Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
OCCHIUTO.
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OCCHIUTO.
Definiz: Add. Propriamente Fornito d'occhi; ma più comunemente è preso per Che ha molti occhi, Pieno d'occhi; detto in particolare del pastore Argo l'occhiuto Argo, secondo le Favole. ‒
Esempio: Sannazz. Arcad. 18: Mercurio.... con ogni astuzia si ingegnava di ingannare lo occhiuto Argo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 185: Or l'occhiuto pastor, che l'ode intanto, Di sì soavi accenti s'innamora, E dice a lui ec.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 110, 1: Occhiuto.... Pieno d'occhi.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 120: Le fiere.... occhiute ed orecchiute son le calunnie.
Esempio: Fag. Rim. 1, 343: Oh! quante.... io veggio ed ho vedute, Che fuori veggon ben gli altrui difetti: Ed in vederli son più d'Argo occhiute.
Definiz: § I. E per Cosparso di macchie in forma d'occhio; detto di animali o parti del loro corpo. ‒
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 1: Posti agli splendienti carri gli occhiuti uccelli, e davanti a sè mandata la figliuola di Taumante a significare la sua venuta, discese (Giunone) della somma altezza nel cospetto di colui che per lei teneva il santo uficio.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 173: Ma 'l biondo Apollo, e quello Che già l'occhiuto augel dormente ancise.
Esempio: Tass. Gerus. S. 16, 24: Ne 'l superbo pavon sì vago in mostra Spiega la pompa de le occhiute piume; Nè ec.
Esempio: E Tass. Rim. 2, 153: E ciascuna mia penna occhiuta vedi, D'aureo color, di nero e di vermiglio (parla la Gelosia personificata).
Esempio: Bart. D. Vit. S. Ignaz. 1, 65: Cominciò a dargli a vedere un non so che somigliante a una lunga striscia, qual'è d'una serpe, vaghissima di colori, e tutta come occhiuta o grandinata di piastrelli di luce.
Esempio: Marchett. Lucrez. 91: E dell'aureo pavon l'occhiute penne Di ridente lepor cosperse intorno.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 74: A numerose schiere D'augelli ammiratori Un superbo pavon facea vedere Dell'occhiute sue piume i bei colori.
Esempio: Panant. Civett. 6: Sien sacri a Libitina il corvo bruno, La candida colomba a Citerea, L'occhiuto augello alla superba Giuno.
Esempio: Card. Poes. 665: Il bel pavon l'occhiuta coda apria.
Definiz: § II. Per similit., detto poeticam. di rete, rispetto alle sue maglie. ‒
Esempio: Rinucc. O. Ariann. 19: Che 'l sospettoso pesce Spesso l'occhiute reti Guizzando per timor rompe, e se n'esce.
Definiz: § III. E detto di piante, e più specialmente dei rami o tralci della vite, per Fornito d'occhi o gemme. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 90: Eleggansi tali (i rami da piantare) che sieno allegri e sugosi, risplendenti e occhiuti di molte gemme.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 92: Ancora quegli [polloncelli o rampolli] che sono occhiuti di molte e grosse gemme e spesse.
Definiz: § IV. Per similit., Che ha forma d'occhio. ‒
Esempio: Soder. Op. 2, 246: In cima del suo pedale,... fa il suo fiore, il quale è incrociato da cinque pezzi, occhiuto in mezzo, di notabilissima bellezza.
Definiz: § V. E per Attento, Vigilante; ed altresì Circospetto, Oculato. ‒
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 1, 138: In questi affari terreni, massimamente se di lunga durata, sì che ne abbiano a sentir pro i discendenti del nostro sangue,... siamo sì circospetti, sì providi, sì occhiuti, che.... non v'è spediente..., non avvisamento e consiglio, cui non adoperiamo.
Esempio: E Bart. D. Inghilt. 3, 151: Lasciò.... cadersi il fazzoletto nel sangue che ne scorreva in terra, e subito nel ricolse: ma indarno, che gli occhiuti ministri addatisi di quel giuoco di mano, gli furono incontanente addosso a volerlo prigione.
Esempio: Parin. Poes. 62: Ei volge intorno imperïoso il guardo; E vede al su' apparire umil chinarsi, E il piè ritrar l'effeminata occhiuta Turba, che sorridendo egli dispregia.
Esempio: Giust. Vers. 243: Muti, derisi, solitarj stanno, Strumenti ciechi d'occhiuta rapina Che lor non tocca e che forse non sanno.
Definiz: § VI. Term. delle Arti belle. Detto di panneggiamento, le cui sinuosità vadano a finire in modo da rendere immagine di altrettanti occhi. ‒
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 26: Se n'andò ad abitare in essa città di Bruggia, quivi essendosi formata una maniera assai diligente, quantunque alquanto secca, con un modo di panneggiare tagliente, soverchiamente occhiuto, con pieghe più artifiziate che naturali.
Esempio: E Baldin. Decenn. 3, 146: Essendo vissuto.... in tempo, che già erasi scoperta in Firenze, dal gran Michelagnolo Buonarroti, l'ottima maniera del panneggiare, non è gran fatto, che i panneggiamenti di Baccio si veggano alquanto più riquadrati e, per usare il termine che comunemente si usa fra' professori, alquanto più occhiuti, e meno appiccati alle carni, di quello che si riconoscono quelli di molti altri grand'uomini di quel secolo.