Lessicografia della Crusca in rete

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3° Edizione
Diz Giu. totali
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4830 47 4877 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
220) Dizion. 3° Ed. .
MALANNO
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pag.988



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Esempio: Fir. Luc. Ch'io non so, s'ei si è spiritato, o s'ei si è pazzo, o che malanno, ei s'abbia.
221) Dizion. 3° Ed. .
DALL'A SINO ALLA ZETA
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pag.453



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Esempio: Fir. Luc. 4. 1. Non t'ho detto, che io le ho scoperto tutta la trama dall'a sino alla zeta?
222) Dizion. 3° Ed. .
ABBACINATO
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pag.1



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Esempio: M. Luc. da Panz. presso all'annot. del 73. Rimase abbacinata questa famiglia (parla della morte d'alcuni di questa casa.)
223) Dizion. 3° Ed. .
INCIGNERE
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pag.858



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Esempio: Luc. Panzan. Quando venne a marito, avea forse quattordici anni, e mai non incinse, se non questa volta sola.
224) Dizion. 3° Ed. .
CASO
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pag.297



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Esempio: Fir. Luc. Va via va, cerca d'un'altra, ec. che quanto a me, io non ci son più il caso.
225) Dizion. 3° Ed. .
RIFRUSTO
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pag.1362



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Esempio: Fir. Luc. 5. 3. Io non so chi mi si tiene, ch'io non gli dia un rifrusto di pugna.
226) Dizion. 3° Ed. .
MANIFATTURA
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pag.997



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Esempio: Fir. Luc. 3. 3. E io ce ne metterò un d'oro di mio, e di sopra più la manifattura.
227) Dizion. 3° Ed. .
CHIAMATO
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pag.324



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Esempio: Petr. Canz. 7. 7. Anzi tempo chiamata all'altra vita.
228) Dizion. 3° Ed. .
DORERIA.
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pag.576



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Esempio: Fir. Luc. E perchè io mi sono fidata di te, con darti quelle mie dorerie, e tu mi vuoi giuntare.
229) Dizion. 3° Ed. .
SUONO.
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pag.1651



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Esempio: Fir. Luc. Prima lo voleva guarire in un baleno, e come e' sentì il suono del pagamento, e' l'ha allungata.


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Esempio: Bocc. g. 2. f. 7. Piu danze si fecero, e sonarono diversi suoni.
230) Dizion. 3° Ed. .
SPONTANEAMENTE
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pag.1596



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Esempio: Fir. Luc. 4. 3. Tu sai bene, che io non te la chiesi, e che tu me la portasti spontaneamente.
231) Dizion. 3° Ed. .
SOLLETICARE.
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pag.1545



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Esempio: Fir. Luc. 1. E sai, che a' suoi pasti non si solletican le gengive colla carne minuzzata a uso di rusignuoli.
232) Dizion. 3° Ed. .
BULDRIANA
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pag.242



1) id: d17d7070a91c40e48356a586d98fe72a)
Esempio: Fir. Luc. 4. 1. E che stamattina di buon'ora tu la portassi da te a te, ec. a quella tua buldriána.
233) Dizion. 3° Ed. .
PANIONE.
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pag.1150



1) id: a71988589b884fb2a3481f8ef1eb31ad)
Esempio: Fir. Luc. 3. 4. Questa volta mi pare, che il pettirosso se ne porti la civetta, la gruccia, e i panioni.
234) Dizion. 3° Ed. .
CAPRETTO, e CAVRETTO,
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pag.286



1) id: 579247ade6f0429aa222a2026cb20c85)
Esempio: Fir. Luc. Guarda se ei mi vorrebbe cavar di capretto testè [qui in sentimento allegorico, parlando d'uno, che dovea pigliar moglie]
235) Dizion. 3° Ed. .
TESTA
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pag.1689



1) id: a9b26ddfd0884a5eb4d3f2fc1afcebd3)
Esempio: Fir. Luc. 2. 1. Deh di grazia non mi torre la testa, se non vuoi che io ti spezzi il capo.
236) Dizion. 3° Ed. .
TEMOROSAMENTE.
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pag.1671



1) id: 8b87b9b6ab014c1287022eb96d241d31)
Esempio: Gio. Vill. 7. 9. 7. Tutti temorosamente disson di sì.
237) Dizion. 3° Ed. .
DISAGIO
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pag.529



1) id: 7fa9db45267c4106a20ee2b735e4dd0f)
Esempio: Boc. Nov. 7. 7. Acciocchè di mangiare non patisse disagio.


2) id: c488721c6f9e4498a258b6300cc71b4f)
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 80. Parmi veder Rinaldo in quel palagio, Ancor che sia sì bel, stare a disagio.
238) Dizion. 3° Ed. .
TIMOROSAMENTE
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pag.1692



1) id: ab89c03c9fdb4a818e85f2640fbf6cba)
Esempio: Gio. V. 7. 193. 7. Tutti timorosamente disson di sì.
239) Dizion. 3° Ed. .
MAMMUCCIA
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pag.992



1) id: 57e11a9d286046d3ad2f473a916e4d7b)
Esempio: Luc. Mart. Rim. Burl. E qui scrivo, Visin, queste cartucce, Per mandartele in cambio delle nuove, E farem, come dire, alle mammucce.