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1) Dizion. 4° Ed. .
DOTTAMENTE.
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pag.246



1) id: cb533864f41b48199063b5639335833e)
Esempio: Fir. Lett. Lod. Don. 126. La quale, mentre viveva, ne poteva dottamente parlare.


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Esempio: Red. Vip. 1. 15. Contuttociò dottamente è stato difeso il Vettori.
2) Dizion. 4° Ed. .
INVOLATORE
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pag.910



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Esempio: Fir. lett. lod. donn. 120. O uomini poco conoscenti de' nostri beneficj, o involatori delle nostre lode.


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Esempio: Buon. Fier. 5. 2. 8. Oprar, che i malfattori, Rattori, involatori, violenti Sian gastigati.
3) Dizion. 4° Ed. .
COMICO
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pag.714



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Esempio: Fir. lett. lod. donn. 123. Mi manderanno soccorso la comica Rosvida di Sassonia, e la maravigliosa Ildegarde.


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Esempio: Red. lett. occh. Presupposto, che i comici Greci, e Latini avessero avuto cognizione degli occhiali.
4) Dizion. 4° Ed. .
AGGHIADATO.
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pag.85



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Esempio: Lod. Mart. rim. Che signoreggia l'agghiandate genti.


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Esempio: Red. oss. an. 13. Le vipere ec. ancorchè stieno acquattate ne' loro covaccioli, abbrividate dal freddo, e quasi che dissi agghiadate ec.
5) Dizion. 4° Ed. .
ELEGANZA, e ELEGANZIA.
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pag.274



1) id: db29978e976844f1bd2565a05d23ad77)
Esempio: Fir. lett. lod. donn. 120. Vedete l'eleganza della Rodiana Erinna far più fiate concorrenza col duca, e maestro di tutti i poeti.


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Esempio: E Fir. Rag. 134. Piaceva loro quella novità del parlare Romano, che ella mescolato col Fiorentino usava con una naturale eleganzia.
6) Dizion. 4° Ed. .
CONCORRENZA
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pag.744



1) id: 3219a6f5a80441ecbcde0ae0d0705c44)
Esempio: Fir. lett. lod. donn. 201. Vedete l'eleganza della Rodiana Erinna far più fiate concorrenza col duca, e maestro di tutti i poeti.


2) id: 42d3ccd3796c44edace8e3fecd80b515)
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 2. E non amor al mondo, che si metta A concorrenza, e a comparazione Di quel, che porta l'uno all'altro amico.
7) Dizion. 4° Ed. .
CIARLA.
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pag.655



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Esempio: Lod. Mart. rim. Ch'io fo ciarla volgare, e non latina.
8) Dizion. 4° Ed. .
AGGHIADARE.
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pag.85



1) id: f34674b282cc49c7b0630d1ad9141643)
Esempio: Lod. Mart. rim. burl. Tal ch'in pensando, pur tremando, agghiado.


2) id: fa9f03e7a9804704a7329351d05ff32e)
Esempio: Franc. Sacch. rim. O duol, che più v'agghiada Di sei sconfitte.
9) Dizion. 4° Ed. .
ADORNEZZA.
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pag.66



1) id: e8de2728f6d64be487298677603339e3)
Esempio: Lod. Mart. rim. Di sì alta adornezza par, che abbondi.
10) Dizion. 4° Ed. .
MATASSA
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pag.181



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Esempio: Fir. lett. lod. donn. 118. Alle quali più si converrebbe cercare quante matasse faccian mestieri a riempiere una tela, che entrare per le scuole de i filosofanti.


2) id: 4370186308b24516a6d4532480173330)
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 9. Matasse di serventi, E viluppi d'amanti uomini, e donne.


3) id: 36d330a73809439981da81479459c475)
Esempio: Red. Oss. an. 35. Grandemente assottigliandosi, come una matassa di fili sottilissimi, ed intrigati, si avvolgono intorno al canale degli alimenti.


4) id: ad9dbb6d77ec4bf590824b4097d4d72b)
Esempio: Salv. Granch. 1. 3. Infinchè tu non guasti, e non fornisci Di scompigliar tutta questa matassa, Tu non se' per restar.
11) Dizion. 4° Ed. .
UMANISSIMO.
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pag.303



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Esempio: Fir. lett. Lod. donn. 118. Se la poco ragionevole openione di Tucidide, umanissimo il mio messer Claudio ec. fusse stata approvata da' più, io non ardirei ec.


2) id: ac07a4deac9443a4afe1440d3ca1940a)
Esempio: E rag. 172. Io prenderei sicurtà di voi, che umanissimi vi conosco.


3) id: a18b6b87a7d34ae5a89c3e81358f7f3b)
Esempio: Alam. Gir. 4. 11. Ma negli atti umanissima, e cortese Lieta accetta i saluti ec.
12) Dizion. 4° Ed. .
A CASACCIO.
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pag.21



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Esempio: Fir. lett. donn. Prat. 336. Pur nondimeno per non parere un uomo così a casaccio.
13) Dizion. 4° Ed. .
FORZATAMENTE
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pag.510



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 347. Generano quasi forzatamente la bellezza.


2) id: 71846e8b295545a69b9b7a917e45a04e)
Esempio: E Fir. dial. bell. donn. 349. Spargeranno forzatamente quella soavità del colore, che fa loro di mestiero.


3) id: 6b6df2d893e741849629159440eaf52d)
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 7. Che noi non siamo obbligati a chi ci fa bene forzatamente, è tanto chiaro, che non fa mestiero, che se ne ragioni.


4) id: dd7941ebd668467d8d88c87bb84fb1b1)
Esempio: Red. cons. 1. 150. Le quali aperture, o forami possono altresì forzatamente esser tenute strette, serrate, e compresse dalla pinguedine delle viscere.
14) Dizion. 4° Ed. .
RESCRIVERE.
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pag.110



1) id: 0bb0d115bba044e28f9db9e4bae45efc)
Esempio: Fir. lett. donn. Prat. 336. Hogli adunque rescritti di mia mano, e deliberato di mettergli in luce.
15) Dizion. 4° Ed. .
CANDIDEZZA.
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pag.529



1) id: 2495504b44bf40aa8d379f9ea8d19d20)
Esempio: Fir. lett. donn. Prat. 206. I due Gracchi ec. impararono dalla madre la candidezza del parlare latino.


2) id: 212c78fd5b12424db0039549e5f42c6c)
Esempio: Red. esp. nat. 2. Perchè so ancora quanto dalla candidezza dell'animo vostro amata sia la saldezza, e il bello di questo vero.
16) Dizion. 4° Ed. .
STRACCURATAGGINE.
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pag.762



1) id: 2c77e3f066ac4bdfb38af6b6f58e9910)
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 406. Quella straccurataggine fa in loro bellezza.


2) id: 0270c74873b34f84808f1afa0f3015f5)
Esempio: Fir. nov. 8. 296. Più gli piace la straccurataggine, che i pensieri.


3) id: 9c221254facb42d1a11284082c3ba562)
Esempio: E As. 144. Fate, che la straccurataggine degli ultimi rimedj non guasti il beneficio de' primi provvedimenti.


4) id: 6930f31179924ffd996895d712f72fa7)
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 3. 4. È seguito, che o per straccurataggine delle monache, o per cervellinaggine della fanciulla la si truova gravida di quattro mesi.
17) Dizion. 4° Ed. .
ASSIDUO
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pag.301



1) id: 07f48be3db364ee9b039d15f397d608e)
Esempio: Fir. dial. bell. donn. L'assiduo muovere delle quali abbassandosi, e innalzandosi.


2) id: d09d373a09f74b69bb54abc96b9a482d)
Esempio: Bern. Orl. 1. 12. 82. Assiduo, diligente, accorto, e netto.
18) Dizion. 4° Ed. .
FIORCAPPUCCIO
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pag.468



1) id: f2da17d1707b473fab29f78ad7df291b)
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 408. Furon chiamati fiorcappucci, quasi fior da cappucci.
19) Dizion. 4° Ed. .
DON
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pag.237

20) Dizion. 4° Ed. .
ASCHIOSO
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pag.282



1) id: 9eadead507464ae58c22a3b9c2564107)
Esempio: Lod. Mart. rim. D'ogni mio bene aschioso Si sta, nè vuol, ch'io dica.