Lessicografia della Crusca in rete

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Diz Giu. totali
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60) Dizion. 4° Ed. .
ACCAPPIARE.
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pag.24



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Esempio: Quist. Filos. C. S. Accappialo in rete di molte parole, e con molte lusinghe il trae a se.
61) Dizion. 4° Ed. .
ACCATARRARE.
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pag.24



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Esempio: Quist. Filos. C. S. Puote avvenire per grande sforzamento angoscioso, e paurevole, sì che l'uom di ciò accatarra.
62) Dizion. 4° Ed. .
OFFESO
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pag.390



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Esempio: Quist. filos. C. S. 5. La gravezza dell'offensione si piglia dall'offeso, e dall'offendente, secondo il grado di ciascheduno.
63) Dizion. 4° Ed. .
TURPITUDINE
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pag.173



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Esempio: Quist. Filos. C. S. Questa infezione non è per apposizione d'alcuna turpitudine, ma è per sottrazione d'alcuna bellezza.
64) Dizion. 4° Ed. .
AVARIZIA
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pag.329



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Esempio: Quist. Filos. C. S. Avarizia è continuo disiderio immoderato d'avere, e tenacità, più che si convenga, di tenere.


2) id: f21f290820d54f07ba6aab8b2bfc9c61)
Esempio: E Quist. Filos. C. S. appresso: L'avarizia non perdona nè al vecchio, nè al giovane: tutti gli altri vizj ne' vecchi invecchiano, solo l'avarizia non invecchia.
65) Dizion. 4° Ed. .
BUSSARE
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pag.489



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Esempio: Libr. Mott. Uno, essendogli dato d'un bastone in sulle spalle, disse: frate, non bussar più, chiama innanzi, e saratti aperto.
66) Dizion. 4° Ed. .
FORNICAZIONE
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pag.501



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Esempio: Quist. Filos. C. S. Semplice fornicazione è, quando pecca soluto senza moglie con soluta, cioè che non ha marito.


2) id: 05a6627dbac847809be9322bb9ad6780)
Esempio: G. V. 4. 15. 1. Molti Vescovi dispose per loro peccata di fornicazione, e di simonía.
67) Dizion. 4° Ed. .
LEGACCIA, e LEGACCIO
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pag.38



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Esempio: Quist. filos. C. S. Come l'agnello è ignorante, che a' legacci delle lusinghe sia tratto per fine (qui figuratam.)
68) Dizion. 4° Ed. .
DONNEARE.
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pag.240



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Esempio: Libr. Mott. Ella non voleva, che attendeva a donnear con M. Ricciardo (quì: fare all'amore, ed è detto della donna coll'uomo.)
69) Dizion. 4° Ed. .
INFORTUNARE
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pag.823



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Esempio: Libr. Mott. A torto si biasima di Nettuno, cioè di Dio del mare, chi da una volta innanzi infortuna, e rompe.
70) Dizion. 4° Ed. .
ACCOMUNARE.
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pag.36



1) id: 4a4ed7de9de745549e7dbba01d21775c)
Esempio: Lib. Mott. Perocchè s'inchina, e accomuna, e appareggia a quelli, che son minori (cioè: accomuna la sua maggioranza, conversa del pari.)
71) Dizion. 4° Ed. .
TINELLA.
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pag.78



1) id: 07cdb0500bd94774ae35205d47cf92cb)
Esempio: Libr. Mott. Un fanciullo accusato d'avere sforzata una fanciulla, per consiglio della madre stette un pezzo in una tinella d'acqua fredda.
72) Dizion. 4° Ed. .
SPEZZATURA
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pag.661



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Esempio: Quist. filos. C. S. Per empito di vento contrario si spezza, nella quale spezzatura ec. sì si genera quello terribilissimo.
73) Dizion. 4° Ed. .
FRAUDOLENZA, e FRAUDOLENZIA
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pag.523



1) id: fb08995e4e174cab85a22a614f99b029)
Esempio: Quist. Filos. C. S. Fraudolenza è, quando uno mostra di fare una cosa, e fanne un'altra in demerito del prossimo.
74) Dizion. 4° Ed. .
INGIOVANIRE
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pag.834



1) id: 7956fc45721244a3b134866e70fc228b)
Esempio: Quist. Filos. C. S. Ogni vizio almeno per impotenza s'invecchia; solo l'avarizia sempre ingiovanisce, e in volontà, e in operazione.
75) Dizion. 4° Ed. .
DA QUINCI INNANZI
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pag.12



1) id: 65eaf6c55a714aba9871a6e694240bc4)
Esempio: Libr. Mott. Io ho trovato chi sa, e scortica, più che noi; e però se mai scorticammo, da quinci innanzi si riscortichi.
76) Dizion. 4° Ed. .
RISCORTICARE
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pag.220



1) id: 8d0e4719789f449097252652d07340cd)
Esempio: Libr. Mott. Io ho trovato chi sa, e scortica più, che noi, e però, se mai scorticammo, da quinci innanzi si riscortichi.
77) Dizion. 4° Ed. .
SCORNARE
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pag.421



1) id: 71901a289b534719a01c498a4ff19640)
Esempio: Libr. Mott. La brigata si puose insieme, per farlo scornare, di non attendere a sue parole, e di non riderne, come soleano.
78) Dizion. 4° Ed. .
FRONTOSO
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pag.537



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Esempio: Quist. Filos. C. S. L'avaro è pronto a domandare, tardo a dare, frontoso a negare, ec. dell'altrui largo, del proprio scarso.
79) Dizion. 4° Ed. .
ARROCARE
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pag.272



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Esempio: Quist. Filos. C. S. Se 'l lupo si guarda innanzi all'uomo, che l'uomo ad esso, gridando l'uomo, incontanente affioca ovvero arroca.