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1) Dizion. 5° Ed. .
ANTIPORTA, e anche ANTEPORTA
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ANTIPORTA, e anche ANTEPORTA.
Definiz: Sost. femm. Opera di fortificazione, che anticamente inalzavasi avanti alla porta di una città o fortezza, per maggior difesa. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 92: E per forza combatterono l'antiporta, e ruppono i serragli della città.
Esempio: Vill. G. 565: Miser fuoco nel ponte e porta della antiporta.
Esempio: E Vill. G. appr.: Intanto, arsa l'antiporta, e per quegli ch'erano dentro tagliata la porta,.... entrarono nella terra.
Esempio: Monald. Diar. 323: Vennero gl'Inglesi a combattere co' i nostri infino all'anteporta di San Gallo.
Definiz: § I. E per Androne o Andito, che è tra l'una porta e l'altra di un edifizio, e anche Vestibolo, Portico. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 11, 2: Antiporto e Antiporta; androne, andito, il quale è tra l'una porta e l'altra di città o di casa; cioè un conveniente spazio che si lascia fra la porta esteriore e l'altra porta opposta o interiore, che mette immediatamente in casa o nella città.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 45: Ho per verisimile che non edifizio separato ci mostrino quelle colonne, ma una spezie di vestibolo detto propileo, cioè antiporta, da' Greci.
Definiz: § II. Antiporta dicesi pure Quella carta che precede il frontespizio dei libri, e nella quale è brevemente indicato il titolo dell'opera. Oggi chiamasi anche Occhietto.