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4° Edizione
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180) Dizion. 4° Ed. .
MULIACA
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pag.305



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Esempio: M. Aldobr. B. V. E siccome di mangiare concorde melloni, lumíe, e muliache (il T. di P. N. ha umiliache)
181) Dizion. 4° Ed. .
POMELLO
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pag.655



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 201. Hanno colore rosso, e oscuro, e il viso ritondo, e 'l pomello della gota grosso.
182) Dizion. 4° Ed. .
RIVENIRE
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pag.248



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 9. Non conviene niente tanto mangiare, che 'l savore della vivanda gli rivenga spesso alla bocca.


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Esempio: Dant. Par. 7. Ed in sua dignità mai non riviene.


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Esempio: Bocc. nov. 94. 7. La quale, come rivenne, così gittò un gran sospiro, e disse.


4) id: c83d45c29152497ebd44c79a1f5ef1fd)
Esempio: Alam. Colt. 1. 7. E rivien da costor sì larga prole, Ch'un poco seme gran ricolta ingombra.


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Esempio: Ar. Fur. 7. 65. Come Ruggier in se fu rivenuto, Di tanto scorno si vide assalire, Ch'esser vorría sotterra mille braccia.


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Esempio: Nov. ant. 56. 4. Ed ho paura, che se fosse rivenuto a rivedere, che io non avessi disonore.
183) Dizion. 4° Ed. .
RUGGHIAMENTO
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pag.279



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 206. Sì 'l conoscerai per questi segni, cioè ec. rugghiamento di ventosità, e fumositade alla testa.
184) Dizion. 4° Ed. .
DIATRIOMPIPEREON, e DIATRIONTONPIPEREON
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pag.92



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 78. Usare questi lattovarj, cioè diacimino, e diatriompipereon, diagengiovo, diarodon, e tutti gli altri caldi lattovarj.
185) Dizion. 4° Ed. .
IUSQUIAMO
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pag.923



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 14. Prenda le granella, che la fisica appella ollium, ovvero altre cose, siccome seme di iusquiamo.
186) Dizion. 4° Ed. .
PESANZA
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pag.582



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 197. Quegli, che è lento ad andare, è segno di pensieri, e di pesanza di corpo.


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Esempio: Rim. ant. M. Cin. Io non ispero mai, se non pesanza.


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Esempio: Tes. Br. 7. 34. Forza sanza consiglio discade per sua pesanza.


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Esempio: Amm. ant. g. 5. Alquanti le cose, che solamente son da partire cogli amici, a ciascuno contano, e nell'orecchie di ciascuno gittano la loro pesanza.
187) Dizion. 4° Ed. .
MOSCADO
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pag.293



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 54. Si dee l'aiere purgare, e disseccare con fummi ec. ambra, incenso, moscado, costo, storace ec.


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Esempio: M. Aldobr. P. N. 83. Ed acciocchè il predetto unguento renda soave odore, sì vi mettete garofani, noci moscade, moscado, ed incenso.


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Esempio: E Fr. Giord. Pred. appresso: Il moscado è una schianza, ovvero postema, ch'esce d'una bestia, ch'è a modo di cavriolo.
188) Dizion. 4° Ed. .
REMATICO, e REUMATICO.
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pag.99



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 184. E perciò vagliono molto a usare a coloro, che sono affiocati, e che sono rematichi di rema fredda.


2) id: af5eb70d8bfb4e24a35c913c853c3865)
Esempio: Morg. 25. 7. Dove a trattar s'avea cose rematiche.
189) Dizion. 4° Ed. .
GALLETTO.
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pag.565



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 118. Dovete sapere, che la carne del galletto, quando egli comincia a cantare, sì vale meglio, che pollastri.


2) id: c490777a66484d2d99d5110b49d2fded)
Definiz: §. In proverb. Chi mangia merda di galletto, diventa indovino, detto a gabbo di chi vuol far la professione di sapere le cose future.
190) Dizion. 4° Ed. .
FINOCCHIO
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pag.467



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 107. Messi a bollire in acqua di fonte viva, con radici d'appio, e di prezzemolo, e di finocchio.


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Esempio: Capr. Bott. 7. 135. Sarebbe molto utile il finocchio dolce.


3) id: 2d80a418e96b4e4ca1910794f3d0d5b7)
Definiz: §. III. Dar finocchio, valer Infinocchiare, Dare ad intendere una cosa per un'altra, o Cercar di recare altrui con belle, e dolci parole a tua volontà.


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Definiz: §. I. Voler la parte sua fino al finocchio, vale Volere infino a un minimo che di ciò, che tocchi; detto dall'essere il finocchio la cosa di manco pregio, e l'ultima, che venga in tavola.
191) Dizion. 4° Ed. .
COREGGIUOLA
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pag.819



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Esempio: Esp. P. N. Tutto era pieno di ortica, di spine, e di coreggiuola.


2) id: fe2baf6717674d5ab372b1a465ec167c)
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 7. Bugíe, mostre, Giuochi di coreggiuole.
192) Dizion. 4° Ed. .
CARISSIMAMENTE.
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pag.568



1) id: d90fbc5f094245ec8e9b305b99f61a0b)
Esempio: Vit. S. Gio. Bat. P. N. Io ti raccomando carissimamente i discepoli miei.
193) Dizion. 4° Ed. .
TRAMEZZATORE
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pag.125



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Esempio: Rim. ant. P. N. Salad. Deh, che bene aggia Amore, Che fu tramezzatore.
194) Dizion. 4° Ed. .
ENULA.
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pag.288



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 163. Enula si è calda, e secca nel secondo grado, e di sua natura ingenera buon sangue.


2) id: aa3fc5017130412c8c022a0574858802)
Esempio: Tes. Pov. P. S. Al terzo giorno fa bagno di cocitura d'enula.
195) Dizion. 4° Ed. .
DIASENA
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pag.92



1) id: 8f832f71d72c42c1a42e8614fdfe6964)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 46. Quando sarà cotta, sì conviene stemperare mezza oncia di cassia con mezz'oncia di diasene lassativo ec.
196) Dizion. 4° Ed. .
GAGLIOSO.
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pag.561



1) id: 2a23a677d8a34ba983f8029b95ac7f63)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 176. Quella natura, ch'è gagliosa, sì è calda, e secca, ed ha virtude di purgare lo ventre.


2) id: ef8aa2f148cd43a2ab0dd708a58d17f1)
Esempio: E M. Aldobr. altrove: Latte gaglioso, chi ne piglia a oltraggio, fae danno allo stomaco.
197) Dizion. 4° Ed. .
MANICATORE
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pag.147



1) id: 5090707e5a36414b949b523b5c8d33bd)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 195. Quegli, che ha grande bocca, sì è grande manicatore, e ardito di parlare, e si cruccia.
198) Dizion. 4° Ed. .
LIMARE
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pag.68



1) id: 1e5e0a301e6944879f4100850dff87fb)
Esempio: Rim. ant. P. N. M. Gonn. Interm. Una ragion, quale io non saccio, chero, Ond'è, che ferro per ferro si lima.


2) id: 1a3702774c2a48148bd293fed90499a8)
Esempio: Dial. S. Greg. M. 3. 16. Sicchè non si limò, e non si ruppe.


3) id: 8c30018c6ede443eb24770dcecd291bd)
Esempio: Dant. Conv. 74. Limaro, e a perfezione la filosofia morale ridussono.
199) Dizion. 4° Ed. .
FERMAGLIO
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pag.431



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Esempio: M. V. 7. 91. E 'n sul petto gli si trovò il fermaglio Papale.


2) id: 26c8f6d2536f4aa9a5158c93ecc69efb)
Esempio: Bern. Orl. 3. 2. 34. Di sotto a lui pur d'oro era il torchione, Con ventisei fermagli d'una stampa.


3) id: e3b5a711cc634a19bed27eb63e57b01d)
Esempio: E Bocc. nov. 99. 41. E oltre a questo un fermaglio gli fe davanti appiccare, nel quale erano perle mai simili non vedute.