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1) Dizion. 4° Ed. .
VILTÀ, VILTADE, e VILTATE
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VILTÀ, VILTADE, e VILTATE .
Definiz: Astratto di Vile, in signific. di Timido; Codardía, Pusillanimità, Abiezione d'animo, Dappocaggine. Lat. timiditas, inertia, turpitudo, *pusillanimitas. Gr. δειλία, ῥαθυμία, αἰσχρότης.
Esempio: Dant. Inf. 3. Vidi l'ombra di colui, Che fece per viltade il gran rifiuto.
Esempio: Bocc. nov. 48. 8. Gran viltà è d'un cavaliere armato volere uccidere una femmina ignuda.
Esempio: E Bocc. nov. 71. 5. Sdegnato per la viltà di lei, la quale egli credeva, che fosse una valente donna, quasi in odio trasmutò il fervente amore.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 11. La qual (morte) mi fia più cara, che il vivere con rimembranza della mia viltà.
Esempio: Nov. ant. 2. 7. Allora il Re riconobbe la sua viltade, e trasselo di prigione, e donolli molto riccamente.
Definiz: §. I. Per Bassezza, Tapinità. Lat. humilitas, obscuritas. Gr. ταπεινότης.
Esempio: Vit. Crist. D. Fu da avergli compassione, imperocchè nacque in tanta povertà, viltade, e miseria.
Esempio: Bocc. nov. 16. 15. Sdegnando la viltà della servil condizione.
Esempio: Pass. 249. Non può meglio mostrare il savio ecclesiastico la viltà dell'umana natura, che ec.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 10. 8. Viltate Con fortezza sopportare.
Definiz: §. II. Per Bassezza di pregio. Lat. vilitas. Gr. εὐωνία.
Esempio: G. V. 11. 66. 3. Valse lo staio del grano colmo soldi 8. ec. che fu disordinata viltà al corso usato.