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M,
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M
M,
Definiz: lettera duodecima dell'alfabeto, e una delle consonanti che i Grammatici dicono liquide. Chiamasi Emme, ed è più spesso di gen. femm. Ammette dopo di sè, nel mezzo delle parole e in diversa sillaba, il B, il P, e talora anche il V; come in Ambedue, Soccombere, Pompa, Empio, Decemviro. Avanti di sè, pure in mezzo di parola e in diversa sillaba, ammette la L, R, come Alma, Orma; e sia in principio di parola, sia in mezzo, fa sillaba con S, come Smania, Smarrito, Risma. In parole d'origine forestiera si pone anche dopo le consonanti T e G, come Tmesi, Aritmetica, Dogma; dove alcuni, con assimilazione, scrivono e pronunziano Arimmetica, Domma. Si sostituisce ad N davanti a B e P, come Combinare, Combaciare, Impossibile. Nelle voci Facciamo, Rechiamo, e simili, quando perdono l'O per unirsi ai suffissi, come Facciamlo, Facciamci, Rechiamlo, Rechiamci, si usò, per dolcezza e facilità di pronunzia, cangiarla in N, dicendo e scrivendo Faccianlo, Rechianlo, Rechianci, ec. –
Esempio: Bemb. Pros. 69: Molle e dilicata e piacevolissima è la L.... Allo 'ncontro la R aspera, ma di generoso spirito. Di mezzano poi tra queste due la M e la N, il suono delle quali si sente quasi lunato e cornuto nelle parole.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Più di grandezza dà lo M, lo N, innanzi al P, al T, ec.
Esempio: E Cavalcant. B. Retor. appr.: Dell'altre lettere il G, il C..., lo M fanno dolcezza.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 29: Congiungendo le labbra insieme col medesimo spirito mandato in forma di mugghio si principia l'M.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 30: Di queste semivocali quattro si dicon liquide, cioè L, M, N, R.
Definiz: § I. E per il Segno o Carattere che rappresenta la lettera M. –
Esempio: Dant. Parad. 18: Poscia nell'M del vocabol quinto Rimasero ordinate (alcune anime).
Esempio: E Dant. Parad. appr.: E vidi scendere altre luci dove Era il colmo dell'M.
Definiz: § II. M, numero de' Romani, che significa Mille. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 6: Se io avessi pur C livre, sì mi appagherei; halle. E quegli dice: se io n'avessi pure M., mi stare' bene e non ti chiederei più.
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 4: Venti anni principio prima avrebbe Che coll'M e col D fosse notato L'anno corrente del Verbo incarnato.