Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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2° Edizione
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280) Dizion. 2° Ed. .
RINNOVARE, e RINOVARE
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pag.708

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Definiz:

Tornare a far di nuovo, ricominciare, ripigliare a fare. Lat. renovare, reparare.

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Definiz:

¶ Per far di nuovo.

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Esempio:

E G. V. cap. 151. 2. E cacciò via le masnade vecchie, e rinnovossi di Soldati Tedeschi di Lombardía [cioè si riprovvide]

281) Dizion. 2° Ed. .
STRIDULO.
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pag.848

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Definiz:

Si dice a canto, e a suono di voce acuta, e stridente.

282) Dizion. 2° Ed. .
INADDIETRO
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pag.414

1) id: ba2dcb79ff0d493189de7d0f0c07117e)

Definiz:

V. A. Per l'addietro, allo 'ndietro, a ritroso, dalla parte di dietro.

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Esempio:

Arrigh. O generazion di demonio, fronte piena di capelli inaddietro.

283) Dizion. 2° Ed. .
DIGRADARE
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pag.260

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Definiz:

Scendere a poco a poco, o di grado in grado. Lat. descendere.

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Esempio:

G. V. 1. 36. 4. E di grado in grado sedeano le genti, al di sopra i più nobili, e poi, digradando, secondo le dignità delle genti.

3) id: c02480e10eaa482b992c17947c44ef40)

Esempio:

Dan. Par. 32. Puo' tu veder così di foglia in foglia, Giù digradar.

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Esempio:

Dan. Purg. 22. E come abete in alto si digrada Di ramo in ramo.

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Definiz:

¶ Per privar della degnità, e del grado, e dicesi oggi solamente in questo significato, de' sacerdoti, quando, per alcun lor misfatto, son privati de' privilegi chericali. E termine, che si dice in Lat. degradare.

284) Dizion. 2° Ed. .
A LUOGO, e A TEMPO
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pag.45

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Esempio:

G. V. 1. 3. 2. Che a luogo e a tempo torneremo alla storia.

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Esempio:

Bocc. 84. 13. Quantunque da lui non fosse, a luogo e a tempo, lasciata impunita.

285) Dizion. 2° Ed. .
A SUFFICIENZA, e A SOFFICENZA
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pag.88

2) id: d4e17b8619e641d5967a923807b39f8e)

Definiz:

avverbialm. Sufficientemente, a bastanza. Lat. satis, sufficienter.

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Esempio:

Cr. Introd. n. 13. Ma a sufficienza le cose usavano.

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Esempio:

Cr. lib. 9. 2. 4. Non si possono le sue membra a sufficienza dilatare.

286) Dizion. 2° Ed. .
A QUETO, e A CHETO
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pag.67

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Esempio:

E G. V. c. 93. 1. Che quando avesse a cheto la Signoria di Genova, si credea racquistar la Cicilia.

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Esempio:

G. V. 8. 49. 2. E che quando la Chiesa, e 'l Re Carlo li atassero acquistare altro reame, che lascerebbe a queto al Re Carlo l'Isola di Cicilia.

4) id: c32416b1a7634a1a9cc324923d02c7e5)

Esempio:

E G. V. lib. 9. 15. 2. E, venuto in Toscana, egli avea a queto Bologna, Firenze, e Lucca, e Siena.

287) Dizion. 2° Ed. .
A PIEDE , e A PIE
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pag.60

2) id: cca710338da446e882436589d17182b6)

Esempio:

E G. V. lib. 4. 30. 2. E mandovvi il Comun di Firenze gente d'arme a piede, e a cavallo.

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Definiz:

posto avverbialm. Andare a piede: camminare a piede: cioè co' suoi piedi. Lat. ire pedibus.

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Definiz:

¶ Gente a piede, vale FANTERIA. Latin. pedites.

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Esempio:

Dan. Purg. 5. Fuggendo a piede, e sanguinando il piano.

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Esempio:

G. V. 8. 55. 11. Con più d'altri trentamila sergenti a piede.

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Esempio:

Boccac. n. 12. 6. E lui a piè, e in camicia lasciato, dissono.

288) Dizion. 2° Ed. .
A PIEDE, e A PIE
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pag.60

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Esempio:

Bocc. n. 12. 8. A piè di quello, raunato alquanto di pagliericcio.

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Esempio:

E Dan. Par. 4. Nasce per quello, a guisa di rampollo, A piè del vero il dubbio.

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Esempio:

Petr. Son. 8. A piè de' colli, ove la bella vesta.

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Esempio:

Dan. Inf. c. 7. Venimmo a piè d'una torre al da sezzo.

289) Dizion. 2° Ed. .
INDEGNATIVO
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pag.423

1) id: 04d100934dee46e3b552df062774e8f2)

Definiz:

Atto a muovere a sdegno.

290) Dizion. 2° Ed. .
STIMITE, e STIMATE.
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pag.840

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Definiz:

Le cicatrici delle cinque piaghe di Giesucristo. Latin. stigma tis. gr. στίγμα.

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Esempio:

Espos. Salm. Quando si mosterrà Cristo con le stimite, e segni della passione.

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Esempio:

Cavalc. specch. cr. Io porto le stimate di Cristo nel mio corpo.

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Definiz:

¶ Diciamo, far le stimite, di chi cerca, con preghi affettuosi, e atti compassionevoli, muover compassion di se in altrui.

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Esempio:

Cavalc. tratt. pazienz. Stimate, secondo che dice S. Agostino, si chiamano i segni delle tribulazioni, e le pene, e le piaghe, che ebbe per Cristo ricevute.

291) Dizion. 2° Ed. .
FAVOLOSO
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pag.329

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Definiz:

Che ha della favola, che tien di favola. Latin. fabulosus.

292) Dizion. 2° Ed. .
TRASCURATO
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pag.892

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Esempio:

Lab. n. 6. Ora della crudeltà trascurata di colei, ec.

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Esempio:

Cavalc. med. cuor. Onde noi veggiam comunemente, che la prosperità, e sanità fa uscir l'huomo di senno, e diventar trascurato, sì che non pare, che conosca lo stato suo.

293) Dizion. 2° Ed. .
TROMBA
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pag.897

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Definiz:

Strumento di fiato, proprio della milizia, fatto d'ottone. Latin. tuba.

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Definiz:

¶ E TROMBONE diciamo a uno strumento musicale di fiato.

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Esempio:

Dant. Infer. c. 6. Più non si desta Di qua dal suon dell'angelica tromba.

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Esempio:

G. V. 10. 85. 5. Sanza fare nullo romore, ne di trombe, ne d'altro stormento.

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Definiz:

¶ Diciamo in proverbio. Tornar con le trombe nel sacco, di chi torna da qualche impresa, che non gli sia riuscita. Lat. Re infecta redire. E da' Greci λίκος λύκος ἔχανεν. lupus hiat.

294) Dizion. 2° Ed. .
OGNISSANTI
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pag.554

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Definiz:

Giorno della solennità di tutti i Santi. Lat. omnes Sancti.

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Esempio:

Tratt. Pec. Mort. Ogni cosa che abbiamo di bene, è benificio principalmente dato da Dio.

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Esempio:

E Bocc. nov. 79. 42. Lungo Santamaria della Scala, verso 'l Prato d'Ognissanti. Qui OGNISSANTI è una Chiesa in Firenze, così intitolata: e borgo ognissanti si chiama la strada, dov'ell'è posta.

295) Dizion. 2° Ed. .
INREGOLARITA
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pag.441

1) id: 37b1fb8ec9fa4c47961c11104f92b8e6)

Esempio:

Maestruz. Di questa materia vedrai molto nel cap. della inregolarità.

296) Dizion. 2° Ed. .
SCIMIATICO
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pag.757

1) id: c348a12c94b244d4a3d12c9e9690359d)

Definiz:

Che tien di scimia, che ha della scimia. Lat. simiolus.

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Esempio:

Cavalc. fr. ling. E un'altra orazione stolta, la qual si chiama scimiatica, cioè di quegli, che pur muovon le labbra, come una scimia, e non intendon quello, ch'e' dicono.

297) Dizion. 2° Ed. .
DI
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pag.254

2) id: 27adb54adfb04f6ea5a9156aadc96428)

Esempio:

Dan. Parad. 17. A molti fia savor di forte agrume.

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Esempio:

G. V. 3. 1. 5. Non però che fosse della grandezza di prima.

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Esempio:

E Bocc. nov. 15. 2. Il cui nome era Andreuccio di Pietro [cioè figliuol di Pietro] modo comune a noi, e a' Greci. Flos. 54.

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Esempio:

G. V. 9. 309. 1. Fuggíti in una casa di verso il borgo di Bruggia.

6) id: cf86df713bd6462aa10fc9de7f372a31)

Esempio:

Boccac. proem. 5. In cambio di ciò, ch'io ricevetti.

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Esempio:

Boccac. proem. n. 8. Intendo di raccontare cento novelle.

8) id: 3085860862c0422590d5c619762fe55e)

Esempio:

Boccac. n. 40. 12. La qual tornò, e disse di sì. E in questi due ultimi esempli, la DI può aver forza di CHE. E nell'ultimo del Bocc. può anche esser particella riempitiva.

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Esempio:

E Bocc. Introd. n. 3. Al numero pervenuti di mille trecentoquarantotto.

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Definiz:

segno del secondo caso, e serve non solo a' nomi, ma ancora agli avverbi, alle preposizioni, e agl'infiniti de' verbi, Sì come il τοῦ de' Greci.

298) Dizion. 2° Ed. .
DI
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pag.254

2) id: 9fb42e3eb5be4bcf83db0c3008a3e2cf)

Definiz:

segno di particolareggiamento, e vale alcuni, o alquanti.

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Esempio:

Bocc. n. 34. 4. E misevi sù di valent'huomini.

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Esempio:

E Bocc. g. 3. f. 7. Ed ebbervi di quelli, che intender vollono alla Melanese.

299) Dizion. 2° Ed. .
DI
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pag.254

2) id: 6e85511958e74e94ab4688844996af4e)

Definiz:

in vece di A segno del terzo caso.

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Esempio:

Bocc. 46. 2. Ischia è un'isola, assai vicina di Napoli.

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Esempio:

Liv. M. Gli sbanditi, e servi, intorno di 1500. huomini.

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Esempio:

Bocc. Introd. n. 13. E i più di tali servigi non usati.

6) id: 3037a2a5da34408fbf6761f629578ae7)

Esempio:

E Bocc. n. 100. 6. Io ho trovato una giovane, secondo il cuor mio, assai presso di quì.

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