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GIULEBBE ed anche GIULEBBO.
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GIULEBBE ed anche GIULEBBO.
Definiz: Sost. masc. Bevanda composta di zucchero e di acqua, comune o stillata, o di sughi d'erbe o di pomi, e chiarita con albume d'uovo; la quale oggi si adopera più specialmente per i bambini.
Dall'arabo giulêb (onde i nostri antichi scrissero anche, tal e quale, giuleb); e questo dal persiano gulâb, voce composta di gul Rosa e âb Acqua, onde propriamente significherebbe Acqua di rose. –
Esempio: Benciv. Mes. 76 t.: Sesta distinzione è de' siroppi e robub,... de' quali alcuni sono semplici, ciòe sono i giulebbi, ed alcuni sono di composizione distesa, ec.
Esempio: Morell. Cron. 283: Mangia alcuna volta la mattina un'oncia di cassia così ne' bocciuoli, e danne a' fanciulli, e fa' d'averne in casa, e che sia fresca, e del zucchero e dell'acqua rosa e del giulebbo; se hai sete, il dì, bei di quello.
Esempio: Bellinc. Rim. F. 2, 87: Sapresti appunto la ragione e 'l modo, Se si può rattoppar giulebbo rotto.
Esempio: Ricett. fior. 95: I giulebbi e gli sciroppi con zucchero, o con mele, si colano pel feltro, o altro panno Iano, o vero per stamigna, ec.
Esempio: E Ricett. fior. 118: I giulebbi degli Arabi sono appresso a' Greci una sorte di quelle bevande suavi e delicate, che essi preparavano per la sanità; le quali erano composte coll'acqua, col vino, con sughi e con mèle. Gli Arabi hanno solo descritte quelle, che sono composte con l'acqua e con sughi, e l'hanno chiamate juleb, gli altri Greci moderni zulapion, iolavon. Si compongono con l'acque stillate, ec.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 114: Vi sono.... molti giulebbi più gentili e più grati al gusto,... come sarebbe il giulebbo di mele appie, il giulebbo di fior d'aranci, il giulebbo di gelsomini, quello di fiori di borrana, di scorze di cedrato, di agro di cedro, ed altri simili, che invece di essere aborriti da' fanciulli, possono essere golosamente da loro desiderati.
Esempio: E Red. Lett. 1, 150: È necessario presentemente non passar le cose piacevoli, come i lambitivi con manna, i giulebbi di tintura di viole, le savonee con olio di mandorle dolci.
Esempio: Fag. Pros. 276: E il nostro Niccolò Falcucci, fiorentino, inventor del giulebbo, che si chiama di Niccole, così per l'ostruzioni salubre.
Definiz: § Essere una data cosa giulebbo lungo, o Dare altrui giulebbo lungo, si disse dell'Andare, o Mandare altrui, in lungo, per le lunghe, nel fare checchessia. –
Esempio: Cecch. Ass. 2, 6: Vedete che io mi trovi con madonna Anfrosina a' mie' dì. T. Come il suo figliuolo va di fuori. A.... I' non vorrei, che questo fusse un giulebbo lungo. V. E' non sarà, vi dico; restate in pace.
Esempio: E Cecch. Corr. 3, 7: Io non vi posso dire Altro per ora. H. Ascoltate di grazia. A. I' non posso badare. P. O, la ci spaccia Pel generale; e dubito che questo Non sia giulebbo lungo. H. Egli è così: Ma io ci piglierò sopra riparo.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 285: E m'era adesso entrato un grillo in testa, Che ora ch'egli avea quaranta scudi (Perchè ognun tiene volentieri in mano), Che e' m'avessi a dar giulebbo lungo.