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1) Dizion. 5° Ed. .
CONDOLERE.
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CONDOLERE.
Definiz: Neutr. pass. condolersi Rammaricarsi, Dolersi con alcuno di qualche disgrazia accadutagli.
Dal lat. condolere. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 388: Con lei (con la madre) de' figliuoli così morti si condoleano.
Esempio: Varch. Stor. 1, 314: Mandarono.... a condolersi col signor Malatesta e colla moglie d'Orazio della sua morte.
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 72: Oltre a ciò, sendo venuti gli ambasciatori d'Ilio alquanto tardi a condolersi con esso seco.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 31: Ho visitato il Maresciallo, e.... mi son condoluto seco, ancora in nome di lei, della perdita che ha fatta.
Esempio: Red. Lett. 3, 244: La devota servitù, che tutta la mia casa professa a quella di V. S., fa ch'io venga a condolermi con lei della morte del signor Francesco suo padre.
Definiz: § I. E semplicemente Sentir dolore, Dolersi di checchessia, ed anche Aver compassione de' mali altrui; nel qual senso fu usato anche con la particella A. –
Esempio: Dant. Purg. 21: E condoleami alla giusta vendetta.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 496: E condoleami a la giusta vendetta, cioè avea compassione a la pena, che iustamente portavano quelli del Purgatorio del V girone per lo peccato loro.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 54: Lo quale incontanente che udì la morte di Marcello, cominciossi a condolere della sua morte.
Esempio: Speron. Op. 1, 298: Un di questi fu esso Barbaro, il quale colli altri si condoleva alla sorte della signora Beatrice.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 271: La compassion vuole che chi fa limosina si condolga in prima di cuore sopra la necessità del suo prossimo.
Definiz: § II. E per Lamentarsi, Manifestare, Sfogare il proprio dolore in parole. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 101: Ma poi che pure il caval non si sente, Si condolea molto pietosamente: O Vegliantin, tu m'hai servito tanto; O Vegliantin, dov'è la tua prodezza? ec.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 420: Lo compiango, e me ne condolgo.... con ognuno.
Esempio: Cecch. Dot. 1, 1: Tu ti mostri stamani, Bindo, nuove di queste cose; come se proprio tu non ti ricordassi di quante volte io n'ho ragionato, e me ne sono condoluto teco.
Definiz: § III. E per Rammaricarsi, Far querela, lamento, di checchessia; che più comunemente dicesi Dolersi. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 187: La Duchessa.... mostrò il dispetto a lei fatto dal Duca della femina, la quale nascosamente si credeva tenere; e forte di ciò condogliendosi, gli piegò che allo onor del Duca ed alla consolazion di lei quello compenso mettessero, che per loro si potesse il migliore.
Esempio: E Bocc. Fiamm. 173: Di cosa che gli avvenga per lui, non si dovria di lui, ma di sè condolere.