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4° Edizione
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140) Dizion. 4° Ed. .
BAMBINO
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pag.378



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Esempio: Rim. ant. Lap. Gian. 105. Per giovinezza sembri uno bambino.


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Esempio: Vit. S. Ant. Non badava alle novelle de' bambini.


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Esempio: E Vit. S. Ant. altrove: Avea una suora bambina.


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Esempio: E Vit. S. Ant. appresso: Baie non facea colli altri bambini.


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Definiz: §. II. Dicesi in proverb. Bambino da Ravenna, e vale Uomo aggiratore.


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Esempio: Varch. Ercol. 78. E se si vuol mostrare lui essere uomo per aggirare, e fare stare gli altri, si dice: egli è fantino, egli è un bambino da Ravenna, egli è più tristo, che i tre assi.


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Esempio: Segn. stor. 10. 277. Ridottosi Fra Giorgio col Re bambino, si manteneva, sebben sospetto amico, non perciò nimico di Solimano.
141) Dizion. 4° Ed. .
GRANARE
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pag.654



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Esempio: Rim. ant. P. N. Not. Giac. Vivo in fuoco amoroso, E non faccio, ch'io dica, Lo mio lavoro spica, e non mi grana.
142) Dizion. 4° Ed. .
ELEMOSINARIO.
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pag.275



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Esempio: Esp. P. N. Leggiamo nella vita di santo Ioanni Elemosinario.


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Esempio: Cavalc. med. cuor. Onde si narra nella leggenda di san Giovanni Elemosinario, Patriarca d'Alessandria, che, ec. (quì ha forza di soprannome.)
143) Dizion. 4° Ed. .
CONTURBARE
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pag.801



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Esempio: Esp. P. N. Già di sua fortuna non si conturbò.
144) Dizion. 4° Ed. .
FOLLORE
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pag.486



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Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 81. Di tal follore ciò, che puo' m'avvegna.


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Esempio: Rim. ant. P. N. Guitt. Fra gli altri miei follor fu, ch'io trovai Di disamar, ch'io amai.
145) Dizion. 4° Ed. .
ARRICORDARE.
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pag.269



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Esempio: Rim. ant. Guid. Cavalc. 67. Dimmi, s'arricordare Di quegli occhi ti puoi?


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Esempio: Libr. cur. malatt. Non si arricordano delle cose passate da poco in quáe.


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Esempio: Ricord. Mal. 174. Era chiamato il Cacca da Reggio, ed in motti ancora oggi s'arricorda.
146) Dizion. 4° Ed. .
INFOLLIRE
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pag.822



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Esempio: Rim. ant. P. N. Re Enz. Ben m'ancide, e confonde Quella, per cui son miso a morire, Che ben d'amor non è senza infollire.


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Esempio: E Rim. ant. P. N. Re Enz. appresso: Infollir però vuole in sua stagione, Ma la follía s'ammorta; Se saver non la porta, poco dura.


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Esempio: Rim. ant. M. Cin. 54. Madonna, la beltà vostra infollío Sì gli occhi miei, che menar lo core Alla battaglia, ove la 'ncise amore.
147) Dizion. 4° Ed. .
COSPIEGARE
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pag.843



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Esempio: Rim. ant. P. N. Amor. Fir. Invano si ritrova Che guardia non si prende Di quello, che dispende, In cui lo mette, se ben nol cospiega.
148) Dizion. 4° Ed. .
AVAREZZA
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pag.329



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Esempio: Rim. ant. Dant. da Maian. 83. Ch'ha pregio d'avarezza, Qual troppo sua ricchezza Vuol celare.
149) Dizion. 4° Ed. .
DISCARICARE, e DISCARCARE
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pag.158



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Esempio: Esp. P. N. Le altre caricano, e questa discarica.


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Esempio: Dant. Par. 18. Quando 'l volto Suo si discarichi di vergogna il carco.
150) Dizion. 4° Ed. .
ABBOMINABILE.
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pag.11



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Esempio: Virg. Eneid. P. N. Al postutto abbominabile cosa è.


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Esempio: Liv. M. La notte appresso non ebbono niente più di riposo, nè d'agiamento, ch'elli aveano avuto il giorno, il quale fu tanto spaventevole, e abbominabole. Usavano gli Antichi nelle parole di simil terminazione nella penult. sillaba di mettere indifferentemente la lettera O, od I, come MOBOLE, e MOBILE: DEBOLE, DEBILE: UTOLE, e UTILE, de' quali è rimasto DEBOLE.
151) Dizion. 4° Ed. .
FERUTO
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pag.438



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Esempio: Rim. ant. Cin. 52. Io trovo il cuor feruto nella mente.


2) id: c179deca14ea4392aea5993964db2983)
Esempio: E Rim. ant. Cin. 56. E porto dentro agli occhi un cuor feruto, Che quasi morto si dimostra altrui.


3) id: e6d59d55dd534d02b6a7bb5e4c2b7c06)
Esempio: Dant. rim. 31. Qual io divegna sì feruto, amore Sal contar tu, non io.
152) Dizion. 4° Ed. .
GEMENZÍA.
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pag.581



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Esempio: Rim. ant. Ricc. Varl. 142. Sì, ch'io per gemenzía feci quistione.
153) Dizion. 4° Ed. .
NANTI, e NANZI
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pag.317



1) id: 323e2dc104bc47279fa970b08b0a6f54)
Esempio: Rim. ant. Guitt. R. Avvenne Nanti ch'amore mi ferisse il core.


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Esempio: Rim. ant. Guid. Guin. Nanti che 'n terra scendesse 'l Messía.


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Esempio: Amm. ant. 36. 7. 7. Nanzi alcuno lodarlo è cosa vergognosa.
154) Dizion. 4° Ed. .
SOFFRENTE.
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pag.564



1) id: ff93338a12a44f50975ba6420ac9548e)
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 76. Serviraggio anco del mal più soffrente.
155) Dizion. 4° Ed. .
QUISTIONEGGIARE.
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pag.25



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Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 137. E ciò non movo per quistioneggiare.
156) Dizion. 4° Ed. .
SCONVENIRE
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pag.414



1) id: d253eebdb33340bc933cf0a393ef07e8)
Esempio: Rim. ant. Guid. G. 111. Troppa alterezza è quella, che sconvene.
157) Dizion. 4° Ed. .
SORBONDARE.
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pag.605



1) id: 2876d56b350546aa8a74e172f24093f7)
Esempio: Rim. ant. Guitt. R. Che la pena d'amore in me sorbonda.
158) Dizion. 4° Ed. .
ASPRO
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pag.292



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Esempio: Rim. ant. Dant. 23. Così nel mio parlar voglio essere aspro.
159) Dizion. 4° Ed. .
CANTARE.
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pag.539



1) id: a1273e615edb4d728225f1a0132928f3)
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 76. Dirol come savraggio, ma in cantare.


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Definiz: §. Per quello, che propriamente si dice Canto ne' poemi di ottava rima.


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Esempio: Morg. 18. 166. Poichè noi siam per ragionare, e bere, e son le notti un gran cantar di cieco.