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1) Dizion. 5° Ed. .
GRAFFIO.
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GRAFFIO.
Definiz: Sost. masc. L'effetto del graffiare, Lacerazione lunga, e, per lo più, sottile, fatta coll'unghie, o con qualsivoglia cosa acuminata, nella pelle o ne' tessuti del corpo. –
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 29: La notte co' nudi piedi fuori della via fra' pruni e sterpi a l'abitazione del sacerdote con prestezza andava per confessarsi, non attendendo la distanzia del luogo, non li stracci e' graffj delle gambe.
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 42: Giunti all'oste, Rinaldo trovaro, E cominciorno con graffj e con morsi A volerlo atterrar sanza riparo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 49: In alcune balie e madri, che strappando fanciulli di mano agli uccisori, si aiutano quanto possono il più colle mani, coi graffj, coi morsi e con tutti i movimenti del corpo, si mostra nel di fuori l'animo non men pieno di rabbia e furore che di doglia.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 14: Guardisi ognun da' graffj delle gatte.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 31: E veduto scarmigliato Rinaldo, e pien di graffi il viso e il mento, Disser: Co' gatti forse ti se' dato, O con la scimia, o simile stromento?
Esempio: Bott. Stor. Ital. 3, 318: Facevano battaglia con le sciabole, e quando non potevano con le sciabole, la facevano coi graffj, coi morsi e coi cozzi.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 437: Dimmi, priegoti, che delettazione presta la 'nvidia allo 'nvidioso, la quale con segreti graffj di coscienza lo squarcia, e l'altrui benavventuranza fa essere tormento suo?
Definiz: § II. E per Quel frego, o lieve incisione, che una punta o un corpo, duro e scabro, lascia impresso sulla superficie di un altro corpo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 170: Aggravando col ferro vanno dintornando e tratteggiando la calce, la quale, essendo sotto del corpo nero, mostra tutti i graffj del ferro come segni di disegno.
Esempio: Borgh. R. Rip. 294: Avendo Raffaello per lo Cardinal de' Pucci Santiquattro fatto una tavola di santa Cecilia, che dovea mandarsi in Bologna,... la indirizzò al Francia, come amico, che gliele dovesse porre in sull'altare, pregandolo per lettere, che se vi fosse niun graffio lo acconciasse, ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 137: A fine poi di poterne cavar intera la palla del ghiaccio, vi facemmo delicatamente accennare all'intorno un graffio.
Definiz: § III. Vale anche Modo d'imprimere sull'intonaco fresco figure, ornati, e simili, tratteggiandone i contorni con un ferro appuntato; onde la maniera Dipingere a graffio, che vale Fare il graffito. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 74: Fan corona a una cassa d'oro, Ch'è a piè d'un tempio, ch'è dipinto a graffio.
Esempio: Not. Malm. 1, 385: Dipinto a graffio. Dipignere a graffio, sgraffio, o graffito, è un Imprimer figure, ec. con un ferro acuto nell'intonacatura fresca de' muri.
Definiz: § IV. Pigliare il graffio o il morso, è maniera che trovasi usata, per Essere costretto a incorrere o nell'uno o nell'altro dei due pericoli che ci sovrastano. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 156: E disse: malcondotti un giorno siàno, E' ci convien pigliare o 'l graffio o 'l morso.
Definiz: § V. Fare a' graffj, vale Graffiarsi vicendevolmente. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 83, 32: E' Fiorentini fecer le promesse Per ciascheduno; ed a' morsi ed a' graffj Fer poi; e poco par che s'attenesse (qui figuratam.).