Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
BUFOLO, e BUFALO
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BUFOLO, e BUFALO.
Definiz: Animal noto da giogo. Lat. bubalus. Gr. βούβαλος.
Esempio: M. V. 11. 13. Menarono al campo dodici centinaia di bufole, e novecento vacche, e vitelle assai.
Esempio: Tes. Br. 5. 44. Gli altri son chiamati bufoli, e dormono pe' fondi de' grandi fiumi, e vanno così bene per lo fondo dell'acqua, come per terra.
Esempio: Cr. 9. 66. 1. Infra la generazion de' buoi ec. alcuni sono, che son neri, e grandi, e forti, e quasi indomiti, e si chiamano bufoli.
Definiz: §. I. E talora dicesi altrui per ingiuria.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 2. Orsù deh apri bufolo, Non mi fare star quì.
Definiz: §. II. In proverb. Tu non vedresti un bufolo, o la bufola nella neve non vedere un bufolo, o la bufola nella neve, dicesi a chi non vede alcuna cosa assai visibile. Lat. caligare in sole.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 209. E menò seco la fante, perocchè egli non averebbe veduto la bufola nella neve.
Definiz: §. III. Menare altrui pel naso com'un bufolo, vale Aggirarlo, Burlarlo, Condurlo con finzione a far ciò, ch'ei non vorrebbe.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 15. M'hanno aggirato, com'un arcolaio, E menato pel naso, com'un bufolo.