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La ricerca è stata rilevata in 4514 forme, per un totale di 2609 occorrenze

3° Edizione
Diz Giu. totali
4472 42 4514 forme
2588 21 2609 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
160) Dizion. 3° Ed. .
PANTUFOLA
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pag.1151



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Esempio: Varch. Ercol. Pantufola, per quella sorta di pianelle, che oggi alquanto più alte dell'altre, che si chiamano mule.
161) Dizion. 3° Ed. .
SINONIMO.
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pag.1533



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Esempio: Varch. Ercol. Perchè questi due verbi (come dicono i Latini con voce Greca) sinonimi, significano una cosa medesima.


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Esempio: E Varch. Ercol. altrove. Egli è vero, che nelle definizioni, ec. non si deono mettere ne nomi sinonimi, ec.


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Esempio: E Varch. Lez. Credono alcuni, che queste due parole principio, e cagione sieno sinonimi.
162) Dizion. 3° Ed. .
SCARABILLARE
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pag.1454



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Esempio: Varch. Ercol. E chi non eleggerebbe più tosto di toccare mezzanamente uno violone, che perfettamente scarabillare un ribechino.
163) Dizion. 3° Ed. .
INTERO
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pag.907



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Esempio: Varch. Erc. 30. Coloro, i quali senza mai favellare recitavano le commedie, e le tragedie intere solamente co' gesti.
164) Dizion. 3° Ed. .
COSTRUTTO
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pag.428



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Esempio: Varch. Erc. Ne mai per tempo, ne diligenza, ch'i' vi mettessi, potei, non che cavarne costrutto, raccapezzarne cosa alcuna.
165) Dizion. 3° Ed. .
RINGHIERA
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pag.1376



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Esempio: Varch. Ercol. 64. E da questo, ec. [cioè dall'aringare] fu chiamata in Firenze la Ringhiera, luogo dinanzi al Palazzo.
166) Dizion. 3° Ed. .
SCOSSA
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pag.1481



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Esempio: Varch. Ercol. Piovuta, ch'e' fu una grossa acqua non andò molti passi, ch'e' ne venne un'altra scossa delle buone.


2) id: 9fc571e474b04a17932542a4df1eb648)
Esempio: E Varch. Stor. 11. E se non che il tempo si rabbuiò in un subito, e ne venne repentinamente una grandissima scossa di acqua, ec.
167) Dizion. 3° Ed. .
CIECO
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pag.334



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Definiz: §. Varch. Ercol. Fare un cantar da cieco: È fare, ec. una filastroccola lunga lunga senza sugo, o sapore alcuno.
168) Dizion. 3° Ed. .
GRAVICEMBOLO, e GRAVECEMBALO
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pag.797



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Esempio: Varch. Ercol. 19. Prendono maggior diletto del suono d'una cornamusa, ec. che di quello d'un liuto, o d'un gravicembolo.
169) Dizion. 3° Ed. .
MORFIA
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pag.1057



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Esempio: Varch. Ercol. Chiamano i Fiorentini Berlingaiuóli, e berlingatóri, coloro, i quali si dilettano d'empier la morfía, cioè la bocca.
170) Dizion. 3° Ed. .
STRAFALCIARE.
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pag.1629



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Esempio: Varch. Ercol. Se fa ciò senza cattivo fine, si usa dire, egli lancia, e scaglia, o sbalestra, o strafalcia.
171) Dizion. 3° Ed. .
PARLANTINA
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pag.1157



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Esempio: Varch. Ercol. 52. La qual ciarla si piglia alcuna volta in parte non cattiva, dicendosi, che ha buona parlantina.
172) Dizion. 3° Ed. .
CARATARE
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pag.286



1) id: 510f0b6286fc4ebeb4c3da0c31610593)
Esempio: Varch. Erc. Onde ciascuno, perchè non avessero a caratarlo, voleva esser l'ultimo a partirsi [qui è metaf. Lat. adamussim pendere]
173) Dizion. 3° Ed. .
SOZZAMENTE
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pag.1571



1) id: 4a6b197719014c9ca6e642e0361eca90)
Esempio: Varch. Stor. Sozzamente la piazza abbandonarono.
174) Dizion. 3° Ed. .
SUBALTERNANTE.
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pag.1644



1) id: 6c03771544ce4303a445e722a24ec2e9)
Esempio: Varch. Lez. Dell'arti alcune sono subalternati.
175) Dizion. 3° Ed. .
RINVERGARE
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pag.1381



1) id: df408a74c0704e238373d81d1be05e14)
Esempio: Varch. Lez. Senza rinvergar la quintessenza.
176) Dizion. 3° Ed. .
RAPPALLOTTOLARE, e RAPPALLOZZOLARE.
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pag.1321



1) id: f09206181b7042e7803e7b29424fdc5c)
Esempio: Varch. Ercol. Di quelli, che cicalano assai, si dice la lingua non muore, o non si rappallozzola loro in bocca.
177) Dizion. 3° Ed. .
PROSARE.
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pag.1272



1) id: 69f27e016ba7451d8c8d05cdd36ea8b0)
Esempio: Varch. Ercol. 7. Sono state usate, ec. da tutti coloro, i quali hanno, o prosato, o poetato in questa lingua.


2) id: 8200414dc58640a4a142d3b77c5bab75)
Esempio: E Varch. Ercol. 51. Prosare, onde prosatori, ec.


3) id: a83a8953de8247a09a82e5cf3df2b1aa)
Esempio: Varch. Ercol. 51. Quando in Firenze si vuole riprendere uno, che favelli troppo adagio, e ascolti se medesimo, e [come si dice] con prosopopeia, s'usa di dire: egli la prosa; e coloro, che la prosano si chiamano prosoni.
178) Dizion. 3° Ed. .
DABBUDDÀ
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pag.452



1) id: 40505f245935406b82c717a1299cc2d1)
Esempio: Varch. Ercol. 266. E tanto mena le braccia colui, che suona il dolce mele, o il dabbuddà, e quanto, ec.
179) Dizion. 3° Ed. .
MORA
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pag.1056



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Esempio: Varch. Ercol. 264. Ci è di quella mora, o spazio, o indugio, o bada, che interviene tra un movimento, e l'altro.