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80) Dizion. 4° Ed. .
FORTUNAGGIO
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pag.507



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Esempio: Rim. ant. P. N. Inghifred. Che io son disceso, e non son giunto a porto, In gran bonaccia, greve fortunaggio.
81) Dizion. 4° Ed. .
MUNERAMENTO
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pag.306



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Esempio: Rim. ant. P. N. Ser Pac. Not. 5. Fino alla fine delle sue tempora, Che lo muneramento cresce, e sale.
82) Dizion. 4° Ed. .
ADASTIARE.
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pag.53



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Esempio: Rim. ant. P. N. Riccuc. Fir. Donna, il cantar piacente, Ch'io feci dolcemente, Fue adastiato, Però m'è grato Farne dimostranza.


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Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 34. Lasso, per ben servir sono adiastiato.


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Esempio: Tes. Br. 7. 37. Quelli, che sono contenditori, sono nella città così come li marinari, che s'adastiano intra loro di governare la nave meglio, che la conducono a mortal pericolo.
83) Dizion. 4° Ed. .
ZIMBELLARE
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pag.358



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Esempio: Rim. ant. P. N. Guid. Guin. E, siccome sparviero, Posso dir veramente, Ch'io son preso malamente, Quando l'augello vede zimbellare.
84) Dizion. 4° Ed. .
TENERE.
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pag.41



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Esempio: Rim. ant. P. N. Re Enzo. Distretto m'ha l'amore in suo tenere, Ch'io non posso pensare Altro, che bene amare.


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Esempio: E Rim. ant. Dant. Maian. 78. E la spietata, che m'avea 'n tenere, Più non mi donerà dolor doglioso.


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Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 72. Poi lo dimanda lo gentil parlare Della gioiosa, che m'ave in tenere.
85) Dizion. 4° Ed. .
CONTANZA
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pag.782



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Esempio: Rim. ant. Buonag. Urb. P. N. Per vivere in orranza, E lontana contanza, E per potere tra li buon capere.
86) Dizion. 4° Ed. .
MISURANZA
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pag.260



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Esempio: Rim. ant. P. N. Monaco da Sien. In piacer sì mi tiene Lo suo avvenimento, E lo bel portamento, Che dona misuranza.


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Esempio: Fr. Iac. T. 6. 16. 25. Tollevi da me tutta misuranza, Dappoi che picciolello mi bastavi.
87) Dizion. 4° Ed. .
LIMARE
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pag.68



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Esempio: Rim. ant. P. N. M. Gonn. Interm. Una ragion, quale io non saccio, chero, Ond'è, che ferro per ferro si lima.


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Esempio: Dial. S. Greg. M. 3. 16. Sicchè non si limò, e non si ruppe.
88) Dizion. 4° Ed. .
ATTALENTARE
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pag.314



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Esempio: Rim. ant. P. N. Mess. Rin. d'Aq. Nè mica mi spaventa L'amoroso volere Di ciò, che m'attalenta, Ch'io non lo posso avere.
89) Dizion. 4° Ed. .
DIGOCCIOLARE
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pag.112



1) id: aeb03565e085483191953b96c7c43951)
Esempio: Esp. P. N. I suoi preziosi membri digocciolaro.
90) Dizion. 4° Ed. .
UNANIMAMENTE
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pag.307



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Esempio: Libr. Op. div. P. N. Unanimamente tutti gridando.
91) Dizion. 4° Ed. .
N
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pag.315



2) id: 29299c3f0fd643448a1c00ec104a419d)
Definiz: Lettera di suono simile alla M, la quale si raddoppia, come l'altre consonanti, dove è mestiere, come PANNO, CENNO. Posta dopo la G perde una gran parte del suo suono, e quasi un'altra lettera ne diventa, e ciò addiviene per lo più nel mezzo della parola, e nella sillaba stessa, come AGNELLO. Può forse talora avvenir ciò in principio di parola, ma molto di rado, come GNAFFE, GNAU, GNOCCO, GNOMONE. Riceve dopo di se delle consonanti il C, D, F, G, S, T, V, Z nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, e allora si pronunzia con suono alquanto rimesso, come BANCO, BANDA, ENFIATO, VANGELO, MENSA, VENTO, CONVITO, STANZA. Ammette avanti di se in mezzo della parola, e in diversa sillaba la R, e la S, come ARNIE, DISNEBBIARE, quantunque la S non le si trovi mai innanzi in mezzo di parola, se non ne' verbi composti colla preposizione DIS, ma nel principio più spesso, come SNODARE, SNELLO; e in questo caso si pronunzia la S, come avanti la M con quel suono più sottile, ch'ell'ha nella voce CONFUSA, siccome si dice nella lettera S.
92) Dizion. 4° Ed. .
VOLENZA
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pag.319



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Esempio: Rim. ant. P. N. ser Pace Or venga al punto la 've pende, e giace Tutto ciò, che contien vostra volenza.
93) Dizion. 4° Ed. .
DONQUA, e DONQUE
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pag.241



1) id: bf7c8151b38f43fa9f6b881c814f91c3)
Esempio: Rim. ant. Ser. Onest. 106. Donqua, come faraggio?


2) id: 9905d7f91bd04685ae7a833049701c0d)
Esempio: Rim. ant. Guid. G. 111. Vostro orgogliare donqua, e vostra altezza Mi faccian prode.


3) id: a919ac1b86e9461db3aba037e4ddb5f0)
Esempio: Rim. ant. Giac. da Lent. 109. Or donqua moro eo? No, ma lo core meo More più spesso.
94) Dizion. 4° Ed. .
IMMATURO
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pag.729



1) id: f0efd5de313b4f998a69250f5349a3df)
Esempio: Rim. ant. Guitt. 90. Non affrettar l'immatura partita.
95) Dizion. 4° Ed. .
SOSPIRATORE.
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pag.614



1) id: 06b1fc3c444e4e648763182b4006f91e)
Esempio: Rim. ant. F. R. Grave sospiratore ogni momento.
96) Dizion. 4° Ed. .
DISPENSATORE.
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pag.191



1) id: 10025c0085244260a02530bab63cc365)
Esempio: Rim. ant. Guitt. 96. Ch'eo son dispensatore d'umiltate.


2) id: c311df3264c346a0bf62791c3dfaee3e)
Esempio: M. Aldobr. P. N. Per lo dispensatore della magione sono ammaestrati i nodrimenti a' que' dello ostello.


3) id: d037d98626f94fbc95d25e9f502088be)
Esempio: G. V. 11. 94. 2. Che 'l fece quasi provveditore, e dispensatore di tutte le sue masnade.


4) id: 12220934ef8746878731d83fa92c2b77)
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Dice san Gregorio, che 'l cibo della mente è 'l sermon di Dio, il quale li predicatori, come dispensatori d'Iddio, distribuiscono alli poveri spirituali.
97) Dizion. 4° Ed. .
ADATTANZA.
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pag.53



1) id: b926d09921194c598cc3d5d922672bec)
Esempio: Rim. ant. R. Per giusta, e convenevole adattanza.
98) Dizion. 4° Ed. .
FERIRE, e FERERE
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pag.431



1) id: 2cc8a037651b4972a8c8d141bc605556)
Esempio: Rim. ant. F. R. Lo strale avventa, e 'n mezzo 'l cuor la fere.


2) id: ecbf0c8f24554ae996ab6611b012b424)
Esempio: Rim. ant. Cin. 48. Signore, io son colui, che vidi amore, Che mi ferì sì ch'io non camperóe.


3) id: 78235e66e80244039f26e9b2039d3328)
Esempio: E Bocc. g. 10. p. 1. Per li solari raggi, che molto loro avvicinandosi gli feriéno.


4) id: 3b6f14ad705a44d7b84c5b1ac6765eca)
Esempio: Dant. Purg. 32. E ferío il carro di tutta sua forza.


5) id: 713561a92ceb41c09a35436a2a97553c)
Esempio: G. V. 11. 107. 2. E rupponvi quattro galee, ferendo a terra, cariche di prigioni.


6) id: dbbdf1e832af4b6e83678529aa9c3992)
Esempio: E Bocc. nov. 77. 54. Il sole, ec. feriva alla scoperta, e al diritto sopra 'l tenero, e dilicato corpo di costei.


7) id: 58453a75b12d4c5d9ae6e81aca0f0aac)
Definiz: §. III. Ferire, è talora usato in frase, e maniera particolare, come parlandosi di chi ambiguamente discorra, si suol dire: Io non so dove e' si voglia andare a ferire non sapere dove uno si voglia andare a ferire; che anche si dice: Non so dove e' si vada a parare, a battere non sapere dove uno si vada a parare, a battere.
99) Dizion. 4° Ed. .
SCONSOLATAMENTE
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pag.413



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Esempio: Rim. ant. M. Cin. 54. Perchè ne vivo sconsolatamente.