Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
GREMBO
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GREMBO.
Definiz: Quella parte del corpo umano dal bellico quasi infino al ginocchio, in quanto o piegata, o sedendo, ella è acconcia a ricevere checchessia. Lat. gremium, sinus. Gr. κόλπος.
Esempio: Bocc. nov. 36. 11. E lui caduto, ritirandosi in grembo, quasi piagnendo disse.
Esempio: Dant. Par. 8. E dicean, ch'ei sedette in grembo a Dido.
Esempio: Petr. son. 317. Verresti in grembo a questo sconsolato.
Definiz: §. I. E per metaf.
Esempio: Guid. G. Quivi per mezzo il grembo della terra nostra abitabile, se medesimo (l'oceano) infondendo, ordina a voi il mare mediterraneo.
Esempio: Bemb. Asol. 3. Ella nè l'argento, nè l'oro, nè le gemme ha in palese poste, ma nel grembo della terra per le vene degli aspri monti.
Esempio: Petr. son. 152. Fama nell'odorato, e ricco grembo D'Arabi monti lei ripone, e cela.
Esempio: Dant. Inf. 12. Dicendo: colui fesse in grembo a Dio Lo cuor, che 'n su Tamigi ancor si cola.
Esempio: But. ivi: Cioè nella chiesa, che è grembo di Dio.
Definiz: §. II. Per Utero. Lat. uterus, venter, alvus. Gr. γαστήρ, κοιλία.
Esempio: Fir. As. 140. O Psiche nostra, non fanciulla più ormai, ma donna, posciachè tu se' madre, quanto ben pensi tu di portare entro a cotesto grembo?
Definiz: §. III. Per Grembiule, o Lembo di vesta piegato, e acconcio per mettervi dentro, e portare checchè si sia. Lat. sinus. Gr. πτυχή.
Esempio: Bocc. nov. 73. 14. Alzandosi i gheroni della gonnella, che alla Nalda non era, e faccendo di quegli ampio grembo ec. non dopo molto gli empiè.
Esempio: E Bocc. appresso: Fatto del mantello grembo, quello di pietre empiè.
Definiz: §. IV. Far checchessia a grembo aperto, o col grembo aperto, vale Offerire quella tal cosa, Darla non richiesto, ma spontaneamente. Lat. aperto gremio, aperto sinu.
Esempio: Bocc. nov. 69. 9. Ricordati, che una volta senza più suole avvenire, che la fortuna si fa altrui incontro col viso lieto, e col grembo aperto.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 24. Niuna virtù vuol essere amata da uno, il quale sia sozzo, e avaro; alla virtù si debbe andare a grembo aperto, e col seno scinto.