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1) Dizion. 4° Ed. .
DIGUAZZARE
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DIGUAZZARE.
Definiz: Dibatter l'acqua, o altri liquori ne' vasi. Lat. agitare. Gr. δονεῖν.
Esempio: Cr. 5. 19. 17. E se vorrai metter l'olio in un vasel nuovo, il diguazzerai colla morchia cruda, o ver calda.
Esempio: Morg. 25. 269. E disse: posa posa, Squarciaferro, Non ti bisogna l'acque diguazzalle.
Definiz: §. I. Diguazzare alcun vaso, si dice del Dimenarlo ad effetto di diguazzare ciò, che vi si contiene.
Esempio: Sagg. nat. esp. 238. Sia aggiunga in tre, o quattro volte una mezza libbra di acqua di fontana, seguitandosi sempre a diguazzare la boccia.
Definiz: §. II. Per metaf. in signific. att. neutr. e neutr. pass. vale Agitare, Dimenare.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 74. Costui s'andava colle gambucce spenzolate a mezze le barde, combattendo, e diguazzando ec. e messer Bernabò, quanto più il vedea diguazzare, più dicea.
Esempio: Lor. Med. canz. E' non c'è 'l più bel piacere, Donne mie, che 'l diguazzarsi.
Esempio: Morg. 10. 16. Giunse Morgante, e diguazza il battaglio.
Esempio: E Morg. 27. 57. Ch'ognun per parer vivo si diguazza.
Esempio: Bern. Orl. 2. 10. 12. Poi tornò fuor diguazzando il bastone.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 21. Ora il nostro buon Pittagorico riportandosene con lieta mano forse quattro gabellotti, diguazzandoli spesso spesso, giunto, che e' fu a casa, riprese se medesimo del piacere, che tacitamente avea sentito.