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Dizion. 3° Ed. .
GIULEBBO, e GIULEBBE.
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pag.775
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GIULEBBO, e GIULEBBE.
Definiz: | Bevanda, composta di zucchero, e di acqua comune, o stillata, o di sughi d'erbe, o di pomi, e chiarita con albúme
d'uovo. Lat. *iulapium, zulapium. Gr. ζαυλάπιον
ζουλάπιον. |
Esempio: | Cron. Mor. Mangia la mattina un'oncia di cassia, così ne' bucciuóli, ec. fa
d'averne in casa, e fresca, e del zucchero, e dell'acqua rosa, e del giulebbo: se hai sete il dì, bei quello.
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Esempio: | Red. Oss. An. 114. Vi sono però molti giulebbi più gentili, e più grati al gusto,
ec. come sarebbe il giulebbo di mele appie, il giulebbo di fior d'aranci, il giulebbo di gelsomíni. |
Esempio: | Bellinc. Sapresti appunto la ragione, e 'l modo, Se si può rattoppar giulebbo
rotto. |
Esempio: | Segn. Pred. 1. Non i bezzuarri orientali, non le perle macinate, non gli ori
potabili, non i giulebbi gemmati, ec. |
Esempio: | Ricett. Fior. I giulebbi, e gli sciroppi con zucchero, e con mele, si colano per
feltro. |
Esempio: | E Ricett. Fior. altrove. Le conserve fannosi ancora, cuocendo
il giulebbo gagliardamente, e mettendovi la terza, o la quarta parte di fiori. |
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