Lessicografia della Crusca in rete

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3° Edizione
Diz Giu. totali
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4830 47 4877 occorrenze
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200) Dizion. 3° Ed. .
SCAMBIO
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pag.1452



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Esempio: Fir. Luc. E ridevasene in modo, che io mi accorsi, che ella mi aveva tolto in inscambio.
201) Dizion. 3° Ed. .
NETTO
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pag.1084



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Esempio: Fir. Luc. Io mi credeva d'averla fatta netta di quella vesta, e avevala, se quel poltrone, ec.
202) Dizion. 3° Ed. .
CERA
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pag.314



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Esempio: Fir. Luc. 4. 4. Vedi io te lo dico a buona cera, non lo vo' più sopportare.
203) Dizion. 3° Ed. .
PUNTARE.
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pag.1281



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Esempio: Fir. Luc. sc. ultim. Se ci si puntasse il Mondo, tu non fara' mai, ch'io l'abbia avuta.
204) Dizion. 3° Ed. .
SPADULARE
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pag.1573



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Esempio: Luc. Mart. Rim. Bur. Abbonisce, spadula, e da l'uscita A tutte l'acque, e le conduce al Mare.
205) Dizion. 3° Ed. .
SAPERE
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pag.1436



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Esempio: Fir. Luc. 53. Io ho fatto bene alla fe, ella non me ne sa grado, ne grazia.


2) id: cb5c3cc7c05041dd8442190fd126498a)
Esempio: Fir. Lucid. E' sa molto dov' s'è colui; (potrebbe dirsi così ironicamente in Latin. ubi sit, aut qui sit bene novit, sat scio)
206) Dizion. 3° Ed. .
MANDORLATO
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pag.994



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Esempio: Luc. Mart. Rim. Burl. Per uso delle torte, e de' confetti, Che si fanno in composta e mandorlati.
207) Dizion. 3° Ed. .
LITIGIOSO
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pag.963



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Esempio: Fir. Luc. Egli è meglio, ec. che avere in casa una femmina litigiosa, e perversa, come se tu.
208) Dizion. 3° Ed. .
LUCERNIERE.
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pag.969



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Esempio: Fir. Luc. Che tu andresti dietro a un lucerniere insino in Fiandra, purchè egli avesse uno sciugatoio intorno.
209) Dizion. 3° Ed. .
DIGRIGNARE
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pag.507



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Esempio: Fir. Luc. Quel povero Peniculo dovette digrignare, che non lo chiamarono a nulla (qui storcersi, aver per male)
210) Dizion. 3° Ed. .
CARBONE
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pag.286



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Esempio: Fir. Luc. 3. 3. Ch'io non possa più, ec. s'io non me ne vendico a misúra di carboni.


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Esempio: Varch. Stor. 7. E fu molte fiate avvertito, che chi avendo per le gambe, ec. bolla alcuna la grattava, ella convertitasi finalmente in carbone, fra tre dì l'uccideva.
211) Dizion. 3° Ed. .
BESTIUOLA
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pag.218



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Esempio: Fir. Luc. Io non posso partir di qui fin tanto, ch'io non cavo il cuore a quella bestiuóla.
212) Dizion. 3° Ed. .
SFILARE.
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pag.1511



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Esempio: Fir. Luc. 4. 5. Oh Madonna voi vi siate sfilata la corona. Fiam. S'io l'ho sfilata mio danno.
213) Dizion. 3° Ed. .
QUITANZA.
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pag.1300



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Esempio: Fir. Luc. 5. 5. Io ti fo libera quitanza di ciò, che tu avesse avuto a fare meco.
214) Dizion. 3° Ed. .
DIMAGRARE
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pag.514



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Io son forse dimagrato in modo, per la fame, ch'io non paio più desso.
215) Dizion. 3° Ed. .
GIAMBO
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pag.764



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Esempio: E Luc. 3. 2. Anzi fa le viste di non credere, per volere il giambo de' fatti miei.
216) Dizion. 3° Ed. .
GIUNTARE.
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pag.776



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Esempio: Firenz. Luc. 4. 3. E perchè io mi son fidata di te, ec. e tu mi vuoi giuntare.
217) Dizion. 3° Ed. .
BALENO
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pag.192



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Esempio: Fir. Luc. 5. 2. Se fussero umori maninconici, o, ec. io ve lo darei guarito in un baléno.


2) id: 3f104ad795994838ae8d962e233d972b)
Esempio: E Fir. Luc. appresso. Prima lo voleva guarire in un baleno, e come e' sentì il suono di pagamento, ec.
218) Dizion. 3° Ed. .
MANNERINO
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pag.999



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Esempio: Fir. Luc. Ch'io non possa mangiar mai più tordi grassi, ec. ne coda di mannerino in sulla graticola.
219) Dizion. 3° Ed. .
PROFUMATO.
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pag.1265



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Esempio: Fir. Luc. Al nome sia d'Iddio, tu avrai forse un dì caro di riportarmele bell'e profumate [qui per metaf.]