gracchiare.
Esempio: Grazz. Rim. V. 157: Nell'acque i pesci stralunaron gli occhi, Gracchiarono i ranocchi, ec.
Definiz: § II. Pure per similit., detto di persona. –
Esempio: Varch. Ercol. 46: Tutti coloro che nascono sordi, sono necessariamente mutoli, onde hanno ben la voce, ma non già la favella, e per questo possono ben gracchiare e cinguettare, ma parlare non già.
Definiz: § III. E figuratam., Far con parole grande strepito o schiamazzo; Lamentarsi altamente, Gridare, Garrire, e simili. –
Esempio: Morell. Cron. 291: Quando e' vide gli erano stati presi i dadi, e che 'l suo gracchiare era da beffe, ed egli malvolentieri convenne che acconsentisse con gli altri.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 43: Tutto il paese giorno e notte scorre, E poi là dentro il rio ladron s'immacchia. Cosa non ha ripar che voglia torre: Sol dietro in van se li bestemia e gracchia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 4, 34: Rispose la donzella: Lui vo' porre In libertà: tu, se sai, gracchia e ciancia.
Esempio: Vai Rim. 7: Pensa e ripensa pur, gira e rigira, Sofistica e stiracchia, Grida, bifonchia e gracchia, Strologa quanto vuoi, piangi e sospira, ec.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 59: Gracchi a sua posta, tu non le dar bere, Acciò non fugga.
Esempio: Not. Malm. 2, 588: Gracchi a sua posta. Gridi, Cicali, Esclami pure quant'ella vuole. Lasciala dire, Lasciala cantare.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 293: Gracchi pure a tutte prove: Non favella, non si muove Ciò che par l'idolo amato Al balordo innamorato.
Definiz: § IV. E per Parlare assai e vanamente, o senza proposito, senza frutto, e simili; Chiacchierare, Ciarlare, Cicalare. –
Esempio: Sacch. Rim. G. 67: Là dove non si vede alcuna macchia, Cantando i Santi, e là non vi si gracchia.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 65: Abbi in odio tutti questi modi leggieri, questo menare delle mani, questo gracchiare femminile, come fanno alcune tutto il dì, e in casa, e all'uscio, ed ove elle vanno, domandando, dicendo questo con quella, e questo con quell'altra, e quello ch'elle sanno, e quello ch'elle non sanno, come leggieri e cervelline.
Esempio: Varch. Ercol. 67: Dicesi ancora, dalle mulacchie, gracchiare, cioè cicalare come le putte.
Esempio: Car. Trad. gr. 128: Filosofando [certi savj] cose vane, cose da matti, parlano veramente di terra, e gracchiano all'aria, non agli orecchi di quelli che intendono.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 69: E perchè nella lingua ha il suo in contanti, Molto si vanta, assai presume e gracchia.
Esempio: E Lipp. Malm. 4, 25: Ma che gracch'io? qui nessun mi sente.
Esempio: Not. Malm. 2, 670: Gracchiare è il Gracidare della cornacchia o del graccio,... ma ci serve per esprimere un Cicalare senza fondamento, senza frutto, o al vento.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 409: È dover che la cornacchia Dia l'augurio al prender moglie, S'ogni sposa che si toglie Quanto lei strepita e gracchia.
Esempio: E Monigl. Poes. dramm. 3, 396: Se per molti indarno gracchio, Barbalacchio, Chi di Castello Buon moscatello Può succhiare ad un vetro, e vuol più tosto In tazza d'or ber di Quaracchi il mosto.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 13, 6: Or nel mestiero militar s'impiccia, E poco vale in fatti e molto gracchia.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 110: Per tanti anni, che ho durato a gracchiare nella nostra Accademia, tutto ho preso e accettato di fare, fuorchè censure.
Esempio: Pindem. Poes. 308: A che, Floro, mi vai di monarchia Gracchiando, o di repubblica?
Definiz: § V. E per Parlare a carico, Mormorare, Sparlare, di alcuna persona o cosa, Censurarla acremente, ed anche solo Divulgare i fatti altrui per malignità, o per leggerezza. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 218: Va' drieto al vero, e gracchi el popolazzo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 284: Oh! sappile Ragguagliar meglio, Scacchia. S. Io ho già fattolo; Ma vengo a dir che le cornacchie gracchiano Per veder male.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 294: Andandone Io là, e tu venendo meco, gracchia Come tu suoli, sai!
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 430: Sapete voi il rimedio che già dette Quella fantesca a quella donna vedova Che si volea rimaritar, ma ella Avea paura del gracchiar del popolo?
Esempio: Berlin. A. F. Risp. apol. 138: Nè vadano gracchiando, come ànno fatto finora nelle private adunanze, contro di me, perchè ec.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 15: Intanto il volgo degli scrittorelli gracchiava contro ogni metodo usato fino a' dì nostri, e la turba de' maestruzzi o metteva urli contro ogni novità, o mal intendeva e mal praticava i metodi nuovi.
Definiz: § VI. Att. Dire, Proferire, Divulgare, con un certo strepito, o con presunzione, ma senza fondamento, inopportunamente, con altrui molestia, e simili. –
Esempio: Rucell. Or. Operett. var. 43: E per parere una volta di provare qual cosa delle tante che ne gracchiava, nominò ec.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 1, 42: Checchè di merce tal la fama gracchi.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 20, 118: Ferraù, che non sa ciò che si gracchia, Dice, Rinaldo mi fe' peggio assai.
Definiz: § VII. E per Pronosticare gracchiando. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 27: Non so s'abbiano o nottole o cornacchie, O altro manco ed importuno augello, Il qual dai tetti e da le fronde gracchie Futuro mal, predetto a questo e a quello; Che fissa in ciel, ec.
Definiz: § VIII. Trovasi per ischerno riferito a lingua o favella, per Insegnare a proferire in modo brutto e sgradevole. –
Esempio: Car. Mattacc. 230: Tu, che in lingua di gazza e di merlotta Gracchi la parlatura a i gazzoloni, ec.
Definiz: § IX. Lasciar gracchiare alcuno, vale Lasciare che ei dica quello che gli pare e piace, Non curare quel che egli dice, Non dargli ascolto; che anche diciamo Lasciar cantare. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 164: Lasciamolo Gracchiare; andiamo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 50: Sarebbe necessario.... che.... facessi vista di non gli vedere e non li udire, ma lasciandogli gracchiare, badassi a ir pel fatto tuo.
Esempio: Not. Malm. 1, 351: Il tale mi chiese dieci scudi in presto; ma io lo lasciai gracchiare.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 1, 3: Fate il fatto vostro, e lasciate gracchiare.