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Dizion. 4° Ed. .
CESSO.
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CESSO.
Definiz: | Luogo proprio, ove deporre il superfluo peso del ventre. Lat. latrina, forica.
Gr. ἀφοδευτήριον.
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Esempio: | Franc. Sacch. nov. 159. Risponde il cittadino: e' sarà ricoverato in qualche
cesso. |
Esempio: | E Franc. Sacch. nov. 178. Noi ci abbiamo questa nostra usanza
di queste gorgiere, o doccioni da cesso, che vogliamo dire. |
Esempio: | Albert. 39. Per la gran necessitade ée costretto l'onesto uomo andare in un cesso.
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Esempio: | Libr. Son. 59. Che commesso sia tu 'n un cesso, e fitto. |
Esempio: | Lasc. rim. Va, gettati in un pozzo, O se vuoi fare il meglio, da te stesso N'una
fogna nasconditi, o 'n un cesso. |
Definiz: | §. I. Per Aggravio, Obbligo, Debituzzo, o qualunque altra simil cosuccia noiosa. |
Esempio: | Libr. Son. 82. Tre lire, quattro lire, un fiorin d'oro, Tutto dì mi rovinan nuovi
cessi. |
Definiz: | §. II. In proverb. Ogni casa ha cesso, e fogna, ovvero acquaio; e vale Per ognun c'è che dire, o
Ognuno ha delle imperfezioni. Lat. in rebus humanis nihil perfectum. Gr.
ἐν τοῖς
ἀνθρωπίνοις
οὐδὲν τέλειον.
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