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Dizion. 2° Ed. .
PENTOLA
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PENTOLA.
Definiz: | Vaso, per lo più, di terra cotta, nel quale, posto al fuoco, si cuocono le vivande. Lat. olla. aulla. |
Esempio: | Boc. n. 50. 8. Anzi si cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta, e
annoverar le pentole, e le scodelle. |
Esempio: | Albert. cap. 13. A più ricco di te non sarai compagno: chi accompagna la pentola
col paiuolo, quando s'incapperanno, romperassi la pentola. |
Definiz: | ¶ Diciamo bollíre in pentola, quando si macchina, o si tratta che che si sia, che altrui non
sappia, o non se la immagini. |
Definiz: | ¶ E cavar gli occhj alla pentola diciamo, levarne il brodo di sopra, che per la sua grassezza fa
certi piccoli cerchietti lucidi a similitudine della pupilla dell'occhio, che fanno i liquóri untuosi mescolati con
l'acqua: |
Definiz: | e dicesi di chi toglie il buon d'una cosa per se, e lascia il cattivo ad altrui. |
Esempio: | Pataff. Della pentola l'occhio sempre vuole. |
Definiz: | ¶ Schiumar la pentola, quasi nello stesso significato, ancorchè la schiuma, cosa inutile, sia
necessario il trarnela. |
Definiz: | ¶ Portare a pentole. Mettersi uno a seder sul collo, e far passar le gambe davanti. |
Esempio: | Pataff. a pentole portollo con rimbrotti. |
Definiz: | ¶ Saper quel che bolle in pentola Saper quel che si tratta, o si macchina. |
Esempio: | Pataff. Quel che 'n pentola bolle ben lo saccio. |
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