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1) Dizion. 5° Ed. .
MARITARE
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MARITARE.
Definiz: Att. Congiungere una femmina in matrimonio, Darle marito, Collocarla.
Dal lat. maritare. –
Esempio: Dant. Conv. 395: Dice Marzia: Due ragioni mi muovono a dire questo: l'una si è, che dopo me si dica ch'io sia morta moglie di Catone; l'altra si è, che dopo me si dica che tu non mi scacciasti, ma di buon animo mi maritasti (qui per similit.).
Esempio: Vill. G. 108: Lo imperadore Manovello.... sì maritò una sua nipote.... al re di Ierusalem e di Cipri, e diègli infra li altri gioielli in sua dota ec.
Esempio: Machiav. Comm. 189: E' conviene differire il maritarla, tanto che si sappia di costei qualche cosa.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 128: Fra gli altri particolari, dimandando di vostra figliuola, mi si dice che non vi risolvete ancora di maritarla.
Esempio: E Car. Lett. fam. appr.: Dovendo voi maritar vostra figliuola nella terra vostra..., giudico che non debbiate lasciar questa occasione, che ora avete, di collocarla con questo messer Livio.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 116: E quando, non guari dopo, Dionisio, fatti che gli ebbe morire i figliuoli, ridomandò se era del medesimo parere intorno al maritar le figliuole, rispose ec.
Definiz: § I. E nel medesimo senso, costruito con un compimento, retto dalla prep. A o Con, denotante la persona con cui la donna è maritata. –
Esempio: Vell. Cron. 21: Monna Beatrice, che fu ed è la maggiore, fu bella giovane, ma butterata nel viso; maritolla Matteo a Iacopo di.... Cacastecchi.
Esempio: E Vell. Cron. appr.: Maritolla, poi a certo tempo, a un Piero di Francesco Talenti che stava a Melano.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 242: Molti, a' quali i suoi parenti l'avevan voluta maritare, rifiutati n'avea.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 247: Il re Piero, sentito il fervente amore portatogli dalla Lisa inferma, lei conforta, ed appresso ad un gentiluomo giovane la marita.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 258: Mio padre mi potea maritare a Baldo Baldovini, che sarei stata con lui come gemma in anello.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 245: Papa Alessandro maritò madonna Lucrezia sua figliuola bastarda a don Alfonso primogenito di Ercole duca di Ferrara.
Esempio: Pap. L. Coment. 5, 312: Napoleone... maritò, convenevolmente dotandole, sei mila tra fanciulle e vedove, con altrettanti tra ufiziali, sottufiziali e soldati.
Definiz: § II. E con un compimento, retto dalla particella In, denotante la famiglia nella quale una donna è entrata, e un tempo anche la persona a cui si era maritata. –
Esempio: Bemb. Lett. 4, 73: Fui a Padova e a Vinegia quasi tutta questa state, affine di maritar la mia Elena: e per grazia di Nostro Signore Dio l'ho maritata in un gentile uomo molto dabbene.
Esempio: Galil. Op. IX, 201: Tofano dice a Diana, volerla maritare in Pantalone.
Definiz: § III. Si usò per Promettere solennemente in isposa. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 160: Ma quando la figliuola fu di cinque anni, lo 'mperadore la maritò ad un nobile segnore.... Aspettavano l'etade della fanciulla.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 332: E penso maritalla, o diciamo dir sì; che ho preso tempo da avere da voi risposta, ec.
Esempio: Grazz. Comm. 234: Che? la farai monaca? M. Io l'ho maritata, e acconciola bene.
Esempio: Cecch. Corr. 1, 2: Mi scrisse.... Ch'i' non la maritassi senza suo Consenso, e ch'io aspettassi un bel corredo Che e' le manda.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 312: Saprestemi Voi insegnar dove sta qui una vedova, Che ha maritato una fanciulla a un medico?
Esempio: Fag. Comm. 2, 254: Ciapo.... mi ha risposto, che non vuol più dare a Nanni la figliuola promessa, che non sa nulla di parola data, che già l'ha maritata, e simili cose.
Definiz: § IV. Riferito a maschio, vale Ammogliare; usalo anche con un compimento retto dalla prep. A o Con; ma non è oggi comune. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 7: Vostra Signoria ha due figliuoli, un maschio e una femmina, li quali bisogna oramai pensare di locarli. E.... maritandoli con due altri che n'ha messer Iacomo Iacobacci, non potrebbe far cosa che tornasse più a sesto.
Esempio: Serdon. Gal. Marz. Ded. 18: Della quale generaste il marchese Alderano..., il quale avete maritato con l'illustrissima ed eccellentissima donna Marfisa da Esti.
Definiz: § V. Pure per Congiungere in matrimonio, riferito agli sposi, e detto del sacerdote, o del sindaco; più comunemente Sposare. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 445: In un punto di somma costernazione, gli venne detto tra sè: gli avessi maritati! non mi poteva accader di peggio.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 467: Se.... il signor curato ci avesse detto sinceramente la cosa, e avesse subito maritati i miei poveri giovani, noi ce n'andavamo via subito.
Definiz: § VI. Maritare, per similit., detto di animali, vale Accoppiare il maschio colla femmina di essi, per farli figliare. –
Esempio: Pallad. Agric. 218: E così si maritano le madri per riempire il numero di quelli (agnelli) che uccidiamo.
Definiz: § VII. E figuratam., parlandosi della vite, vale Legarla a qualche albero, che ne sostenga i tralci. –
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 725: Puosse pur maritar (la vite) co 'l suo caro olmo O co 'l suo lento salcio.
Esempio: Domen. Plin. 546: Resta a ragionare del modo di metter le viti sugli alberi.... Si potano ogni terzo anno; il sesto anno si maritano.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 373: I vini di Padova, diceva Plinio, sanno di saliconi, a' quali eglino maritano le viti.
Esempio: Red. Ditir. 34: Quell'avaro villanzone, Che per render la sua vite Di più grappoli feconda,... Maritolla ad un broncone.
Definiz: § VIII. Figuratam., e poeticam. in senso generale, per Mischiare insieme, Accoppiare, Congiungere. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 329: Per sotterranea vena Come 'l Caspio all'Eussin l'onde marita, Sì ec.
Esempio: Mont. Poes. 2, 108: Le vicende veder di quel pianeta Che l'alme al fango per patir marita.
Definiz: § IX. E Term. della cucina. Mescolare in una stessa vivanda due qualità di cibo; e dicesi specialmente di minestra, ova, e simili. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 194: Maritare dichiamo di tutte le minestre simili a quella delle lasagne e de' ceci, mescolati con altra cosa; e maritare, si dice di tutte quelle cose che l'una coll'altra s'accoppia.
Definiz: § X. Neutr. pass. Maritarsi Prender marito. –
Esempio: Vell. Cron. 26: Le dette Cilia e Gherardina non si maritarono.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 255: Vero è che onestissima giovane è, e per povertà non si marita ancora.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 349: Dagli altri suoi parenti fu cominciata a sollicitare di maritarsi.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 261: Fiorini 500 per conto della Caterina nostra sorella, per quando si mariterà.
Esempio: Mellin. Ricord. 53: Dato un buon uffizio al padre, stabilì a lei due mila scudi per dote, i quali, infino a che ella si maritasse, guadagnassero per lei.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 116: À allevati de' suo' figliuoli, e quattro d'altri,... e non vuole più maritarsi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 377: Una giovane che sta in procinto di maritarsi è una vite, che sta in procinto di cambiare il fiore della sua virginità in frutto di figliolanza gradita a Dio.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 48: Mia madre,... Fin dall'istante che si maritò, Di fare un bel ragazzo ebbe la brama.
Definiz: § XI. Maritarsi, si disse anche per Promettersi solennemente in sposa; usato anche con un compimento di persona. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 5: O! non ti dico di Marco, cioè il marito, che sempre gli dice: Chiedi ciò che tu vuogli. E come si maritò, gli tagliò una cotta di zetani vellutato chermisi.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 66: Il caso fece che a messer Buondelmonte si maritò una fanciulla degli Amidei.
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 104: Ch'in sua presenzia ella ha quelle parole Dette a Ruggier, che fa chi si marita.
Esempio: Bern. Catr. V. 189: Eimè, Nanni, ella s'è maritata. N. A chi? M. A Mecarin da Ceppatello.
Esempio: Bandell. Novell. 1, 19: La fanciulla de gli Amidei, convenutosi de la dote, si maritò in messer Buondelmonte.
Esempio: Sassett. Lett. 216: Fra detto Fantoni e 'l suo compagno Giulio Nesi va il diavolo, per essersi quest'altro maritato con la suocera del Fantoni senza avergliene dato parte.
Definiz: § XII. Vale pure Prender moglie; e anche, generalmente, Congiungersi in matrimonio, parlandosi di ambo i sessi. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 10, 23: E lei col carme invita, Che seco a rigoder torni quel merto Che suol tanto bramar chi si marita.
Esempio: Cecch. Diss. 1, 1: E trovato che Simone, tra tanto ch'io ero stato di fuori, aveva preso donna,... mi risolvei a non mi maritare.
Esempio: Tass. Lett. 2, 403: Io prima intesi c'avevate presa moglie, e poi vidi una vostra scrittura, ne la quale biasimate non solamente le donne, ma 'l maritarsi.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 338: Succedeva nell'animo del Re il pensiero di maritarsi, perchè, essendo ridotte le speranze della famiglia in lui e nel duca d'Alansone suo fratello,... era necessario provedere alla successione del regno.
Esempio: Bart. D. Cin. 4, 58: Egli al tutto si dispose e fermò seco medesimo, di non maritarsi in quanto ella vivesse.
Definiz: § XIII. E con un compimento, retto dalla prep. A o Con, denotante la persona con cui alcuna o alcuno si marita. –
Esempio: Dant. Conv. 394: Marzia.... partissi da Catone, e maritossi ad Ortensio.
Esempio: Ovid. Pist. 84: Chi si vuole acconciamente maritare, maritisi a suo pari.
Esempio: Guicc. Stor. 4, 252: Con condizione che la figliuola del re d'Inghilterra si maritasse al Re di Francia, o al Duca di Orliens suo secondogentito.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 37: Maritossi in quell'isola con donna Caterina Suarez Pacheco, donzella nobile e sommamente savia.
Esempio: Crudel. Rim. 112: Pur si volle (Vulcano) maritare Colla dea del ciel più bella, Con Ciprigna, la donzella, Che nel ciel salì dal mare.
Definiz: § XIV. Figuratam. e poeticam., parlandosi della vite che si appoggia e stringe a qualche albero. –
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 128: Ove a diletto suo verdeggie il pomo E 'l campestre susino, ove la vite, Non chiamata d'alcun, selvagge spanda Le braccia in giro, e si mariti all'olmo.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 99: Come olmo, a cui la pampinosa pianta Cupida s'avviticchi e si marite, Se ferro il tronca o turbine lo schianta, Trae seco a terra la compagna vite.
Definiz: § XV. Pur figuratam., per Unirsi, Congiungersi, Accoppiarsi, detto di cose. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 369: Ma com'aspro incivil tronco selvaggio, Se avvien che ramo a lui gentil si unisca, Ringentilisce, e si marita poi A' frutti e fior non suoi; Sì ec.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 1, 586: Volga Il discreto villan l'occhio e le piante A bastevol trovar fontana o gorgo, Per cui possa, a stagion tra 'l marzo e 'l maggio, Al campo eletto maritarsi l'onda.
Esempio: Alf. Sat. 37: Non si maritan, no, servaggio e leggi.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 155: Io mi rappresento i vostri politici, come uomini che non sono nè tutto buoni nè tutto cattivi, ma un misto dell'uno e dell'altro, tramezzante fra i due estremi, e discorrente per una infinità di tinte che smontano e si maritano in varie guise, anzi che di schietti e risentiti colori.
Definiz: § XVI. Neutr. Prender marito. –
Esempio: Senec. Declam. 147: Il quale maritare è dolce e dilettevole alle donne.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 14 t.: Se sapete una fanciulla La qual sia per maritare, Voi volete ricordare Di che gente sia il marito.
Definiz: § XVII. Maritare una fanciulla a messer Domeneddio, si disse per Farla monaca. –
Esempio: Vell. Cron. 22: Rimase anche due altre fanciulle di loro, delle quali una.... la maritarono a messer Domeneddio, mettendola nel monasterio di S. Matteo d'Arcetri.
Definiz: § XVIII. Maritare la voce ad uno strumento, trovasi figuratam. per Cantare al suono di esso. –
Esempio: Don. Comp. Music. 49: Per maritare la voce con una sola corda o due, come si faceva su la lira antica,... una di queste viole potrà ec.