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EX TEMPORE, posto avverbialm$., che anche EXTEMPORE ed ESTEMPORE, come avverbio, congiuntamente si scrive
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EX TEMPORE, posto avverbialm., che anche EXTEMPORE ed ESTEMPORE, come avverbio, congiuntamente si scrive.
Definiz: All'improvviso, Improvvisamente, Senza pensarvi avanti; e più comunemente dicesi del Parlare, Poetare, e simili.
Maniera presa di pianta dal latino ex tempore. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 272: Ciò ho fatto ex tempore, e sanza alcuna pompa, come io parlo naturalmente.
Esempio: Dav. Tac. 2, 275: Se egli (il dicitore) dice extempore, non può fare ch'e' non si periti alquanto; e se e' n'esce a bene, quell'aver temuto gli accresce il diletto.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 164: Per la stizza, che di tanto in tanto estempore gli viene per lo star solo e riserrato.
Esempio: Vai Rim. 27: O detti in ogni genere maiuscoli, Che tali dalla bocca esconmi extempore, O da me ec.
Definiz: § E in forza d'Add. indecl., per Estemporaneo, detto più che altro di versi, poesie, ed altresì di poeta. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 639: Poeta fu ex tempore, e le foglie D'Apollo meritò.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 86: Questa salvatica speculazione estempore del mio buon volgiarosti, mi sprona.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Per gli ex tempore poi son più discreti (qui ellitticam. per Versi extempore).
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 55: Fan poco i drammi, ma tarabaralla La poesia ex tempore non falla.