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Dizion. 5° Ed. .
CANTARO, con l'accento sulla penultima
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CANTARO, con l'accento sulla penultima. Definiz: | Sost. masc. che al plur. fa anche Cantara, di gen. femm. Nome che si diede a una Misura di diverse sorte di cose, di peso or maggiore or minore, secondo la diversità dei tempi, dei paesi e delle robe. |
Forse è forma contratta di centenarius, che trovasi in Plinio per Peso di cento libbre. Altri invece lo deriva da cantharus, Vaso per bevere. – Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 1, 76: Per fargli cantara [i 2100 rotoli] basti levar i due ultimi 00.... atteso che ogni cento rotola fa un cantaro di Napoli. |
Esempio: | Marc. Pol. Mil. 1, 135: Le nave sono coverte, e hanno un àlbore (albero); ma sono di gran portare, che bene portano quattromila cantari. | Esempio: | Pegolott. Prat. Merc. 80: Cantara 1 di Famagosta fae in Gostantinopoli libbre 438,... cantaro 1 di Famagosta torna in Pera libbre 720 genovesche. | Esempio: | Pulc. L. Frott. 133: Quattro cantar d'allume, Tra gentile e di piume. | Esempio: | Magal. Lett. scient. 112: La prudenza v'è a libbre, il disinteresse a cantara, e la pietà quasi sempre a tonellate. |
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