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4° Edizione
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160) Dizion. 4° Ed. .
DISAGIARE
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pag.152



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Esempio: Lasc. Gelos. 1. 2. Ma per non avere a disagiare, nè anche dare a te fastidio ec. mi disposi venire a trovarti.
161) Dizion. 4° Ed. .
POZZANGHERA
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pag.686



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Esempio: Lasc. rim. 3. 321. Io ti giuro, e prometto, Se già prima il cervel non mi si sganghera, Tornarti di ruscello una pozzanghera.


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Esempio: Liv. dec. 1. E così gittarono i fanciulli nelle più presso pozzanghere del fiume, che trovarono.
162) Dizion. 4° Ed. .
MARITACCIO
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pag.170



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Esempio: Lasc. Parent. 3. 3. Ella non ha tutti i torti del mondo, sendo giovane, fresca, e bella, e massimamente avendo un maritaccio vecchio, e disutile.
163) Dizion. 4° Ed. .
MEZZA
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pag.227



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Esempio: Lasc. Spir. 5. 7. Dille, che se io non vi sono alla mezza, che non mi attenda altrimenti a cena.
164) Dizion. 4° Ed. .
RISPOSARE
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pag.231



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Esempio: Lasc. Spir. 2. 3. E così segretamente le dette l'anello con animo di farla chiedere al padre, e risposarla poi pubblicamente.
165) Dizion. 4° Ed. .
RITROSACCIO
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pag.246



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Esempio: Lasc. Gelos. 4. 1. Ad ogni modo quella vecchiaccia ritrosaccia della serva s'è addormentata al fuoco, e russa, che ella pare un ghiro.
166) Dizion. 4° Ed. .
INTRONATO
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pag.898



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Esempio: Lasc. Gelos. 2. 2. Orsola, tu non odi, dormi tu? sogni tu? farnetichi tu, balorda, intronata? tu mi pari uscita fuor de' gangheri.


2) id: ddbd05079dc047c6a998083a2ac74515)
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 7. Or così il mondo del suo perno uscito Eccol tutto intronato, eccol per terra Sbalzato e delle terre, e delle torri.


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Esempio: Ambr. Furt. 4. 1. Meco non stai tu, nè simili intronati vorrei per casa, che a ogni cosa rispondi a rovescio.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 12. 74. E colla mente stordita, intronata Un bacio solamente da lei prese.


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Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 309. E di sopra si tirò dietro i merli, la cresta del bastione, ed una torre congiuntagli, intronata da' sassi.
167) Dizion. 4° Ed. .
LACCHETTA.
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pag.4



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Esempio: Lasc. rim. madr. 8. Tu m'hai servito appunto Con diligenza, e in fretta, E dal lato, per Dio, della lacchetta (quì per metaf. e ironicamente)
168) Dizion. 4° Ed. .
BRANCHINO
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pag.464



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Esempio: Lasc. Streg. 4. 2. S'io le metto il branchino addosso, le farò stralunare gli occhi, che parrà proprio, ch'ella dia i tratti (quì figuratam.)
169) Dizion. 4° Ed. .
SNOCCIOLATO.
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pag.554



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Esempio: Lasc. Spir. 5. 5. Vedi, che pur ne verranno i tremila snocciolati, e sonanti (quì nel signific. del §. II. di Snocciolare)
170) Dizion. 4° Ed. .
NOTATORE
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pag.361



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Esempio: Lasc. Sibill. 2. 1. Noi semo entrati in un pelago, che se noi n'usciamo salvi, e a onore, ci potremo chiamare ottimi notatori.
171) Dizion. 4° Ed. .
COMANDATO
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pag.707



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Esempio: Lasc. Streg. prol. Andando alle prediche non pur tutta la quaresima, ma tutto quanto l'anno i giorni delle feste comandate.


2) id: 1b92a1f7659f40b2821a6704be0d465a)
Esempio: Franc. Sacch. nov. 149. Digiunando tutti gli dì comandati, e molti degli altri.
172) Dizion. 4° Ed. .
GUGLIATA
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pag.699



1) id: dc64196198134661a3b5264859522849)
Esempio: Lasc. Spirit. 2. 4. Naffe, io poteva pur far, come disse il padrone, senza tor la rocca altrimenti, che io non ho filato gugliata.


2) id: 1fb2d96252e94b199eab933a83e825b3)
Esempio: Red. Oss. an. 145. Fra gli scrittori della falconería son noti quei vermicciuoli, da' quali sono infestati internamente i falconi, e che per rassomigliarsi alle lunghe gugliate, o fili di sottilissimo refe, dagli strozzieri son nominati filandre.
173) Dizion. 4° Ed. .
TAMBELLONE.
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pag.11



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Esempio: Lasc. Streg. 3. 1. Eh eh lavaceci, tambelloni, di che ridete voi? (quì detto altrui per ingiuria, e scherno, e vale Scimunito, Dappoco)
174) Dizion. 4° Ed. .
RAFFINIRE.
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pag.42



1) id: 6fb338e9212c4b38a6bac0a625172e8b)
Esempio: Lasc. Streg. 4. 1. Voi fate, come la pasta del gran calvello, che quanto più si rimena, tanto più raffinisce altrui fra le mani.


2) id: bfa03bffdc4d41859794f60e14c94892)
Esempio: Cecch. Servig. 5. 2. Tu mi raffinisci tra le mani A giornate.


3) id: dcdd2f99fa374f3580d239bf412f284d)
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 2. 6. Costui mi raffinisce fra le mani; guarda, come ragiona bene di queste cose!
175) Dizion. 4° Ed. .
STREGACCIA
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pag.772



1) id: 72f034ea5eb7488e8c1414552f88f95e)
Esempio: Lasc. Streg. 2. 2. Fabbrizio mi disse, che la sua vecchia, quella stregaccia di mona Sabatina, gli aveva detto, che mio figliuolo era vivo.


2) id: 9cc425a480734c87b7d933099e712994)
Esempio: E Lasc. Streg. 3. 3. Che quella stregaccia non faccia lor qualche male.
176) Dizion. 4° Ed. .
STUPENDISSIMO.
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pag.788



1) id: 2cc5e895cf1f498289646e7bd84f9a17)
Esempio: Lasc. Pinz. 3. 10. Accadde, che facendo segno della sua virtù stupendissimi, fu da quegli levato dall'ostería, e menato a casa loro.
177) Dizion. 4° Ed. .
STUFAIUOLO, e STUFAIOLO.
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pag.786



1) id: 999714a4c40c40d89d12d45529d3786c)
Esempio: Lasc. Spir. 3. 4. Questo è un soprannome, che mi pose la Biagia dalle Marmerucole, quando io stava per fattore con gli stufaioli.
178) Dizion. 4° Ed. .
IMBOSCATA
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pag.723



1) id: 1bee1d550fe84c6fb039f25a80e37b20)
Esempio: Lasc. Par. 5. 9. Naffe egli è ben vero, che in casa vicine, balie, e comari, e simili brigate si fanno l'imboscate.


2) id: 0e0b4e4f031e47868b094ecaf669f251)
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 1. Date all'armi arditi, e intrepidi, Che 'mboscata io veggo quà.
179) Dizion. 4° Ed. .
SPADONE.
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pag.631



1) id: 19b0d6a55cfe4839a1a2bc778fc5e879)
Esempio: Lasc. Streg. 4. 3. Non conosco uomo sotto la cappa del sole, che sia da più di me, quando io ho questo spadone in mano.


2) id: 825ef5f441944b019cb2907a38c49a45)
Esempio: Buon. Fier. 3. 3. 9. Giucare di spadone Puovvisi, ed armeggiare.


3) id: d029f5129dc64c1a9801aeed5898ba33)
Esempio: Cecch. Corr. 1. 3. E se E' non si difendeva con lo spadone A due gambe, egli dava ogni suo resto.


4) id: 576f723db7814af98dd194eb0cc3efa0)
Esempio: E Malm. 10. 3. Anzi veder facendo, quant'ei vale, Nel giocare al bisogno di spadone ec.


5) id: 69e5c500e79d446da74524289dc64f7e)
Esempio: Malm. 7. 76. E menava a due gambe di spadone, Com'egli avesse avuto i birri dreto.


6) id: 8eae1150240943619a2a13f21ebd11e9)
Esempio: Cant. Carn. 443. Questi sì belli, e diritti spadoni, Che s'oprano a due mano, Per la notte son buoni.


7) id: f5ff6cb567d14cf9bc8e99e41680bfde)
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 263. Ma quel dì essendo molliccio, e didiacciato, le loro pertiche, e spadoni a due mani furon disutili (il T. Lat. ha: gladii, quos praelongos utraque manu regunt)