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4° Edizione
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320) Dizion. 4° Ed. .
LIRICO.
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pag.76



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Esempio: Varch. Lez. 422. Più dottamente ec. che veruno altro poeta ec. o lirico, o eroico, o tragico si facesse giammai.


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Esempio: E Varch. Lez. 462. Si trovano de' poeti eroici ec. de' lirici, detti così per lo cantarsi li versi loro al suono della lira.
321) Dizion. 4° Ed. .
LODATIVO.
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pag.83



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Esempio: Varch. Lez. 461. Le parti, ovvero spezie della rettorica, che si chiamano comunemente generi, sono tre, dimostrativo, ovvero lodativo ec.
322) Dizion. 4° Ed. .
ESOFAGO.
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pag.310



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Esempio: Varch. Lez. 36. Stomaco significa propiamente appo i Greci quella parte, che essi medesimi chiamano ancora esofago, cioè la gola.


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Esempio: Red. Oss. an. 5. Guerniscono la parte interna, e bassa dell'esofago in vicinanza dello stomaco.
323) Dizion. 4° Ed. .
PERVERSAMENTE
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pag.581



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Esempio: Varch. Lez. 631. Non solo la dottrina, e l'eloquenza si possono male, e perversamente usare, ma ancora tutte l'altre cose.
324) Dizion. 4° Ed. .
SCOMODO, e SCOMMODO.
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pag.405



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Esempio: Varch. Lez. 299. Il quale (luogo) può essere sacro, e profano, lungi, e d'appresso, chiuso, e aperto, commodo, e scommodo.
325) Dizion. 4° Ed. .
UNITISSIMAMENTE
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pag.310



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Esempio: Varch. Lez. 31. Conciossiacosachè in esso si congiungano unitissimamente due nature diversissime l'una divina, e immortale, l'altra terrena, e corrottibile.


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Esempio: E Varch. Lez. 134. Tutte le bontà, e tutte le perfezioni ec. furono, sono, e saranno sempre unitissimamente in Dio ottimo, e grandissimo.
326) Dizion. 4° Ed. .
ZUCCONARE
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pag.368



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Esempio: Varch. Lez. 208. Il che non varrebbe nè nel medico, nè in un barbiere, che zucconasse, o radesse se stesso.
327) Dizion. 4° Ed. .
CONTUMACEMENTE
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pag.800



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Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 6. Volle disdirgli piuttosto astutamente, che contumacemente, o con superbia.
328) Dizion. 4° Ed. .
RABBUFFO.
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pag.30



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Esempio: Varch. Ercol. 70. Fare un cappellaccio ec. è ec. fargli un bel rabbuffo colle parole.


2) id: 2f1a862a3d274292a9d94fedceb291b7)
Esempio: E Ber. Orl. 1. 28. 2. I canti miei si convertono in pianti, In far rabbuffi, e dirvi villaníe.


3) id: 1d94cb8c75c346a79e044c8d84deaca1)
Esempio: Bern. Orl. 1. 17. 36. Poi un dolce rabbuffo a far si mise.


4) id: 468780532e3d4cbab39abeb2326f263b)
Esempio: Libr. Son. 18. Aspetta pure un altro mio rabbuffo.
329) Dizion. 4° Ed. .
PRESCITO.
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pag.706



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Esempio: Boez. Varch. 5. 3. Non ci sforzassimo di dimostrare l'avvenimento delle cose prescite, cioè sapute innanzi.


2) id: 7e5918e0e52c4af5ac47e158ab8753cb)
Esempio: Segn. Mann. Marz. 18. 2. Questa è tra' maggiori indizj d'appartenere al numero infelicissimo de' presciti.
330) Dizion. 4° Ed. .
SPELLICCIATURA
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pag.650



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Esempio: Varch. rim. burl. 1. 33. Ma glien'ho data una spellicciatura, Che tappeto mai tanto non si scosse.
331) Dizion. 4° Ed. .
DESCRITTORE
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pag.77



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Esempio: Varch. stor. 9. 257. Faccendo ufizio anzi di cosmografo, cioè descrittore di luoghi, che d'istoria.
332) Dizion. 4° Ed. .
FUOR FUORA, e FUOR FUORE
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pag.550



1) id: 0ace58d43a9b4628b5cd7aab7bb3682d)
Esempio: Varch. stor. 11. 358. Gli pose la mira al petto credendosi di passarlo fuor fuora.


2) id: bee309d80c754b6ab1e74615927a4541)
Esempio: E Varch. stor. 1. 251. Da Giulio Caro ec. ne' fianchi fu passato fuor fuora.


3) id: 8c1c220c611746e2aede3d5045ed8977)
Esempio: E Varch. stor. 15. 590. Lorenzo alzato il saliscendo ec. disse: signore dormite voi? ed il dir queste parole, e l'averlo passato con una stoccata d'una mezza spada fuor fuora da una parte all'altra fu tutt'uno.
333) Dizion. 4° Ed. .
RINTOCCO
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pag.199



1) id: af1e5f8c1e074d1286feb9f4ce4560bd)
Esempio: Varch. stor. 7. 184. E prima che i rintocchi fussero forniti, erano arrivati in consiglio.
334) Dizion. 4° Ed. .
CERCHIELLINO.
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pag.623



1) id: 74fea712b38342218cfff3f44d1e5a04)
Esempio: Varch. stor. 10. E tenendoli a loggia ne' cerchiellini, e per le botteghe, affermavano ec.


2) id: 34aedb8846c54c2981dadfa99d539447)
Esempio: E Varch. stor. 15. Si facevano bene dimolti cerchiellini, e capannelle.
335) Dizion. 4° Ed. .
CANCELLIERE.
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pag.528



1) id: 15f875be90ad4bff8eb2ac02896f0712)
Esempio: Varch. stor. 12. A fine che cotali versi così interlineati si dovessero saltare dal cancelliere.


2) id: ccd8086908da4fc1b33d1ae746bb5db7)
Esempio: G. V. 5. 1. 7. Ed essendo i detti Romani ad oste a Toscolano per lo cancelliere di Federigo ec. furono sconfitti.


3) id: 894f17806dde4b63becca692ea6cde31)
Esempio: Dittam. 2. 23. Li primi tre, che davanti ti pongo, Sono del gran monarca cancellieri.


4) id: 6fcf2ccf26344a2e863f8ee87719c6d5)
Esempio: Segn. stor. 9. 245. Per questa cagione ottenne il Duca di poter farlo esaminare in fortezza sopra questo punto, e commesse a ser Bastiano Bindi cancelliere degli Otto la cura di questo negozio.


5) id: 4abcb2e553724c3884301347fa910e74)
Esempio: Com. Inf. 13. Costui fue Pietro dalle Vigne cancelliere dello Imperadore Federico, lo quale era per lo suo officio secretario del detto Imperadore ec.


6) id: 2ee71faf568b41f1af0dc7dcff27e94d)
Esempio: E G. V. 9. 79. 2. E morto l'Arcivescovo d'Arli M. Pietro da Ferriera cancelliere, e suo maestro, il Re Ruberto il fece cancelliere in suo luogo, e poi con suo studio, e sagacità mandando lettere da parte del Re Ruberto ec.
336) Dizion. 4° Ed. .
OGNISSANTI
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pag.393



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Esempio: Varch. stor. 10. 304. Entrò il giorno d'Ognissanti col gonfaloniere Francesco Carducci la nuova signoría.


2) id: 0dc226f32e004ab3af51ed178bdd76b8)
Esempio: Lasc. rim. Varchi, alla fe tu hai dell'Ognissanti, Del nuovo pesce, anzi dell'animale.
337) Dizion. 4° Ed. .
VALUTATO.
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pag.192



1) id: 7632713a036f4247866c8f84029c8cdf)
Esempio: Varch. stor. 8. 194. Così stimati, e valutati fossero tenuti a farne pagare loro gl'interessi.
338) Dizion. 4° Ed. .
TRALASCIARE.
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pag.121



1) id: 43d7d98d9df84953b125419f8d94c141)
Esempio: Varch. stor. 14. Ancorchè non tralasciasse i piaceri nè della caccia, nè de' balli ec.
339) Dizion. 4° Ed. .
MANOMESSA
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pag.160



1) id: aee1ee91ea36448b8baecbc7eb2fda57)
Esempio: Varch. Suoc. 3. 4. Al Porco, o in Vinegia quattro dì sono era una buona manomessa.


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Esempio: Malm. 2. 33. Bevve al pozzo una nuova manomessa, Perchè il vinaio avea finito il vino (quì per similit.)