Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
AGO, ed in poesia anche ACO
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AGO, ed in poesia anche ACO.
Definiz: Sost. masc. Strumento piccolo e sottile, per lo più d'acciaio, acuto da un capo e ottuso dall'altro, ov'è un forellino, chiamato Cruna, nel quale s'infila il refe, la seta e simili, e che serve per cucire.
Dal lat. acus.
Esempio: Savonar. Pred. 10: Lo essere del primo angelo, che è così nobile creatura, è manco a comparazione di Dio, che non è una gocciolina d'acqua come una punta d'ago a comparazione di tutto il mare.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 12: Conveniente è alla reale grandezza tenere conto d'ognuno; chè molte volte vediamo che giova l'ago dove non è buona la spada.
Definiz: § I. Figuratam. Ago prendesi anche per l'Arte o l'Esercizio del cucire o del ricamare. −
Esempio: Dant. Inf. 20: Vedi le triste che lasciaron l'ago, La spuola e 'l fuso, e fecersi indovine.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 59: Perciò che all'altre è assai l'ago e 'l fuso e l'arcolaio.
Esempio: Car. Eneid. 5, 414: E furo i doni una cretese ancella, Foloe di nome, e di telaro e d'aco Maestra esperta.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 39: Ai lavori d'Aracne, all'ago, ai fusi, Inchinar non degnò la man superba.
Esempio: Parin. Poes. 26: Ora per te l'industre artier sta fiso Allo scarpello, all'asce, al subbio, all'ago.
Definiz: § II. E pur figuratam. per lo Strale d'amore. −
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 11: Va', t'innamora, va', va', t'innamora; Tu m'hai ficcati cento aghi nel cuore.
Esempio: Baldov. Lament. 15: E sì da un ago il cor mi sentii punto, Che in vederti restai mogio e balordo.
Esempio: Salvin. Senof. 29: Baciando ella gli occhi di quello; oh voi, dice,.... che nell'anima mia il primo ago metteste.
Definiz: § III. Chiamasi Ago anche il Pungiglione delle api, vespe, e altri insetti. −
Esempio: Dant. Purg. 32: E come vespa che ritragge l'ago, A sè traendo la coda maligna, Trasse del fondo, e gissen vago vago.
Esempio: Cic. Tusc. 66: Noi sanza gridare, sopportare non possiamo l'ago dell'ape.
Esempio: Red. Esp. Insett. 53: Molt'altri moderni vogliono che lo scorpione non solamente ferisca colla punta dell'ago, ma che ancora con essa versi e infonda nelle ferite un liquido veleno.
Esempio: Nell. Iac. Amant. 1, 1: Non è troppo buona cosa il raggirars'intorno le vespe; troppo pungono col loro ago velenoso.
Definiz: § IV. E per Quel piccolo ferro calamitato posto nella bussola, che si volge verso tramontana. −
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 55: E sappiate che a queste due tramontane vi s'apprende la punta dell'aco, ver quella tramontana a cui quella faccia giace.
Esempio: Dant. Parad. 12: Del cuor dell'una delle luci nuove Si mosse voce, che l'ago alla stella Parer mi fece in volgermi al suo dove.
Esempio: Zibald. Andr. 64: Si mette l'ago in un poco di sughero,.... e incontanente si gira l'ago intorno, e arresta poscia e volge la punta diritto alla tramontana.
Esempio: Tagl. Lett. filos. 213: Sono segnate [nella carta dell'Halleio] con varie linee irregolari le declinazioni dell'ago calamitato.
Definiz: § V. E per similit. −
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 36: Clio, Euterpe,.... Calliope sono la mia calamita ed il mio ago, le quali m'addirizzano e mostrano l'orse.
Definiz: § VI. Dicesi Ago anco Quel ferro sottile, che è appiccato alla toppa, entra nel cannello della chiave, e la guida agl'ingegni della serratura.
Definiz: § VII. E Quel ferro della stadera o della bilancia, appiccato allo stilo, che, stando a piombo, mostra l'equilibrio. −
Esempio: But. Comm. Parad. 29, 1: Illibra, cioè fa pari all'altro punto, come fa l'ago della bilancia, che sta in mezzo della pertica delle bilancie, e dimostra, stando fermo in mezzo, quando le bilancie sono pari.
Esempio: Bellin. Disc. anat. 1, 173: Se voi l'allontanate dall'ago, facendolo camminare su pel braccio della stadera, e porrete nel piatto della stadera peso anco immenso, il romano in quella distanza dall'ago lo contrappeserà.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 55: La linguetta, o ago di essa bilancia, arriva alla totale declinazione o pendenza.
Definiz: § VIII. E per Quel ferro della bilancia, appiccato allo stilo, che stando a piombo mostra l'equilibrio; ed anco pel Braccio della stadera. −
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 97: Dalla picciola distanza C A penda il grave peso D, e nell'altra maggiore C B, che ago della stadera si domanda, scorra innanzi e indietro il romano.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 55: In una bilancia perfettissima,.... per ogni minima alterazione che si faccia o nell'uno o nell'altro peso, la linguetta o l'ago di essa bilancia arriva alla totale declinazione e pendenza.
Definiz: § IX. E per Quella parte verticale dell'arpione, nella quale entra l'anello della bandella.
Definiz: § X. Ago negli oriuoli a sole è Quel ferro, o simile, fisso nel piano, che manda l'ombra a segnar l'ore.
Definiz: § XI. È altresì Quello strumento di legno o di metallo, sul quale si adatta molto filo, e fansi le maglie delle reti, ed altro.
Definiz: § XII. Chiamasi Ago eziandio Quel ferro fissato diametralmente alla bocca dello staio, sul quale si fa scorrere un piccolo bastone per far la misura rasa, e che serve anche per alzarlo.
Definiz: § XIII. Ago crinale. Term. degli Archeologi; Dirizzacrine, Dirizzatoio. −
Esempio: Targ. Viagg. 2, 413: Un ago crinale di rame, in foggia degli aghi da basti, con scavo, e due buchi nel luogo della cruna, per infilarvi lo spago.
Definiz: § XIV. Dare un ago per avere un pal di ferro, vale Dar poco per riavere assai. −
Esempio: Cecch. Samar. 1, 3: Orsù che questo vezzo le ha a costare Più di dodici intingoli; chè io Ho per usanza di donare un ago Quand'io penso cavarne un pal di ferro.
Esempio: E Cecch. Ass. 2, 4: Vuole che io getti un ago per raccorre un pal di ferro; in somma quanto più ci penso, più mi ci compiaccio dentro.
Esempio: E Cecch. Masch. 3, 1: Oh, sa' tu? Qui si dà un ago, per avere un palo Di ferro.
Definiz: § XV. Infilare gli aghi al buio, vale Pigliare a far cosa impossibile, o molto difficile.
Definiz: § XVI. Non montare un ago, lo stesso che Non montare un frullo, Non importare un'acca, cioè non importar nulla. −
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 60: Ai sacrileghi che ardiscono isforzare Iddio, e dicono che sono cristiani,.... loro levare le superbe ciglia non monta un ago.
Definiz: § XVII. Tenere aghi in bocca, ed anco aghi e spilloni, dicesi di chi usa nel discorso motti pungenti. −
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 18, 35: Tenevan tutti in somma aghi e spilloni In bocca, onde l'inglese ne fremea.
Definiz: § XVIII. Qui mi cadde l'ago, costì, mi cadde l'ago; detto proverbiale che significa: Qui sta la difficoltà. −
Esempio: Menzin. Lett. 17: Vorrebbe vedere quel mio e vostro libretto latino, e ciò a tutti i patti.... Qui mi cascò l'ago. Non so come mandarlo, se voi non sete.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 419: Quando un negozio o un lavoro è interrotto, o impedito da qualche improvviso accidente, diciamo: Oh, qui mi cascò l'ago.
Definiz: § XIX. E vale altresì: Tu se' caduto appunto dov'io m'aspettava. −
Esempio: Varch. Ercol. 87: Dimandare appunto di quelle cose, o mettere materia in campo, che egli desiderava e aveva caro di sapere; onde s'usa dire: costì mi cadde l'ago.