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OFFESA.
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OFFESA.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto dell'offendere, del recar danno sia materialmente sia moralmente. ‒
Esempio: Lat. B. Tesorett. 168: Se tu hai fatta offesa Altrui, che sia ripresa In grave nimistanza, Si abbi per usanza Di ben guardarti d'esso.
Esempio: Petr. Rim. F. 21: Però di perdonar mai non è sazia (l'anima) A chi col core e col sembiante umile, Dopo quantunque offese, a mercè viene.
Esempio: E Petr. Rim. F. 41: Perdono Più lieve ogni altra offesa, Che l'essermi contesa Quella benigna angelica salute, Che ec.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 193: Non sa quanto dolce cosa si sia la vendetta, nè con quanto ardor si desideri, se non chi riceve l'offese.
Esempio: E Bocc. Com. Dant. M. 2, 115: Non lascian l'ira.... senza avere presa vendetta dell'offesa la quale par loro avere ricevuta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 69: Or s'alle vecchie offese aggiunge quella D'entrare in campo..., Se la farà, d'amante, così odiosa, Ch'a placarla mai più fia dura cosa.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 14: E che si ricordasse..., quante offese e ingiurie avesse fatte la Casa d'Aragona al padre e a' maggiori suoi.
Esempio: E Guicc. Stor. 2, 364: Avendo provocato il re di Francia con nuove offese, e per quelle risuscitata la memoria delle antiche, pareva, ec.
Esempio: Tass. Lett. 2, 39: Si ragiona d'offese fatte e ricevute, di gastighi dati e da dare.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 105: Marzio primieramente danneggiò la patria tutta, e non aveva ricevuto offesa da tutta.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 372: Eterno Iddio, A tanta offesa riserbar ti piacque Gli ultimi giorni di guerrier canuto!
Esempio: Manz. Poes. 108: Te dalla rea progenie Degli oppressor discesa, Cui fu prodezza il numero, Cui fu ragion l'offesa ec.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 82: Rotari.... aggrava bensì il guidrigildo, o prezzo di composizione per le offese private, distinguendole minutamente secondo la gravità delle offese e delle persone.
Esempio: E Capp. Scritt. 1, 161: Ma come papa insorgeva poi allorchè i danni della guerra si traducevano in sacrilegj; questi e i sacrilegj imperiali contro le immagini, erano offese contro alla repubblica cristiana.
Definiz: § I. Figuratam. ‒
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 27: La correzione di più scrittori, per l'offese del tempo e per la trascuranza de' copiatori sì maltrattati.
Definiz: § II. In senso più determinato, Atto, o figuratam. Effetto, più o meno violento, di cui alcuno resti passivo. ‒
Esempio: Tass. Gerus. S. 5, 57: E se l'oltraggiatore a morte ei pose, Chi è che mèta a giust'ira prescriva? Chi conta i colpi, o la dovuta offesa, Mentre arde la tenzon, misura e pesa?
Esempio: Malpigh. Lett. 404: Per grazia del cielo vivo risanato dall'offesa della tarantola, e spero restar illeso dalla puntura di cotesti scorpioni ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 3: E perchè quest'offesa mi fai? A lei disse l'insetto meschino.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 217: Nella guisa che per virtù di esse macchine siamo già liberi e sicuri dalle offese dei fulmini e delle grandini, e da molti simili mali e spaventi, così ec.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 274: Molte bestie salvatiche, non provocate da me con una menoma offesa, mi hanno voluto divorare.
Definiz: § III. Trovasi, poeticam., per Travaglio, Angustia, e simili. ‒
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 6, 25: Affrico mai non vide il viso adorno Della sua amante: ma con molte offese Vivea, facendo sovente ritorno Nel luogo dove Mensola sua prese.
Definiz: § IV. Con relazione a senso o ad organo corporei, vale Danno, Nocumento, che in quello si riceva; e con più tenue significato, Molestia, Impressione spiacevole. ‒
Esempio: Galil. Op. V, 136: Senz'alcuna offesa si vedranno tutte (le macchie solari) sino a molte piccole, le quali, guardando per il cannone, con fatica grande e con danno della vista appena si potrebbono scorgere.
Esempio: E Galil. Op. Cart. XIII, 64: Io, come ho detto, vo continuamente travagliando e scapitando nella sanità, e son ridotto che lo scrivere di una semplice lettera mi è di notabile offesa.
Esempio: Red. Lett. 1, 220: Si ricordi, che anco con le grandi offese strumentali de' reni si può vivere lungamente.
Esempio: Cocch. Cons. med. 2, 48: Pare.... che si chiegga solamente consiglio sopra una offesa degli occhi per la quale resta impedito il moto della pupilla.
Esempio: Guast. Scritt. Art. 168: Vogliamo dire, che i piedritti diventano sottili troppo, e indeboliscono con offesa della vista quella parte della facciata, dove ec.
Definiz: § V. E per Ingiuria fatta a Dio col peccato. ‒
Esempio: Dant. Purg. 5: Che tu mi sie de' tuoi prieghi cortese In Fano sì, che ben per me s'adori, Perch'io possa purgar le gravi offese.
Esempio: E Dant. Purg. 13: Gli occhi, diss'io, mi fieno ancor qui tolti; Ma picciol tempo, chè poca è l'offesa Fatta per esser con invidia volti.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 124: Il sesto [timore] è timore filiale, per lo quale l'uomo teme l'offesa di Dio per sincera e pura carità, come il buon figliuolo teme ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 111: Perch'io.... possa purgar le gravi offese; cioè quelle che feci a Dio, mentre vissi.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 315: Cioè li miei occhi volti per invidia non ànno fatto molta offesa, ma poca.
Esempio: S. Antonin. Lett. 178: Singolarmente vi dovete guardare di non usar bugia, in confessione o in visitazione di prelati, di quello sei domandata; perocchè è grande iniquità e offesa.
Definiz: § VI. Offesa, denota altresì L'atto dell'inferire danno con le armi, sia ad esercito sia a paese nemico. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 2, 220: Essendo lo 'mperio di Roma da' Franceschi ne' Tedeschi trasportato, nacque tra l'una nazione e l'altra grandissima nimistà ed acerba e continua guerra, per la quale, sì per la difesa del suo paese e sì per l'offesa dell'altrui, il re di Francia, ec.
Definiz: § VII. E usato assolutam. per Guerra offensiva; e altresì per Ciascuno dei varj atti proprj di essa: pur contrapposto a Difesa. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 370: E a Viterbo sento che ne è da 25 delli uomini d'arme di Bartolommeo detto, che aspettono danari per ire avanti: e così da ogni parte le difese e l'offese vanno adagio.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 271: Desiderare (l'Imperatore), che insin a tanto fossero udite da lui le ragioni di tutti, si sospendessero le offese, ec.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 2, 9: Parendogli che fosse arrivato il tempo di poter liberamente passare dalla difesa all'offesa, determinò d'uscire quanto prima con l'esercito alla campagna.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 7, 446: Che finalmente, per venire più facilmente alla conclusione della pace, una sospensione di offese si accordasse.
Definiz: § VIII. E per Opera di fortificazione, la quale serva particolarmente ad offendere il nemico. Usato anche nella maniera Levare le offese, che valeva Renderle inutili, Costringerle a cessare il loro fuoco. ‒
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 256: Le torri siano applicate alle mura per sè, o con ale di muri angulati, dell'altezza delle mura, con l'offese per fianco.
Esempio: E Martin. F. Tratt. Archit. 265: Nella suprema parte dei torroni, cioè nella loro superficie e piano, si può fare una piramide circolare, vacua e curva sotto con offese intorno.
Esempio: E Martin. F. Tratt. Archit. appr.: A piedi i torroni, per più difesa d'essi e delle mura, si può fare alcune offese piramidali quadre, acute, tonde, ec.
Esempio: E Martin. F. Tratt. Archit. 292: Dalle due facce (di una rocca) opposite alla terra si estendono due muri, nella estremità de' quali sono due torroni massicci.... e con le offese laterali.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 200: Passò l'esercito veneziano di sotto a Verona in Campo Marzio, e si pose a San Michele tra il fiume e il canale, per levare quivi le offese, e battere alla porta del Vescovo, parti più deboli e manco munite. Levaronsi nei due primi giorni con le artiglierie le offese, che erano assai forti e per fianco; ma con maggiore difficultà si levarono dal canto dei Veneziani le offese dei tre bastioni: le quali levate, cominciò ciascuna delle parti a battere la muraglia con diciotto pezzi grossi di artiglieria e quindici pezzi mezzani per batteria, e il terzo giorno erano da ciascuno degli eserciti gittate in terra settanta braccia di muraglia, e si continuava di battere per farsi molto più larga la strada, e nondimeno i Veneziani, dalla parte dei quali era la muraglia più debole, ancorchè avessero abbattuti quasi tutti i bastioni e ripari, non avevano mai levato interamente le offese di dentro per fianco, perchè erano tanto basse, e quasi nel fosso, che le artiglierie o passavano di sopra o, innanzi vi arrivassero, battevano in terra.
Esempio: March. Archit. milit. 11: Torrioni, novi repari, reticate nuove e vecchie, fabriche, le diffese, offese, ec.
Definiz: § IX. Pure nel linguaggio militare e nel numero plurale offese, per Mezzo, Sistema, d'offendere il nemico, e propriamente mediante costruzione di forti. ‒
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 203: Fecesi pensiero di fortificare quel primo ponte con la fortezza di due torri, l'una dall'uno lato, e l'altra dall'altro, d'Arno: e fecionsi con suo consiglio che, secondo l'offese di que' tempi, furono molto lodate.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 74: Bastante fortificazione contro l'armi di quel nuovo Mondo, dove con felice ignoranza non s'intendevano l'arti della guerra, nè quelle offese o quei ripari, che insegnò la malizia, e che appresero gli uomini dalla necessità.
Definiz: § X. Levata di offese. ‒
V. Levata, § XVII.
Definiz: § XI. Cessare dalle offese, vale, nel linguaggio militare, Cessar di combattere, Cessare le ostilità. ‒
Esempio: Guicc. Stor. 1, 315: Avendo l'occasione della disposizione de' Fiorentini ostinati a non cessare, per qualunque accidente, dall'offese de' Pisani, e parendogli ec.
Definiz: § XII. E per Danneggiare, Nuocere, materialmente. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 89: L'intenzïon non già perchè lo tolle (l'archibugio), Fu, per voglia d'usarlo in sua difesa;... Ma per gittarlo in parte, onde non volle Che mai potesse ad uom più fare offesa.
Esempio: Bemb. Rim. 139: E per che 'l mar non possa farvi offesa, Lo varcherete ne la conca mia.
Esempio: Alam. L. Gir. 8, 88: Quando sarete nella schiera folta E che tutti verran per farvi offesa Menate ben le man, sperate in voi.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 15: Facc'egli poi con essa quanto vuole, Che più di punta non può farti offesa: Di taglio, manco; essendochè una mole Sì fatta a maneggiar pur troppo pesa.
Definiz: § XIII. Lasciare le offese, nel linguaggio ascetico, vale Rimettere le colpe, Perdonare i peccati. ‒
Esempio: Scal. Claustr. 428: Dio concedette a molti l'oficio del battezzare, e ritenne a sè l'autoritade e la balìa di lasciare le offese, e di perdonare li peccati.
Definiz: § XIV. Levare le offese. ‒
V. Levare, §§ CCXIV e CCXV.
Definiz: § XV. Stare sulla offesa, vale Mantenersi in istato di offendere il nemico. ‒
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 3, 442: Pigliarono in breve le cose loro (degli ammutinati) vantaggio tale, che il conte Federico, vedutosi costretto, prima a star più tosto su la difesa che su l'offesa, fu poi anche finalmente necessitato a rimuoversi di là intorno, ed a ritirarsi.