Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MINCHIONE.
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MINCHIONE.
Definiz: Add. Balordo, Sciocco, Di poca avvedutezza, Semplicione, e simili.
È dal sost. minchione. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 1: Un altro è poi sì tondo e si minchione, Che se le beve tutte, e a ognun dà fede.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 44: Una sciarra terribile nacque fra due fratelli, che avendo dinanzi un piatto mescolato di granelli e fegato, ed il maggiore, come poco minchione, pigliando sempre de' tagliuoli bianchi, cioè di granelli, e toccando i neri, cioè quei di fegato, al minore; questi, entrato in rabbia, ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 159: Minchione. Vuol dire Semplice, Corrivo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Ho buona sorte, e me la godo, E non facendolo avrei del minchione.
Esempio: Giust. Vers. 23: Oh mondo, mondo!... I pochi che per te fan de' lunari Son pur minchioni!
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 31: Egli era un tratto una volpetta, Ma non di quelle furbe a perfezione..., Ma una volpe di quelle bacchillone, Volpe minchiona.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 321: Questi (i delfini) furbi dalla rete evasero, Ed i tonni minchioni ci rimasero.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Red. Lett. 2, 190: Quando non era ancor tanto minchiona La coscienza mia, nè tanto stitica, Com'or ch'è divenuta bacchettona, Io odiava la satira e la critica, ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 106: O via su, l'ho inteso quanto basta, ma è una minchiona esperienza cotesta del piegarsi la lamina.
Definiz: § III. Pur figuratam., detto di occhio, viso, e simili, vale Che rivela balordaggine. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 10: Fosse O destrezza di man permutativa, O balenar degli occhi miei minchioni, Quel ch'ella riuscì, voi sentirete.
Definiz: § IV. Minchion minchione, così ripetuto, prende quasi la forza di superlativo. –
Esempio: Grazz. Rim. 1, 50: Qui sostenne l'angoscia e qui l'affanno; Qui patì il duolo, e qui la passione, E qui rimase alfin minchion minchione.
Definiz: § V. E altresì vale Che fa lo sbalordito, per gabbar altrui. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 27: Onde minchion minchion, facendo il matto, Se ne scantona, che non par suo fatto.
Esempio: Not. Malm. 1, 352: Minchion minchione. Questa ripetizione fa benissimo, per dimostrar uno, che faccia lo sbalordito.
Definiz: § VI. Non essere minchione, vale Non volere esser da meno degli altri in checchessia. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 18: Il cuoco anch'egli poi non fu minchione; Perchè bucar sentitosi in un fianco, Si vedde prima uscirne uno stidione: Dipoi, ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 159: Minchione.... qui vuol dire uno che non fa meno di quello che fanno gli altri. Verbi grazia: se tu pigli della tal cosa, non voglio essere minchione; ne voglio pigliare anch'io.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 15, 33: Egli cionca, e colei non è minchiona Per esser donna, e a due ganasce inghiotte.
Definiz: § VII. Chi è minchione, suo danno; proverbio di chiaro significato. –
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 1, 6: Chi è minchion suo danno, dice il proverbio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Siete un minchione, e chi è minchion suo danno.