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1) Dizion. 5° Ed. .
BUFFONE
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BUFFONE.
Definiz: Sost. masc. Uomo che faceva professione di trattenere specialmente Principi e Signori grandi con motti, lazzi ed altre cose da ridere, chiamato anche Giullare. Dagli atti che i giullari e i giuocolieri solean fare gonfiando le guance e soffiando colla bocca. −
Esempio: Vill. G. 250: E di tutta Italia vi traevano buffoni e bigherai e uomini di corte.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 29: Quanti sono e i trastulli de' buffoni, e' diletti che hanno li signori! Per altro non son detti buffoni se non che sempre dicono buffe (cose ridicole).
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 20: Così là giù ruffiani, adulatori, Buffon, cinedi, accusatori, e quelli Che vivono alle corti, e che vi sono Più grati assai che 'l virtuoso e 'l buono.
Esempio: Cas. Pros. 2, 6: Chi si diletta di troppo secondare il piacere altrui nella conversazione e nella usanza, pare più tosto buffone o giuocolare o per avventura lusinghiero, che costumato gentiluomo.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 106: Un collaretto d'oro attaccato al collo era tirato da un buffone persiano.
Definiz: § I. E per similit. −
Esempio: Bern. Orl. 18, 3: Che nel bene e nel mal gli estremi eccede La natura, ch'ha forte del buffone, Come quando fa nascer con un piede O con due teste un uomo o con tre mani, E pezzati i cavalli e' can balzani.
Definiz: § II. Buffone dicesi comunemente d'Uomo, che per la leggerezza e la fatuità del parlare e dell'operare sembra che facciasi gioco di sè e d'altrui.
Definiz: § III. Buffone, in forza d'Add., vale Che fa ridere altrui, Scherzevole. −
Esempio: Salvin. Casaub. 125: Persona ridicola e buffona.
Definiz: § IV. Si disse in proverbio: Far dosso di buffone; che vale Pigliarsi a giuoco il mal fare, Aver fatto il callo alle riprensioni e alle ingiurie; che ora diremmo Scoterle come i cani. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 95: E fai, Morgante, dosso di buffone.