1)
Dizion. 4° Ed. .
CITARE.
Apri Voce completa
pag.676
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
CITARE.
Definiz: | Chiamare a' magistrati per mezzo de' ministri pubblici, o in voce, o in iscritto, assegnando tempo determinato.
Lat. citare, in ius vocare. Gr. ἐγκαλεῖν. |
Esempio: | G. V. 8. 13. 4. Fecelo citare a corte, onde il Re Giano vi venne l'anno appresso.
|
Esempio: | Petr. canz. 48. 1. Quell'antico mio dolce empio signore Fatto citar dinanzi alla
Reina. |
Esempio: | Boez. Varch. 1. 4. Non perciò avrebbero nè sentenziarmi potuto, nè punirmi
ragionevolmente, se prima non mi avessero citato, poi udito, e finalmente convinto. |
Definiz: | §. I. Per Notificare. Lat. significare. Gr. δηλοῦν. |
Esempio: | Tav. Rit. Venne ec. a difendersi dall'accusa, che per voi fatta gli fu citare.
|
Definiz: | §. II. Per Addurre, Allegare. Lat. proferre, in medium afferre. Gr.
εἰσφέρειν. |
Esempio: | Fir. Rag. 161. Senza citare molte altre ragioni, che la brevità del tempo mi fura,
conchiuderemo. |
Definiz: | §. III. Per Chiamare assolutamente. Lat. citare. Gr. καλεῖν. |
|