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MISERO
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MISERO.
Definiz: Add. Infelice, Calamitoso. Lat. miser, infelix. Gr.
Definiz: τλήμων, ἄθλιος.
Esempio: Bocc. nov. 18. 33. Avendo in assai misera vita molte cose patite.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 35. Io sono la misera sventurata Zinevra.
Esempio: Petr. son. 213. O misera, ed orribil visione.
Esempio: E Petr. 278. Misero mondo instabile, e protervo.
Esempio: E Petr. canz. 9. 5. Misero me, che volli?
Esempio: Dant. Purg. 6. Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine.
Esempio: E Dan. Par. 28. Incontro alla vita presente De' miseri mortali aperse il vero.
Esempio: G. V. 10. 7. 2. Messer Ugo il Dispensiere il nutricava in misera vita.
Esempio: Pist. S. Gir. Quegli è certamente da giudicare misero, e infermo, il quale co' fracidi diletti carnali per le dilicatezze si diletta, e giace.
Definiz: §. I. Per Malvagio, Di mala qualità, Nocivo.
Esempio: Cr. 1. 13. 1. Dee prevedere la qualità dell'aere, s'egli è buono, o pestilente, e misero.
Definiz: §. II. Per lo stesso, che Piccolo, Troppo stretto, Scarso. Lat. curtus, angustus. Gr. κολοβός.
Esempio: Galat. 36. Come i panni del grande messi in dosso al piccolo sarebbono soprabbondanti ec. forse alla lor natura sarebbono miseri, e ristretti.
Esempio: Fir. As. 192. Ma egli aveva una sua vesticciuola in dosso rattoppata con più di mille pezzi, e così misera, che a fatica lo copriva mezzo.
Esempio: Sagg. nat. esp. 178. Faceva divenir misero il vaso alla mole dell'acqua, che v'è dentro.
Definiz: §. III. Per Colui, che troppo s'astiene dall'usare il suo, Avaro. Lat. avarus, sordidus, illiberalis. Gr. φιλάργυρος, ῥυποκόνδυλος, σμικρόλογος.
Esempio: Mor. S. Greg. In prima s'affanna lo misero per la sua insaziabile avarizia, e di raccorre quello, ch'egli desidera.
Esempio: Bocc. nov. 93. 14. Il quale non ad ammassar denari, come i miseri fanno, ma ad ispendere gli ammassati se' dato.
Esempio: Bern. Orl. 1. 23. 2. Che ne cavate miseri in effetto? Favvi l'oro servar più sani, e grassi?
Esempio: Gell. Sport. 5. 3. Io ho una padrona di queste spirituali, che vanno a tutte le perdonanze, e non di manco è la più massaia, la più misera, la più strana donna di tutto Firenze.