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DIGESTO.
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DIGESTO.
Definiz: Sost. masc. usato talvolta nel plur. Raccolta dei responsi de' più celebri giureconsulti romani, compilata per ordine dell'imperatore Giustiniano, che le diede forza di legge.
Dal lat. barbaro digestum, e questo dal basso lat. plur. digesta. –
Esempio: Dant. Conv. 301: È scritto nel principio del vecchio Digesto: La ragione scritta è arte di bene e d'equità.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 164: Li quali dieci [eccellentissimi uomini] con Tribuniano ed insieme collo Imperadore predetto corressono e compuoseno lo Codice, arrecando li tre antichi in uno nuovo che contiene dodici libri; e corressono e compuoseno li cinquanta libri di digesti, cavandoli di quasi du' milia libri.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 9: Qualche libro di nuovo ci hai curioso E sollazzevol da passar mattana Per uno scolar stracco 'n sul Digesto?
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 3, 10: Lasciamo intanto il cavilloso e fiero Tribunale d'Astrea, che scartabella Leggi e decreti, codici e digesti, Per trappolare altrui con modi onesti.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 29: I Pisani nell'anno 1135 asportarono da Amalfi il suddetto prezioso manuscritto delle Pandette o sia de' Digesti.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 84: Se le chiose disamino ed i testi Che sono sparsi innumerabilmente Per l'indigesta mole dei Digesti, Legge non trovo ec.