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Dizion. 5° Ed. .
LADRO.
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LADRO. Definiz: | Add. Che toglie la roba altrui di nascosto, con inganno, o anche con qualche violenza, Che ruba; detto di persona, e figuratam. anche di mano. E per estensione, Che si procaccia guadagni, o ricchezze, disonestamente, e a carico altrui. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 4, 3: Spesso ella gli tiene Gli occhi alle man, ch'eran rapaci e ladre. |
Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 1, 149: Se è ver che i fiumi abbian potere e nume, Toglimi tosto alle mani empie e ladre. |
Esempio: | Monet. Poes. 95: O Tartari nostrali imbastarditi, Furbi di sette cotte e gente alpina, Zingari di montagna, e degli Sciti Razza peggior assai, ladra, assassina. |
Esempio: | Alf. Sat. 47: Niuna seppero usare altra scienza Che assassinj codardi e mani ladre. | Esempio: | Giust. Vers. 42: Rósa da nobiltà senza quattrini Casca la vecchia Tavola, e la nuova È una ladra genìa di Paladini. |
Definiz: | § I. E figuratam. – |
Esempio: | Bocc. Amet. 103: Ameto con occhio ladro riguarda l'aperte bellezze di tutte quante. |
Definiz: | § II. E per Proprio di ladri, Da ladro; e più genericamente, Disonesto, Iniquo, Malvagio, Scellerato, e simili, detto per lo più di atti. – |
Esempio: | Bocc. Rim. 57: Fiorenza gloriosa ebbi per madre, Anzi matrigna a me pietoso figlio, Colpa di lingue scelerate e ladre. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 11, 61: Della tua morte e di tue opre ladre Non me ne incresce, ma sol del tuo padre. |
Esempio: | E Pulc. L. Morg. 27, 36: Poi disse al re Marsilio; Il tempo è giunto A punir te dell'opere tue ladre. |
Esempio: | Razz. Cecc. 1, 3: Staremmo freschi, se noi avessimo a vivere del guadagno ordinario che si fa con esso loro (con gli scolari), se noi non ci aiutassimo con rubare dove un quattrino e dove due.... Ci si metterebbe del capitale. L. Poveri scolari! Che ladri discorsi! |
Esempio: | Fag. Comm. 1, 180: Per tirarsi innanzi onoratamente colle sue ladre fatiche. |
Definiz: | § III. Detto di colpi o percosse, vale Dato in mal modo, Grave, e simili. – |
Esempio: | Tasson. Secch. rap. 4, 66: Si fu avveduto, Con onta sua, che le picchiate ladre A tutti fatte avean le teste quadre. |
Definiz: | § IV. E per Di mala qualità o condizione, Cattivo, Pessimamente fatto, e simili; detto di cose. – |
Esempio: | Bern. Rim. burl. V. 75: Non deste voi bevanda sì molesta Ad un ch'avesse il morbo o le petecchie, Come quella era ladra e disonesta. | Esempio: | E Bern. Lett. fam. V. 296: Qui non si magna se non l'uccello di san Luca (la vacca), ed è la più ladra cosa che sia nel mondo, nè in maremma. | Esempio: | Magal. Lett. 191: Tornatoci un'altra volta, a sangue freddo, la trovai così ladra (la copia del quadro), che risolvei di voltarmi costà, per accompagnar più tosto un originale. |
Definiz: | § V. E figuratam. – | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 8, 115: Egli avviene bene spesso che chi può, non sa e non vuole, e se pure chi che sia vuole fare una qualche eccellente fabbrica, non si cura altrimenti cercare d'uno architetto rarissimo e d'uno spirito molto elevato; anzi mette lo onore e la gloria sua in mano a certi ingegni ladri, che vituperano spesso il nome e la fama delle memorie. |
Definiz: | § VI. Ladro, figuratam., usasi anche in buon senso, per Che ruba il cuore, Che rapisce l'affetto, Che fa innamorare perdutamente; detto per lo più di occhi e bellezza. – |
Esempio: | Bocc. Teseid. 2, 96: Spesso assalito dalle luci ladre Di quella donna, che 'l mirava fiso. | Esempio: | E Bocc. Amet. 41: Vede due occhi ladri nel loro movimento, la luce de' quali bellissimi appena ec. |
Esempio: | Gio. Fior. Nov. 12: Con due occhi ladri che vantaggiavano di chiarezza il sole. |
Esempio: | Sacch. Batt.
2, 33: Nonnina bella fra l'altre si noma, Che 'l ciel rapisce con la luce ladra, Nella qual luce chi ben mira, vede La nobile virtù che dentro sede. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 31: Allora scossa un pochetto la fronte, e rivoltasi verso di me con certi occhi ladri, mi disse: ec. |
Esempio: | Fag. Comm. 6, 230: Si crede d'esser un bel suggetto, e che tutte le donne, appena che le lo vegghino, caschin morte per le sue ladre bellezze (qui ironicam.). |
Definiz: | § VII. Canna ladra, dicesi una Canna, che spaccata in cima in due parti, tenute alquanto discoste fra loro mediante un pezzetto di legno, o un piccolo sasso, posto a traverso, è adoperata, per lo più dai ladroncelli di campagna, per ispiccare grappoli d'uva, fichi, e altri frutti, prendendoli e storcendoli con l'apertura di essa canna. |
Definiz: | § VIII. Tasca ladra, dicesi la Tasca fatta nell'interno di quella parte degli abiti da uomo la quale cuopre il petto; e usasi anche Ladra, assolutam., a modo di Sost. |
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