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1) Dizion. 5° Ed. .
CONCIARE.
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CONCIARE.
Definiz: Att. Mettere in sesto, in buon termine, Ridurre a buon essere, Accomodare; che più comunemente dicesi Acconciare.
Dal lat. barbaro conciare; e questo assai probabilmente dal lat. aureo concinnare. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 181: Qualunque Maestro volesse torre a conciare il detto campanile, venisse a lui.
Esempio: Car. Long. 26: Ognuno in ogni villa era occupato intorno alle bisogne della ricolta; altri a stagnar tini, altri a conciar botti, ed altri ad altre cose diverse.
Definiz: § I. E figuratam. trovasi detto per Correggere, Emendare. –
Esempio: Tass. Lett. 5, 118: Non seguendo vocale in quel verso,... non mi piace; ma si può agevolmente conciare in questo modo.
Esempio: E Tass. Lett. 5, 135: Potrà farmi ancora favore di conciare alcune copie con la sua gentilissima mano.
Definiz: § II. E pur figuratam., vale Aggiustare, Palliare, Aonestare, e simili. –
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 396: Ma i periti mortali che ogni cosa Concian co' nomi, hanno sì fatta noia Onoranza chiamata, ufficio e norma D'amicizia, d'amor, di cortesia.
Definiz: § III. E si disse anche per Mettere in regola, Ordinare checchessia. –
Esempio: Lett. fam. 25: I' ho inteso che a Firenze s'è per conciare le prestanze, e sopra ciò io scrivo a Giovanni, e a Nofrio de' Rossi, e a Iacopo di ser Folco, e a Luca da le Galvane, e a Giovanni Lanfredini in spezialità, perchè gli è mio capo e mia guida.
Definiz: § IV. E per Allestire, Mettere in ordine checchessia, Prepararlo convenevolmente al suo uso; che oggi dicesi Accomodare. –
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 183: Mettendo in mare la scafa, sotto ispezie di mettere o di conciare l'àncora dalla proda.
Esempio: E Cavalc. Dial. S. Greg. 31: La qual parola incontanente che Costanzio santissimo udì, lasciando di conciare le lampade, gittossi in terra della scala e corse ad abbracciare quello villano.
Esempio: Cellin. Pros. 249: A maestro Alessandro e Zanobi suo fratello, che m'aiutorno a conciare la fornace e fondere.
Definiz: § V. Riferito a diamanti, pietre e simili, vale Lavorarli, Ridurli alla dovuta forma; e riferito a legname, Digrossarlo, Sbozzarlo. –
Esempio: Tratt. Vetr. 106: Rubini di buona mena si concia in quello taglio che l'uomo vuole in su le piastre de lo smeriglio.
Esempio: Cellin. Pros. 51: Ora discorreremo.... del modo che quelli [diamanti] si conciano, cioè che di rozza forma e' si riducono a quella bella forma che di poi e' dimostrano.
Esempio: E Cellin. Pros. 52: Di questa sorte di gioie, cioè diamanti, e' non se ne può conciare uno per volta, perchè gli è di necessità conciarne dua alla volta.
Esempio: Dav. Colt. 527: Il buono abeto vuol esser fatto in luogo magro,... esser, subito ch'egli è in terra, sbucciato e concio.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 158: Come dalle cose disordinate di que' primi tempi si venissi alle cose più dimestiche, pare che fussi così; che come e' si venne a' bitumi ed alle calcine, ed al conciare delle pietre, medesimamente si venne a' muri, pilastri ec.
Definiz: § VI. Comunemente oggi Conciare riferiscesi a pelli, e vale Ridurre, mediante l'uso del tannino, il loro tessuto inalterabile e imputrescibile, e al tempo stesso morbido e tenace; e usasi anche assolutam. –
Esempio: Esop. Fav. M. 173: Iscorticò il bestiuolo, e conciò il cuoio.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 168: Perchè la pelle, quando si concia per scrivere, si radono gli peli ed assottigliansi.
Esempio: Biring. Pirotecn. 31: Adoperasi [lo allume] ancora a conciare il corame.
Esempio: Gell. Circ. 20: Se voi volete servirvi delle nostre pelli, e' vi bisogna conciarle.
Esempio: Vett. Colt. 68: Alcuni lodano molto i ritaglj de' cuoj nuovi, e quello ancor più che si spicca da dosso alle pelli quando elle si conciano.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 177: Qualunque persona, etiam forestiera, che esercita o eserciterà o farà esercitare l'arte della concia, sia tenuto e debba tenere il coiame da suola, che vorrà conciare o far conciare, nel mortaio o nell'addobbo e, come si dice, in concia, otto mesi continui dal dì che l'arà messo o fatto mettere nel mortaio o addobbo; nè possa conciare, se non con la mortella.
Definiz: § VII. Riferiscesi anche a vini, e vale Infondervi alcune sostanze a fine di toglier loro qualche vizio e renderli migliori. –
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 348: Qual fallo commettiamo noi, se discacciando e dissipando la parte del vino infuriativa e torbida con alleggerirlo, e non conciarlo, nè levargli il taglio o la punta, come dite voi, ve lo porgiamo purgato e netto come dalla ruggine e lordura?
Esempio: Dav. Colt. 501: Conciano e racconciano i vini torbidi e tristi, chi con la chiara dell'uova, chi con la cenerata, chi con la sapa ec.
Definiz: § VIII. E riferito ad alcune specie di frutte o d'altre robe commestibili, vale Metterle nell'aceto, nell'acquavite o in altro, a fine di conservarle, e dar loro particolar sapore, gusto e simili.
Definiz: § IX. Riferito ad altre cose, come tabacchi, esca e simili, vale Prepararle in diverse guise e renderle atte, mediante particolari sostanze, all'uso che se ne vuol fare.
Definiz: § X. Conciare, riferito ad uccelli di rapina, valeva Addomesticarli, Ammaestrarli per uso della caccia. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 75 t.: Quelli [falconi] che hanno grosso el capo, e l'ale lunghe,... sono buoni, tutto ch'elli siano duri a conciare.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 344: Da necessità costretto, si diede a conciare uccelli.
Esempio: Tratt. Falcon. 12: Se avere si puote salvatico [l'astore], non si addimandi di nido, imperocchè sono semplici, e di più fatica a conciare.
Esempio: E Tratt. Falcon. 18: Tiello [lo sparviere] tra le genti infino che sarà concio.... Da poi sarà bene concio, cominciagli a sottrarre il pasto.
Esempio: Bellinc. Rim. 91: Chi presto e ben conciar vuole un falcone, Una notte in galea l'usi guardare.
Definiz: § XI. Quindi figuratam. riferito a persona, vale Ammaestrarla, Istruirla, a fare o dire ciò che vogliamo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 443: Io son chiarissimo Del fatto per l'appunto, chè la Porzia (Pur pregatane assai e minacciatane, Chè quel ribaldo l'avea concia all'ordine) M'ha detto il tutto.
Definiz: § XII. E riferito a cavallo o ad altro animale domestico, trovasi detto per Custodirlo, Governarlo ed anche Metterlo in ordine, in assetto. –
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 240: Essendo nella stalla, Borgain conciava el cavallo come scudiere; ed Ella lo stava a vedere.
Esempio: Tav. Rit. 1, 257: Quivi si era uno scudiere, il quale forbiva e conciava lo buono destriere di Tristano.
Esempio: Real. Franc. 254: So ben servir di coltello, e so conciare un cavallo, perchè io conciava il cavallo del mulino.
Definiz: § XIII. E riferito a maiali, vitelli e simili animali, vale Castrarli: più comunemente Sanare.
Definiz: § XIV. Conciare, riferito a bambini, trovasi per Lavarli, Fasciarli e simili. –
Esempio: Leggend. quattr. M. 13: La beatissima Vergine Maria stette con la sua cognata tre mesi servendola; e quando fue nato lo fanciullo (S. Giovan Battista), la Vergine prima lo levò di terra, e come ella fosse vecchia, lo seppe diligentemente governare e conciare.
Definiz: § XV. E riferito a persona, si disse per Metter d'accordo, Conciliare, Pacificare; più spesso nella maniera Conciare insieme. –
Esempio: Vill. G. 378: I Fiorentini e' Sanesi assai si travagliaron di conciarli insieme.
Esempio: Cap. Comp. Discipl. F. 34: Chi avesse discordia con niuno de' fratelli della Compagnia, e non si lasciasse conciare a' Capitani, o vero chi si richiamasse in iudicio d'alcuno de' fratelli, se prima nollo averà detto a' Capitani e aspettato ch'e' Capitani li concino insieme dal dì che detto l'avrà loro a un mese,... vogliamo che sia raso e cacciato della nostra Compagnia.
Definiz: § XVI. Pur riferito a persona, si usò per Indurla con preghiere o con danari a fare la nostra volontà, o a esserci favorevole in cosa di nostro piacere o vantaggio. –
Esempio: Varch. Ercol. 135: Conciare uno, semplicemente, significa o con preghiere o con danari condurlo a fare tutto quello che altri vuole.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 179: Qui bisogna che io Lo conci (Calfuccio creduto negromante) il primo tratto col danaio.
Definiz: § XVII. Conciare una cosa, dicesi figuratam. e con maniera ironica, per Guastarla, Danneggiarla, Ridurla in cattivo stato. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 71: Mostrò loro il dosso e le calcagna, come i ciotti conci gliel'avessero.
Esempio: Pucc. A. Centil. 57, 63: E conciar sì d'intorno la campagna, Che non le fa mistier che più si munga.
Esempio: Savonar. Pred. 10: Verrà, dico, tempo che S. Domenico e S. Francesco verranno giuso, e.... diranno: Noi non facemmo queste religioni a questo modo, come voi l'avete conce.
Esempio: Tedald. Agric. 92: Se ài viti che patiscano di bruchi, che si vede come e di che sorte ce le conciano, che per due anni non pensare d'averne frutto; però essendo di tanta importanza, cerca d'avere un buon paio di guanti di sugatto,... e la vernata fa' nettare tutte le viti.
Definiz: § XVIII. E pur figuratam., Conciare alcuno, e con maniera ironica Conciarlo bene conciare bene alcuno, e intensivam. Conciarlo pel dì delle feste conciare alcuno pel dì delle feste, vale Recargli danno sia nella persona o nella salute, sia nella reputazione: ed anche talora semplicemente Rendergli un cattivo servigio, Fargli cosa che gli rechi dispiacere. –
Esempio: Dant. Inf. 30: Mi disse: quel folletto è Gianni Schicchi, E va rabbioso altrui così conciando.
Esempio: Comp. Din. Cron. 14: E così scomunati, conciamgli per modo che più non si rilievino.
Esempio: Petr. Rim. 1, 65: Come m'ha concio 'l foco Di questa viva petra, ov'io m'appoggio.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 329: E come egli mi conci, Iddio ve 'l dica per me.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 59: Io ti giuro,... che se altramenti sarà, che io ti farò conciare in maniera che tu con tuo danno ti ricorderai.... del nome mio.
Esempio: Varch. Ercol. 135: Conciare alcuno pel dì delle feste, ovvero come egli ha a stare, significa nuocergli col dirne male.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 226: Ah! dianzi Quando venisti su da mona Laura, I' ti so dir che tu l'hai concia bene! P. I' la ristorerò fors'ora.
Esempio: E Cecch. Stiav. 4, 5: I' ti so dir che tu m'hai concio Ve' pel dì delle feste.
Esempio: Sassett. Lett. 292: Vedete un poco se voi m'avreste concio pel dì delle feste.
Esempio: Dav. Scism. 339: S'ei mi dà nell'unghie, lo concerò ben io com'ei merita.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 217: Bene il pruovano sovente gli sventurati, alle grandi e pubbliche battiture che i Governatori fan loro dare per man de' carnefici, che si recano a merito il conciarli il peggio che possano.
Esempio: Salvin. Callim. 151: E seguia addietro molto Asopo grave di ginocchia e tardo, Poichè dal fulmin era stato concio.
Definiz: § XIX. Conciare male alcuno di una cosa, si disse per Destarne in esso vivissimo desiderio. –
Esempio: Machiav. Comm. 211: La vuol far ciò che voi volete: in modo l'ho mal concia della grazia vostra.
Definiz: § XX. Conciare si disse anche per Concimare, Dare il concio, Letamare. –
Esempio: Pallad. Agric. 56: I campi grassi e secchi... si possono conciare.
Definiz: § XXI. Conciare dicesi anche per Insudiciare, Sozzare, Imbrattare. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 298: Imbrattandosi le mani poco meno che fino al gomito, conciano in guisa le tovagliuole, che le pezze degli agiamenti sono più nette.
Definiz: § XXII. Neutr. pass. conciarsi Trovasi per Adornarsi, Abbigliarsi. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 144: Anima, che desideri Di gire a la gran corte, Adornati ed acconciati; Chè Dio t'apra le porte. Se tu qui non se' ornata, Non troverai le scorte. Sappi che dopo morte Non ti potrai conciare (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXIII. Trovasi anche per Accordarsi, Porsi d'accordo, Pacificarsi. –
Esempio: Nov. Ant. C. 131: Ser Frulli, io mi voglio conciare con voi. Non ci abbia più parole.
Esempio: Malisp. Stor. fior. 190: Ma alfine per poco potere e seguito si conciò co' Fiorentini e gli altri Guelfi di Toscana.
Esempio: Stor. Pistol. 67: Assai ville e di Pistoia e di Prato si conciarono con Castruccio, e davangli ogni sei mesi molti denari.
Definiz: § XXIV. Trovasi pure per Allogarsi, Accomodarsi, Collocarsi, comecchessia, presso alcuno. –
Esempio: Bemb. Stor. 124 t.: Furono eziandio dal Senato ricevuti molti conestabili e condottieri, che a Vinegia venivano per conciarsi a' servigj della Repubblica.
Definiz: § XXV. E per Empirsi di cibo, Satollarsi. –
Esempio: Real. Franc. 160: Fioravante mangiò per tre persone e conciossi molto bene.
Definiz: § XXVI. Conciarsi usasi per Insudiciarsi, Imbrattarsi la persona o le vesti.
Definiz: § XXVII. E figuratam., Conciarsi malamente, o, in modo ironico, Conciarsi bene, dicesi per Farsi del male in qualche parte della persona, come lividori, ferite, sgraffiature e simili.