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1) Dizion. 5° Ed. .
MISERO
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pag.352


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MISERO.
Definiz: Add. Infelice, Tribolato, Pieno di calamità, di travagli; detto di persona, o suo stato o condizione.
Dal lat. miser. –
Esempio: Dant. Parad. 28: Incontro alla vita presente De' miseri mortali aperse il vero Quella che imparadisa la mia mente.
Esempio: E Dant. Conv. 158: Meglio sarebbe alli miseri Grandi, matti, stolti e viziosi essere in basso stato; chè nè in mondo, nè dopo la vita sarebbon tanto infamati.
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 114: Siete fatti calamitosi e miseri, e nondimeno perseverate pure pessimi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 62: Come pensi, signor, che rimanesse Il miser vecchio conturbato allora?
Esempio: Bern. Orl. 31, 1: Questo stato mortal misero è misto, Ed or mesce dolcezza ed or veleno, Or gioia, or doglia, or piacere ed or guai; Ma la miseria v'ha più parte assai.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 308: Coloro che si truovano in estrema calamità, di cui maggior non possa quasi loro accadere, non hanno pietà della miseria de gli altri, come quelli che non pensano di poter diventar più miseri di quel che sono.
Esempio: Leopard. Poes. 51: O miseri o codardi Figlioli avrai: Miseri eleggi.
Esempio: E Leopard. Poes. 70: Ahi di cotesta Infinita beltà parte nessuna Alla misera Saffo i numi e l'empia Sorte non fenno.
Esempio: Manz. Poes. 818: Tal si giaceva il misero Figliol del fallo primo, Dal dì che un'ineffabile Ira promessa all'imo D'ogni malor gravollo, D'onde ec.
Definiz: § I. Si congiunge spesso, per maggior forza, con altri adiettivi di significato affine, come Lasso, Disgraziato, Tapino; anche a modo d'esclamazione. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Pentuto e confesso mi rendei, Ahi miser lasso! e giovato sarebbe.
Esempio: E Dant. Inf. 32: Guarda, come passi; Fa' si che tu non calchi con le piante Le teste de' fratei miseri lassi.
Esempio: E Dant. Purg. 10: O superbi Cristian miseri lassi, Che, della vista della mente infermi, Fidanza avete ne' ritrosi passi, Non v'accorgete voi che noi siam vermi ec.?
Esempio: Bocc. Decam. 2, 71: I miseri dolenti che sopra quella (cocca) erano.... s'incominciarono ad appiccare a quelle cose che ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 301: Io sono la misera sventurata Zinevra.
Esempio: Cas. Pros. 3, 119: Le chieggio adunque, non per alcun mio merito, nè per alcuna scusa o ragione che io possa dire a difesa di questo misero sfortunato, ma per sola misericordia, ch'Ella me lo doni.
Esempio: Parut. Soliloq. 1, 10: Come, di grazia, non s'avvede questo nostro felice del mondo, che se pur l'accrescimento di questi beni lo potesse far divenire tale, egli da se stesso si fa misero?
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 39: Così il rapace nibbio furar suole Il misero pulcin presso alla chioccia.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 94: Le piante misere del bel giardino Incerte pendono sul lor destino.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 14: Senza riposo mai era la tresca Delle misere mani, or quindi Or quinci Iscotendo da sè l'arsura fresca.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Tu ne vestisti Queste misere carni, e tu ne spoglia.
Esempio: Leggend. Lazz. Mart. Madd. 32: Anima peccatrice, tu sei fatta e misera e miserabile, nientedimeno ritorna a me, e io ti farò gloriosa e restituirotti la tua bellezza, e vestirotti della prima stola.
Esempio: Petr. Rim. 1, 9: Ma del misero stato, ove noi semo Condotte dalla vita altra serena, Un sol conforto, e della morte, avemo (parlano uccelli).
Esempio: E Petr. Rim. 1, 57: M'avete Scacciato del mio dolce albergo fora; Misero esilio!
Esempio: Poliz. Pros. 14: Veggo el nostro misero corpo.... a migliaia e migliaia d'infermità essere sottoposto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 59: Gli sparve…. ella davante, Come fantasma al dipartir del sonno. Cercando egli la va per quelle piante, Nè i miseri occhi più veder la ponno.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 48: Di così strano e misero accidente Rinaldo senza fin si lagna e duole.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 34, 79: Poi vide bocce rotte di più sorti, Ch'era il servir de le misere corti.
Definiz: § IV. Pur figuratam., detto di cose, vale Che cagiona affanni, travagli. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 302: Oh! misera ed orribil visione!
Esempio: Poliz. Pros. 34: Convien gittar nel fondo del mare e' miseri lor tesori.
Definiz: § V. Si usa anche semplicemente ad esprimere pietà, commiserazione, compassione; nel senso stesso di Povero, Disgraziato, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 70: Quella (cocca) sopra la quale era il misero e povero Landolfo.... percosse in una secca.
Esempio: Car. Eneid. 5, 948: Che furor, disse, è questo (d'incendiar le navi)? Dove, dove ne gite? e che tentate Misere cittadine? Ah! che non questi De' Greci i legni o gli steccati sono. Voi di voi stesse le speranze ardete.
Esempio: Grazz. Comm. 20: Povera figliuola! povere e misere tutte l'altre destinate a nascer di padri simili!
Definiz: § VI. E figuratam., detto di cose. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Questo misero modo Tengon l'anime triste di coloro Che visser senza infamia e senza lodo.
Esempio: E Dant. Inf. 31: Noi demmo il dosso al misero vallone Su per la ripa che ec.
Esempio: E Dant. Purg. 14: Ond'hanno sì mutata lor natura Gli abitator della misera valle, Che par che Circe gli avesse in pastura.
Definiz: § VII. E usato come termine di disprezzo, vale Che muove a sdegno e pietà insieme; Sciaurato, Miserabile. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 1: Miser chi mal oprando si confida Ch'ognor star debbia il maleficio occulto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 73: La sacra stanza Dove in carne abitò Dio omnipotente, Ch'ora i superbi e miseri cristiani, Con biasmo lor, lasciano in man de' cani.
Esempio: Leopard. Poes. 34: Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte e i figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente.
Esempio: Giobert. Rinnov. 1, 615: Ben può dirsi che trascurando un'occasione sì bella di potenza e di gloria, quel misero re si chiarisse non meno stolto che iniquo.
Definiz: § VIII. E figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 179: E là dove e' dice: le mie pari, s'intende l'anime libere dalle misere e vili dilettazioni, e dalli volgari costumi, d'ingegno e di memoria dotate.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 205: Per loro disavvedimento egli avrebbono fatto una sozza e misera opera.
Esempio: Vill. G. 535: Il quale [re] messer Ugo il Dispensiere il nutricava in misera vita, e al tutto avea rivesciato in lui il governo di sè e di tutto il reame.
Esempio: Leopard. Poes. 50: In su la scena Mosse guerra a' tiranni; almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 6: Or tal viviamo Misera età, che a sopportar non basta Nè i mali nè i rimedj.
Definiz: § IX. Si usò, figuratam., per Maligno, Di mala qualità, Nocivo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 30: Dee prevedere la qualità dell'aere, s'egli è buono, o pestilente e misero.
Esempio: Ugurg. Eneid. 79: Quando subitamente, essendo corrotto il tratto del cielo, venne alle membra misera pestilenzia di morbi, alli arbori ed alle biade.
Definiz: § X. Misero, detto di persona, vale altresì Privo d'averi, Molto povero, Indigente; anche in forza di Sost. –
Esempio: Cas. Pros. 4, 175: Costor, per potere più lungamente e senza costo, delle fatiche altrui godere, pascono di speranza uomini miseri, vili, e di finta clemenza e bontà gli nodriscono; acciocchè ec.
Esempio: Segner. Pred. 30: Promettali pur altri (a Dio) doni magnifici, entrate ricche, retaggi più che reali; non c'è pericolo ch'egli per questo a niuno mai mi posponga, se io, benchè più meschino, benchè più misero, porterogli per altro maggior amore.
Esempio: E Segner. Pred. 402: Tra quelle poche persone le quali il Signore.... ha detto di odiare al sommo, è il ricco bugiardo..., che, per non pagare i suoi miseri creditori, adduce continuamente colori frivoli, e ritorna a dire: Non possum.
Esempio: ESegner. Mann. nov. 7, 1: Mira che bello stato è mai quello di que' buoni religiosi, sì miseri, sì mendici, che tu non dubiti forse ancor di schernire orgogliosamente.
Definiz: § XI. E figuratam. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 254: Avendo in assai misera vita molte cose patite.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 187: Compariva.... sul territorio italiano l'esercito repubblicano di Francia, in aspetto squallido e misero, ma con sembiante magnanimo, e quale si conviene ai vincitori.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 135: L'altissima descrizione della generazione eterna, che ci fece già da principio, di questo Verbo, l'evangelista Giovanni, si rimane e sta tutta vera e reale, insieme colla descrizione del misero temporal nascimento, fattoci da San Luca.
Esempio: E Cesar. Vit. Crist. 1, 205: Il figliuolo di Dio liberamente ha eletto per patria questa misera terra ed oscura (cioè Nazarette)?
Definiz: § XII. E per Che troppo si astiene dall'usare il suo, e più specialmente Molto gretto nello spendere, Spilorcio; ed altresì, con più, grave senso, Avaro, Sordido. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 359: La novella detta di sopra mi fa ricordare d'un'altra novella d'un ricco fiorentino, ma più misero e più avaro che Mida, il quale, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 572: Sono molti (molto) miseri, e cani del danaio.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 483: Se da alcuno egli fu giudicato misero, era perchè alle poche sustanze che egli aveva,... faceva quello che poteva perchè volle vivere del suo e non di quello d'altri.
Esempio: Machiav. Princ. F. 70: Alcuno è tenuto liberale, alcuno misero (usando uno termine toscano, perchè avaro in nostra lingua è ancora colui che per rapina desidera di avere, misero chiamiamo noi quello che si astiene troppo di usare il suo).
Esempio: E Machiav. Princ. F. 14: È più sapienzia tenersi el nome del misero, che partorisce una infamia sanza odio, che, per volere el nome del liberale, essere necessitato incorrere nel nome di rapace, che partorisce una infamia con odio.
Esempio: Gell. Sport. 5, 3: Io ho una padrona di queste spirituali, che vanno a tutte le prediche e a tutte le perdonanze, e non di manco è la più massaia, la più misera, e la più strana donna di tutto Firenze.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 102: Desiderava Antonio.... di continuo risparmiare, ed era divenuto perciò tanto misero, che più non poteva essere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 283: Io so che opera Egli hanno fatto contro a voi, e dettole Che voi sïate sì taccagno e misero, Che vivete di buio come le piattole.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 343: Non già ch'io v'abbia (o uditori) per avari o miseri, Sì ch'il premio abbia a farvi più benigni Ch'il rispetto del luogo, e la presenza Real de' nostri Signor Serenissimi, Che degnati si son ec.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 72: Messer Erminio Grimaldi era talmente conosciuto per misero, che in tutta Genova gli era de' Grimaldi caduto il soprannome e solamente messer Erminio Avarizia era da tutti chiamato.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 389: Vizio sì misero (l'avarizia), che nel comun parlare del volgo esser misero ed esser avaro suona lo stesso.
Esempio: Salvin. Pittag. 166: Non profonder, com'uom del bello ignaro, Nè miser sii: misura ottima in tutto.
Definiz: § XIII. Figuratam., detto di cosa, per Poco, Piccolo, Angusto, Scarso al bisogno; e ha senso di spregio. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 141: I Santi diedero a Dio misura piena; ma noi altri la diamo scema e misera; ma la Vergine Maria la diè colma.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 135: Ma egli aveva una sua vesticciuola in dosso rattoppata con più di mille pezzi, e così misera, che a fatica lo copriva mezzo.
Esempio: Cas. Pros. 3, 321: Le maniere di Napoli signorili e pompose, traportate a Firenze, (come i panni del grande, messi in dosso al picciolo) sarebbono soprabbondanti e superflue; nè più nè meno come i modi de' Fiorentini alla nobiltà de' Napoletani, e forse alla loro natura, sarebbono miseri e ristretti.
Esempio: Bart. C. Archit, Albert. 139: Non debbono esser (gli alloggiamenti) tanto miseri o stretti, che e' non vi sia luogo necessario per gli affari de' soldati.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 53: Dunque in sì misero colle abitate? Abietto ed umile sorge dal piano, E, a quel che scorgesi, tutto vi è nano.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Con sì misera paga come questa.... Come volete voi ch'io mi rivesta?
Definiz: § XIV. Pure per Scarso, detto figuratam. di persona rispetto ad alcuna cosa. –
Esempio: Giord. Op. 1, 9: Degli ornati non vogliamo essere in tutto miseri nè profusi.
Definiz: § XV. E per Mal ridotto, Consunto, e simili. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 247: E' panni che sono a cammino, di loro, dice la Lucrezia che non sono buone (le gamurre) a rifare, tanto sono miseri.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 294: Quei ciottolati miseri e disfatti Adattano altri a far mille mutanze, Facendo lesti gli uomin come gatti.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Montan sei scale misere di legno.
Definiz: § XVI. In forza di Sost. Colui che è misero, Persona afflitta da calamità, colpita da sventura, o che per qualsiasi ragione è infelice. –
Esempio: Dant. Inf. 9: Lamenti Che ben parean di miseri e d'offesi.
Esempio: E Dant. Conv. 246: Gli altri miseri che ciò mirano, ripensando il loro difetto, dopo 'l desiderio della perfezione caggiono in fatica di sospiri.
Esempio: E Dant. Inf. 392: Oh miseri e vili che colle vele alte correte a questo porto: e là dove dovreste riposare, per lo impeto del vento rompete e perdete voi medesimi là ove tanto camminato avete!
Esempio: Petr. Rim. 1, 294: Deh fosse or qui quel miser per un poco, Ch'è già di pianger e di viver lasso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 25: Avea lasciato quel misero in terra Il libro che facea tutta la guerra.
Esempio: Tass. Gerus. S. 2, 16: Ed ella O lo sprezza, o no 'l vede, o non s'avvede. Così fin ora il misero ha servito, O non visto, o mal noto, o mal gradito.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 275: Oh Dio! che sembrami Veder presente Gemer quel misero, Quell'innocente.
Esempio: E Metast. Dramm. 8, 166: È grande De' miseri lo stuolo. Nè a meritar pietà Sanimete è solo.
Esempio: Parin. Poes. 80: Il misero si giacque Con la squallida prole e con la nuda Consorte a lato su la via.
Definiz: § XVII. Per similit. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 11: Veggiono i laceri sanguigni avanzi D'augei, che furongli pasto pur dianzi. Oh cielo! esclamano, la vostra vita Qual fa di miseri schiera infinita.
Esempio: Leopard. Paralip. 2, 16: O gli avrian per lo men subito morti, Se in difesa de' miseri e cattivi (parla di topi) Non giungeva il parlar, che ec.
Definiz: § XVIII. E per Persona sciagurata, miserabile. –
Esempio: Capp. Econ. 407: Questi godimenti [non materiali] chi non li comprende è un misero.
Definiz: § XIX. E per Persona molto povera, indigente. –
Esempio: Segner. Pred. 403: Non può trovarsi crudeltà pari a quella di chi si vuole ingrassare col pan de' miseri.
Definiz: § XX. E per Colui che troppo si astiene dall'usare del suo, Chi è sordidamente restio a fare spese o liberalità, Spilorcio; e con più grave senso, Avaro. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Imprima s'affanna lo misero, per la sua insaziabile avarizia, di raccorre quello ch'egli desidera.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 187: Non ad ammassar denari, come i miseri fanno, ma ad ispender gli ammassati se' dato.
Esempio: Bern. Orl. 23, 2: Che ne cavate, miseri, in effetto? Favvi l'oro servar più sani, e grassi?
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 138: Oltre che vostro padre non vi è nominato se non per un gran liberalaccio: e vostro zio, se ben v'è per misero, v'è anco per intendente.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 354: Lo avere edificato di maniera che gli splendidi te ne lodino, e che i miseri ancora non te lo rinfaccino, non può nascere se non dal sapere d'un considerato e valente e dotto architettore.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 181: Se e' miseri e gli avari conoscessero Quanta commodità e quant'onore, È in un baril di vino e in uno staio Di pane, io credo ch'e' s'appiccherebbono Per disperati.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 415: Il misero Si piglia col guadagno, come sogliono Pigliarsi colli uccei gli uccelli.
Definiz: § XXI. Trovasi, in forza d'Avverb., per Miseramente, Meschinamente, Ristrettamente. –
Esempio: Bard. G. Grand. Rom. 89: Valerio Massimo dice d'un certo omiciatto, che gli parea abitar misero, non avendo casa maggiore delli quattro iugeri di Cincinnato.
Definiz: § XXII. Misero misero, così ripetuto, per Stentato, Patito, o simile. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 353: E non istate a badare, come fanno certi ignoranti, che sia cosi mingherlino, con una vocina fessa, e una barbetta misera misera.
Definiz: § XXIII. Misero a me, Misero a te, Misero me, Misero te, ec. in forza di esclamazione, valgono Disgraziato me! Disgraziato te! Guai a me! Guai a te! e simili; ed in tal senso usasi Misero anche innanzi ad un sostantivo, o talora assolutam., riferito a un nome o pronome sottinteso. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 20: Io sono già giudicato e condennato, che male a mio uopo non vi credetti l'altro giorno, quando mi visitaste e consigliastemi della mia salute, che, misero a me, ancora era tempo di trovare misericordia.
Esempio: Petr. Rim. 1, 64: Misero me! che volli, Quando primier si fiso Gli tenni (gli occhi) nel bel viso?
Esempio: E Petr. Rim. 1, 116: Misera! che dovrebbe esser accorta.... che 'l tempo Non è chi 'ndietro volga, o chi l'affreni.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 20: Oh! miseri a noi tutti! ci conosciamo alla fine nostra!
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 74: Non arriva (il cavallo) dove i calci apposta: Misero il cavallier se giungea a pieno!
Esempio: E Ar. Orl. fur. 8, 82: E mentre dice indarno: Misero me! Chi ha cangiata mia dolcezza in tosco? Ode ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 39: Misero te, se l'orco ti ei coglie!
Esempio: Bern. Orl. 27, 3: Misera la vulgare e cieca gente, Che si crede ogni cosa che l'è detto.
Esempio: Tass. Lett. 2, 60: Oi me! misero me! Io aveva disegnato di scrivere, oltre due poemi eroici di nobilissimo ed onestissimo argomento, quattro tragedie.... e molte opere in prosa ec.
Esempio: Galil Op. Vin. 327: Ah, signor Paolo, miseri noi; bisogna dire risolutamente che no.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 95: Ohimè! me misero! misero me! Ho perso un tenero mio ramoscello Tra' miei bellissimi forse il più bello.