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LASSÙ e poeticam$. LASSUSO, che talora scrivesi disgiuntamente LÀ SU e LÀ SUSO
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LASSÙ e poeticam. LASSUSO, che talora scrivesi disgiuntamente LÀ SU e LÀ SUSO.
Definiz: Avverb. che denota luogo distante e superiore a quello dove altri è; ed usasi co' verbi tanto di quiete, quanto di moto. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Lasciammo il muro, e gimmo in ver lo mezzo Per un sentier ch'ad una valle fiede, Che in fin lassù facea spiacer suo lezzo.
Esempio: E Dant. Purg. 6: Prima che sii lassù, tornar vedrai Colui che già si copre della costa, Sì che i suoi raggi tu romper non fai.
Esempio: EDant. Purg. 10: Lassù non eran mossi i piè nostri anco, Quand'io conobbi ec.
Esempio: Grazz. Pros. 213: Michelagnolo dunque, colloroso e pien di stizza, rispose in nome della donna, e fecegli una lettera che cantava, minacciandolo, se tosto non si andasse con Dio, che anderebbe lassuso, e darebbegli un carico di mazzate.
Definiz: § I. Trovasi talora per Costassù. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 177: Salito su, quanto potè gridò: Chi piange lassù? La donna cognobbe la voce del suo lavoratore, e chiamatol per nome gli disse: ec.
Definiz: § II. Si adopera in senso particolare, per In cielo, Nella regione degli astri. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 284: Non ha tanti animali il mar fra l'onde; Nè lassù sopra 'l cerchio della luna Vide mai tante stelle alcuna notte; ec.
Esempio: Tass. Rim. 1, 15: Aman (le stelle) forse lassuso, o pur son elle Pietose a' nostri affanni, a' nostri pianti?
Esempio: E Tass. Rim. 2, 166: Quando miro le stelle, S'aman, dico, lassuso.
Definiz: § III. Spesso vale In paradiso, Nel cielo, Nel regno di Dio, e simili; rispettivamente a questo mondo, o all'Inferno. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Quello imperador, che lassù regna, Perch'io fui ribellante alla sua legge, Non vuol che in sua città per me si vegna.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 119: Continuamente (Maria Vergine) prega il suo Figliuolo, che ci faccia degni di salute lassuso.
Esempio: Petr. Rim. 2, 96: Pur lassù non alberga ira nè sdegno.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 24: Girisi pur fortuna O buona o rea, com'è lassù prescritto.
Esempio: Bracciol. Schern. 1, 61: Tornano al cielo in poco più d'un'ora, E contaron lassù, che fusse stato, Quel che fu bastonante, bastonato.
Esempio: E Bracciol. Schern. 1, 62: E lassù leggiermente si credea Questa bugia tra le persone indotte.
Esempio: Leopard. Poes. 157: Troppo felice e lieta Nostra misera sorte Parve lassù, se il giovanile stato, ec.
Definiz: § IV. E per Nel mondo; dello rispettivamente all'Inferno. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Quei fu al mondo persona orgogliosa.... Quanti si tengon or lassù gran regj, Che qui staranno come porci in brago!
Esempio: E Dant. Inf. 10: Tutti saran serrati, Quando di Iosaffà qui torneranno Coi corpi che lassù hanno lasciati.
Definiz: § V. Unito ad un sostantivo, e usato a maniera di aggiunto, vale Che è in luogo o parte alta, rispetto a quella della quale, o dalla quale; uno parla; e in senso particolare, Che è in cielo, Che appartiene al cielo, o all'empireo, Celeste. –
Esempio: Dant. Inf. 34: Quell'anima lassù che ha maggior pena, Disse il Maestro, è Giuda Scariotto.
Esempio: Varch. Invid. 77: Niuno rimedio si può trovar migliore che,... levato l'animo da queste cose limacciose e cadevoli, alzarsi a quelle lassù immateriali e sempre durevoli.
Esempio: Tass. Mond. cr. 128: Nè mai di carreggiare è stanca o tarda Per le strade lassuso oblique e torte.
Definiz: § VI. Di lassù, usato avverbialm., vale Dalla parte superiore; e in senso particolare, Dal cielo, Da Dio, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 1: Vidi cose, che ridire Nè sa nè può qual di lassù discende.
Esempio: E Dant. Conv. 278: Poichè esso Cielo cominciò a girare, in migliore disposizione non fu, che allora quando di lassù discese Colui che l'ha fatto e che 'l governa.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 74: Ogni grazia viene di lassù, ed in cielo essenzialmente abita o sta, benchè nelli uomini adoperi.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 87: Seconda avversità, pietoso sdegno Con leve sferza di lassù flagella Tua folle colpa.
Esempio: ETass. Gerus. 17, 40: Ben prego il ciel, che s'ordinato male (Ch'io già nol credo) di lassù minaccia, Tutta sul capo mio quella fatale Tempesta accolta di sfogar gli piaccia.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 292: Ciarli e spasimi a sua posta; Di lassù non vien risposta.
Definiz: § VII. Di lassù, unito ad un Sostantivo, e usato a modo di aggiunto, vale Proprio di luogo, o di parte, superiore a quella, della quale, o dalla quale, si parla; ed altresì, in senso particolare, Che è, o Che si trova, in cielo, Celeste. –
Esempio: Dant. Rim. 191: Ogni intelletto di lassù la mira.
Esempio: Petr. Rim. 2, 5: Oimè, terra è fatto il suo bel viso, Che solea far del cielo, E del ben di lassù fede fra noi.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 269: Non far idolo un nome Vano, senza soggetto; Che 'l furor di lassù, gente ritrosa, Vincerne d'intelletto, Peccato è nostro, e non natural cosa.