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DONARE.
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DONARE.
Definiz: Att. Dare altrui volontariamente in proprietà checchessia, senza esigerne prezzo, ricompensa o restituzione; e riferiscesi propriamente a cosa materiale.
Dal lat. donare. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 198: Èssi fatto re, ed àe ricevuta corona di tutto quello reame; e lo re Gilierchino sie se n'èe dispodestato per donarla a lui.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 122: Io intendo di farti avere il favore della Corte, e di donarti quella parte di ciò che tu riscuoterai, che convenevole sia.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 151: Perciò che a lui, che da quello che egli era si teneva, niente era donato.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 4, 18: Molte volte è senno di sapere, Quel che vender non puossi, al fin donare.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 218: Accennandogli destramente, che la sapienza degli uomini era saper donare quello che non si poteva nè tenere nè vendere.
Esempio: Cas. Pros. 3, 155: Se tu sei veramente liberale,... non volendo avanzare le tue provisioni, spendile bene: perchè non le doni tu a Marcantonio tuo servitore?
Esempio: Tass. Gerus. 3, 47: Questa sanguigna spada è quella stessa Che 'l Signor vostro mi donò pur ieri.
Esempio: Dav. Tac. 2, 16: Cocceo Procolo alabardiere litigando de' confini col vicino, comperò e donogli tutto il podere.
Esempio: Magal. Lett. 208: Una volta il nostro marchese Raggi mi fece pigliar da Diogene un leone radiato. Lo donai, e me ne pentii.
Definiz: § I. E ironicam.
Esempio: Dant. Parad. 9: Troppo sarebbe larga la bigoncia Che ricevesse il sangue ferrarese, E stanco chi il pesasse ad oncia ad oncia, Che donerà questo prete cortese Per mostrarsi di parte.
Definiz: § II. Assolutam. Far donativi, Regalare. –
Esempio: Nov. ant. B. 5: E trasselo di prigione, e donolli molto riccamente.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 232: Lo Re e' Baroni.... si maravigliarono della industria e sagacità del Gonnella; e lo Re con tutti li Baroni li donarono grandemente.
Esempio: Dav. Tac. 2, 14: Cinquantacinque milion d'oro aveva Nerone sparnazato in donare.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 36: Chi dona, doni nella semplicità, semplicità veramente santa, non quella che appo voi significa sciocchezza.
Definiz: § III. E riferito, conforme a una proprietà del latino donare, a persona, così assolutam. come con un compimento retto dalla particella Di, esprimente la cosa di che si fa dono. –
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 545: Furono donati i vincitori egregiamente.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 191: Questi tali patroni erano da' loro clientuli.... molto carezzati e donati.
Definiz: § IV. E per semplicemente Offrire, Presentare, in dono, per parte di alcuno. –
Esempio: Nov. ant. C. 7: Mandolli per li detti ambasciadori tre pietre nobilissime, e disse loro: donatele allo 'mperadore.
Esempio: E Nov. ant. C. 8: Furo allo 'mperadore,... e per la parte dello loro soprascritto signore donaronli le sopra dette pietre.
Definiz: § V. E riferito a cosa morale, Dare, Concedere, gratuitamente, o per grazia. –
Esempio: Nov. ant. B. 48: Lo 'mperadore donò una grazia a uno suo barone, che qualunque uomo passasse per sua terra, che li togliesse.... un danaio di passaggio.
Esempio: Dant. Conv. 349: Quando dice Chè solo Iddio all'anima la dona (la nobiltà), ragione è del suscettivo, cioè del suggetto, dove questo divino dono discende; ch'è bene divino dono, secondo la parola dell'Apostolo: Ogni ottimo dato e ogni dono perfetto di suso viene discendendo dal Padre de' lumi.
Esempio: Panzier. Tratt. 46: Illumina [l'amore] la ragione, donandoli profondo e lucido conoscimento di Dio e di sè.
Definiz: § VI. E figuratam. per Dare, Concedere, riferito ad alcuna cosa buona o utile, o che produca in altri alcun buon effetto: nel qual senso oggi non è molto usato. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 244: Se voi volete uscire di tanta langura, e donarvi pace, a voi conviene fare sì come dice lo proverbio: Al mal compagno donagli la buona parte, a partirlo da te.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 16: Nè me move avarizia a voler oro, Ma voler non d'avari abisognare, E per poter donare Alli buoni scaduti alcun conforto.
Esempio: Ovid. Pist. 103: La buona speranza ti doni forze.
Esempio: E Ovid. Pist. 183: Allora o il mio ardire mi donerà salute, o la morte saràe fine del sollicito amore.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 28: Non solo sono al servigio di Dio gli Angeli eletti per donare aiuto, ma ancora li maligni per provarne.
Esempio: Sacch. Batt. 1, 10: Ond'io vi priego per seguir ragione, Che donna sopra noi si faccia tosto Che doni pace a chi amor ci pone.
Esempio: Alam. L. Colt. 3, 703: E 'l sovente cader di piogge e nevi Gli dona (al terreno) tanto umor, che dentro forma Salde radici.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 66: Dona Battesmo a me [Clorinda] ch'ogni mia colpa lave.
Definiz: § VII. E per Dare, Cedere, in compenso. –
Esempio: Red. Poes. 260: Per un grembo di bei fiori Mille amanti io donerei.
Definiz: § VIII. E per Condonare, Rilasciare. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 31: A Cimone ed a' suoi compagni.... fu donata la vita.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 543: Il Biffolo domandò alla presenza di tutti, se egli era manifesto sè essere vincitore, e essere nelle sue mani la vita e la morte di colui: e confessando di sì, fu contento a quel consentimento, e benignamente la donò al legato.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 52: Sia questa o giustizia ovver perdono, Innocenti gli assolvo, e rei gli dono.
Definiz: § IX. Figuratam. e in locuz. figur., riferito ad atti o sentimenti. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 80: Agli altri merti or quest'error perdono, Ed al vostro Rinaldo anco vi dono.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 52: Ben sei degna, a cui suoi sdegni ed ire L'uno e l'altro di lor conceda e done.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 21: M'oltraggi a torto; agli anni audaci io dono L'ingiusto detto.
Definiz: § X. Riferito a debito, vale Rilasciarlo, Condonarlo. –
Esempio: Stat. Cav. S. Stef. 152: Nessuno, nè eziandio il gran Maestro o il Capitolo, possa rimettere i debiti e ragioni che si debbono al Tesoro, o in alcun modo donargli.
Definiz: § XI. E per Dare intieramente, tutto, riferito ad amore, cuore, affetto, mente, e simili; Porlo intieramente in chicchessia, Consacrarlo ad esso. –
Esempio: Ovid. Pist. 49: La 'ntenzione d'Ovidio è d'ammonire l'amorose donne, che leggermente non donino il loro amore, e principalmente agli stranieri.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 16: Tal che spontaneamente fe' pensiero Di volere il suo amor tutto donarme.
Esempio: Forteguerr. Cap. 236: Ella.... L'umane cose tenendo in disprezzo, Il suo bel corpo e la sua pura mente Tutta donò all'Amator celeste.
Definiz: § XII. E per Conferire, Concedere. –
Esempio: Machiav. Stor. 2, 247: Sendo ito il Conte Girolamo a Vinegia, fu da loro onoratissimamente ricevuto, e donatogli la città e la gentiligia loro.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 28: Ma le cariche pingui e le migliori Donava sempre a' suoi servi peggiori.
Definiz: § XIII. Poeticam., detto del suolo, vale Produrre. –
Esempio: Tass. Gerus. 10, 64: Era qui ciò ch'ogni stagion dispensa, Ciò che dona la terra o manda il mare.
Definiz: § XIV. Donare un dono, lo stesso che Darlo, Farlo: ma è maniera poco comune. –
Esempio: Stor. Mos. 15: Donna, se tu cotesto potessi fare, io ti donerei grande dono.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 168: Il Saladino poi interamente il sodisfece; ed oltre a ciò, gli donò grandissimi doni.
Esempio: E Bocc. Lett. 311: E per cagione di bene, e con diletto grandissimi conviti spesseggiare, donare grandissimi doni.
Esempio: Ciaper. Lett. 10: Questo non vi paia piccolo dono, che 'l suo Sposo si degnò donarle.
Definiz: § XV. Donare, vale altresì Dare, Lasciare, in donazione: usato anche assolutam. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 7, 1, 31: Il marito non puol donare alla moglie, nè la moglie al marito, quando la donazione sia tale che il donatore s'impoverisca.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. appr.: Ancora è proibito a' soldati che non possano donare alle concubine.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 7, 1, 39: In ciò si distingue tra quelle persone, le quali siano proibite di donare,... e le altre, le quali abbiano la libera facoltà di donare il suo.
Definiz: § XVI. Neutr. pass. donarsi Darsi come in dono, Dedicare interamente sè stesso a chicchessia, Darsi con tutto l'animo ad esso, amandolo, servendolo, sovvenendolo, e simili, ed altresì conversando con esso. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 292: Fugga [la romita] divoti, amistà, e parenti, E poi c'al tutto a Dio s'è donata, Al tutto sia di lui, e d'altrui no.
Esempio: Bocc. Rim. 111: Tutta mi dono a lui, tutta mi rendo, Gustando già di ciò che 'l m'ha promesso.
Esempio: Cas. Rim. 1, 9: A te mi dono, ad ogni altro mi toglio.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 1: E perchè io sono una certa figura, come dovete avere inteso dal Varchi, senza troppo stare in su' convenevoli, io mi vi do e dono per amicissimo.
Esempio: Parin. Poes. 23: Tu volgi intanto A' miei versi l'orecchio, ed odi or quale Cura al mattin tu debbi aver di lei Che, spontanea o pregata, a te donossi Per tua dama ec.
Esempio: Giord. Op. 2, 406: Si donò [Giacomo Bertolini] ai poveri nella scienza e nelle fatiche di medico.
Definiz: § XVII. E figuratam. e in locuz. figur., riferito a scienza, studio e simili, vale Applicarsi intieramente ad esso, Consacrarvisi. –
Esempio: Bart. C. Tratt. Albert. 86: Consiglio io lo studioso pittore che si doni quanto più può a' poeti ed a' retori ed agli altri dotti nelle lettere, e si facci loro famigliare e benivolo.
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 73: Avvenga che sottile ei se ne scuse Per via di leggi, a cui tanto si dona, Che ec.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 385: Si donò in ultimo tutto agli studj della Morale.
Definiz: § XVIII. Pur figuratam., riferito a passione, diletto, pianto e simili, vale Abbandonarvisi. E lo stesso vale, ma con maggiore efficacia, Donarsi in preda a checchessia. –
Esempio: Bocc. Amet. 16 t.: Cercano le fresche ombre; e quivi presi cibi, a varj diletti si dona ciascuno.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 122: Nè basta che si doni in preda al pianto, Chè dal pianto si dona in preda all'ira.
Esempio: Forteguerr. Cap. 173: Or dimmi tu se ha senno, oppur delira, Uom che si doni a questa cortesia A questa furia che sì lo martira.
Definiz: § XIX. Donarsi ad alcuno, detto di donna, vale Fargli copia di sè, Concederglisi disonestamente. –
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 392: Veggono alcune donne, le quali odiando i mariti, persone di gravità e prudenza, più volentieri si donano ad altri, tutti composti di lascivia e lordura, come cani o becchi.
Definiz: § XX. Chi dona tosto, dona due volte. Proverbio il quale significa, che il dono prontamente fatto riesce più utile e più gradito. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 236: Dice il proverbio: Chi dona tosto, dona due volte.