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4° Edizione
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400) Dizion. 4° Ed. .
VILLANACCIO.
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pag.272



1) id: 0b5eb00125ee4eb09f7c35e0f2f3f6cd)
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 15. Fatti 'n là, villanaccio.


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Esempio: Segn. Crist. instr. 1. 29. 9. Forza è, che a questa soggiaciano ancora i grandi, benchè venga da un villanaccio.
401) Dizion. 4° Ed. .
COVELLE
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pag.853



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Esempio: Fr. Iac. T. 2. 16. 2. Pareami esser covelle, Covelle mi tenea.


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Esempio: Red. lett. 2. Voi tu nulla? quel nulla al mio paese si dive covelle.
402) Dizion. 4° Ed. .
FELICISSIMO
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pag.425



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Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. Anzi sarete felicissimo.
403) Dizion. 4° Ed. .
FACULTOSO
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pag.332



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Esempio: Ambr. Bern. 2. 1. Com'era ei facultoso?
404) Dizion. 4° Ed. .
SOSPIRO
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pag.614



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Esempio: But. Inf. 30. 2. Il sospiro è esalazion del cuore.


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Esempio: Petr. canz. 38. 2. Temprar potess'io in sì soavi note I miei sospiri, ch'addolcissen l'aura.


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Esempio: Dant. Inf. 23. Quando mi vide, tutto si distorse, Soffiando nella barba co' sospiri.


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Esempio: E But. Inf. appresso: Si chiama sospiro, perchè è spirito, che viene da alto, cioè dal cuore.


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Esempio: Bocc. nov. 44. 2. Uno amore non da altra noia, che di sospiri, e di una brieve paura con vergogna mescolata a lieto fin pervenuto ec. intendo di raccontarvi.


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Esempio: E Dan. Inf. 30. La rigida giustizia, che mi fuga, Tragge cagion del luogo, ov'io peccai, A metter più gli miei sospiri in fuga.


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Esempio: Sen. Pist. 54. Ma io sono quasi tornato a una (infermità) solamente, la quale i' posso convenevolmente chiamare sospiro, e già la non mi conviene nominare in Grecesco.
405) Dizion. 4° Ed. .
DUCA
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pag.256



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Esempio: Dant. Inf. 2. Tu duca, tu signore, e tu maestro.


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Esempio: Petr. cap. 2. Or dimmi, se colui 'n pace vi guide, E mostrai 'l duca lor, che coppia è questa?


3) id: 0f8c81222deb454e9091b570a7c644e1)
Esempio: G. V. 9. 347. 1. Giunse in Firenze il duca d'Atene ec. per Vicario del duca di Calavra.
406) Dizion. 4° Ed. .
SUCCESSIVAMENTE.
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pag.796



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Esempio: But. Inf. 2. Perocchè l'uno trasfonde la gramatica nell'altro successivamente.


2) id: 207082b3157b41108ed601a62123d5f5)
Esempio: Bern. Orl. 2. 28. 60. Da questo Vedrai farti la strada, e gli occhi aprirti Da esser successivamente il resto.
407) Dizion. 4° Ed. .
SUCCESSORE.
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pag.796



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Esempio: Dant. Inf. 2. U' siede il successor del maggior Piero.
408) Dizion. 4° Ed. .
PARABOLANO
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pag.484



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Esempio: But. Inf. 29. 2. Comunemente questi archimisti sono ec. parabolani.


2) id: dd628f2ca79748cf9cd1650c1547b8fe)
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 7. Udendo colla plebe Corriba i vanti lor parabolani (quì in forza d'add. e vale: falsi, vani)


3) id: ac0a812573ba4f5283b2575dfd558a55)
Esempio: Car. lett. 1. 19. Che dirà Silvestro, che l'ha sempre tenuto per un parabolano?
409) Dizion. 4° Ed. .
SENSIBILMENTE, e SENSIBILEMENTE
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pag.474



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Esempio: Dant. Inf. 2. Ad immortale Secolo andò, e fu sensibilmente.


2) id: a06b563b42054bd182608b1dd7d79667)
Esempio: But. ivi: Sensibilmente, cioè secondo il corpo, dove sono gl'instrumenti de' sensi, acciocchè non s'intenda, che v'andasse spiritualmente.
410) Dizion. 4° Ed. .
PERSPICACITÀ, PERSPICACITADE, e PERSPICACITATE
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pag.578



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Esempio: But. Inf. 25. 2. Cambiato, e mutato della sua perspicacità.
411) Dizion. 4° Ed. .
SOPRASCRITTO
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pag.600



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Esempio: But. Inf. 31. 2. Come Lucano dice nel soprascritto luogo.
412) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.3



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Esempio: Dant. Inf. 2. Di te mi loderò sovente a lui.
413) Dizion. 4° Ed. .
VENUTA
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pag.236



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Esempio: Dant. Inf. 2. Temo, che la venuta non sia folle.
414) Dizion. 4° Ed. .
CHIAMARE.
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pag.639



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Esempio: Dant. Inf. 2. E donna mi chiamò beata, e bella.


2) id: b20799c16a3f4a7286b7bce2fdb751d1)
Esempio: Salv. Spin. 1. 1. Siete forse chiamato in giudizio?


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Esempio: E Petr. canz. 11. 2. Non spero, che giammai dal pigro sonno Muova la testa, per chiamar ch'uom faccia.


4) id: f31f31846f9b4c3faba74083af724f2b)
Esempio: Filoc. 2. 297. Oimè, iniqua fortuna, maladetta sie tu, or non ti potevi tu chiamar sazia delle mie avversità?


5) id: e2bc1dbab6ae4f0caf96fbd8446cf4cc)
Esempio: Pecor. g. 4. nov. 2. Essendo i cardinali stati quì da nove mesi rinchiusi, e costretti da i Perugini, acciocchè chiamassero un Papa ec. disse il Gaetani: noi facciamo un gran male a non chiamare Papa.


6) id: 024fc5358dad4ddab9b0593a5f1b5b92)
Esempio: E G. V. 7. 50. 2. Incontanente i cardinali furono rinchiusi, e addì 20. del detto Gennaio chiamarono Papa Innocenzio nato di Borgogna.


7) id: fa049f3985124934b1d53de3bf644bb8)
Esempio: Dant. Inf. 14. Una montagna v'è, che già fu lieta D'acque, e di fronde, che si chiamò Ida.


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Esempio: G. V. 5. 1. 1. Questi, rimesse le boci degli Elettori in lui, chiamò se medesimo.


9) id: 374e88a07b1b430293fc4ea33c4e4122)
Esempio: E Petr. cap. 1. Quest'è colui, ch'il mondo chiama Amore.


10) id: 9eb4520f1e204d67ada1579d8dfc747f)
Esempio: E Petr. 21. 3. Poi piacque a lui, che mi produsse in vita, Chiamarmi tanto indietro dagli scogli, Che almen da lunge m'apparisse il porto.


11) id: eb7bb99fd43c4f11a62a47cc8e5ba446)
Esempio: Com. Purg. 6. Se io non avessi chiamato undici, non avrei io perduto.


12) id: 33eff049cbf04603af52e8aeed84180f)
Esempio: Bocc. nov. 1. 32. Se pure avvenisse, che Iddio la vostra benedetta, e ben disposta anima chiamasse a se.


13) id: 36ba3f80b2214b3fb1961b7c8f7f0da9)
Esempio: E Dan. rim. 24. A cui io grido, Mercè chiamando, ed umilmente il priego.


14) id: 3403f170e2564c93aa442749b323ef9f)
Esempio: E Rim. ant. Guitt. 101. Ciò, che merzè chiamare Non avería di far mai signoraggio.


15) id: 9964bcdb7beb4ebdb2e5a348000ba201)
Esempio: Rim. ant. Guitt. 96. Onde vi prego, e chiamovi mercede, Che m' perdonate, s'eo aggio fallato.
415) Dizion. 4° Ed. .
ARTICOLO
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pag.278



1) id: f9d6220852514509bf75fe98db470816)
Definiz: Parola declinabile, che aggiunta a nome, o pronome ha forza di determinare, e distinguere la cosa accennata, e sono, IL, LO, LI, LA, LE; della natura, e forza del quale, v. ne' suoi avvertim. il Salv. Avvertim.. Lat. articulus. Gr. ἄρθρον.


2) id: e83935bb2f1740488f6689afb4ec987e)
Esempio: M. V. 2. 24. Vedendo, che questo articolo, non terminandosi, portava infamia, e pericolo alla Reina.


3) id: 11bf919cd3f64a42a04e8053eb82790a)
Esempio: G. V. 6. 25. 2. Dovesse venire al detto Concilio, siccome luogo comune, a scusarsi di tredici articoli provati contr'a lui, di cose fatte contro alla fede.


4) id: d3ed8721c5874a76899479c07b32c5a1)
Esempio: E G. V. num. 3. E presenti detti ambasciadori, abbominò Federigo di tutti tredici articoli.
416) Dizion. 4° Ed. .
SOLLEVAZIONE
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pag.574



1) id: 205ed89c888044c389729c97015bfc18)
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 2. Ed esposti a perigli, Ed a sollevazioni.
417) Dizion. 4° Ed. .
RICADIMENTO.
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pag.128



1) id: 17c219153b4c459ea738b1920916a4dc)
Esempio: Cr. 1. 3. 2. Fanno ricadimenti d'infermitadi, e indeboliscono (cioè: si riammalano)
418) Dizion. 4° Ed. .
RITROVÍO
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pag.246



1) id: 4029731eeb714f1f8b8a254722561b3c)
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 3. Di quegli stravizj, Di quegli strani ritrovíi.
419) Dizion. 4° Ed. .
SCHIAMAZZO
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pag.381



1) id: 5ee8c83c079f48e4bd31070bbc23ffe2)
Esempio: Bern. rim. 1. 2. Avendo udito far tanto schiamazzo.


2) id: 02af371bd8064cdba6ffa36170c28fb6)
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 103. Convennero, che Laziare bazzica di Sabino fosse lo schiamazzo, e gli altri il vischio (il T. Lat. ha strueret dolum)