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1) Dizion. 5° Ed. .
GIOVARE.
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GIOVARE.
Definiz: Neutr. Dare aiuto, Recare utile o vantaggio, Far pro, ed altresì Essere, Riuscire, utile, molto opportuno, e simili, a chicchessia; e dicesi così di persona, come di cosa o di atto. È contrario di Nuocere.
Dal lat. juvare. –
Esempio: Dant. Inf. 13: O Iacopo, dicea, da sant'Andrea, Che t'è giovato di me fare schermo?
Esempio: Bocc. Decam. 5, 164: Le quali [opere], quantunque grandissime, belle e laudevoli fossero, non solamente non gli giovavano, anzi pareva che gli nocessero, tanto ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 245: Uno altopascino di Siena fa un brieve a una donna di parto, acciocchè ella partorisca sanza pena, e giovali molto, e simile a molte donne, a cui ella il prestò.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 6: Lasciàn star mia credenza come stasse. Sin qui m'ha il creder mio giovato, e giova: Che poss'io megliorar per farne prova?
Esempio: Varch. Stor. 1, 418: Nessuna lode è nè maggiore nè migliore tra i mortali, nè che più faccia gli uomini a Dio somiglianti, che giovare agli altri uomini, ed essere alle loro repubbliche della loro libertà e della loro salute cagione.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 71: S'ineguale è il merto, Adempi di tua grazia i lor difetti, E giovi lor che tuoi guerrier sian detti.
Esempio: Bald. Pros. 519: Si contentò di concederglielo: il che non fu senza gran provvidenza, essendosi allora aperta la via a Federico di giovare al mondo, ec.
Esempio: Red. Lett. 2, 346: Questa congiuntura mi giova ancora per supplicar Vostra Signoria.
Esempio: Parin. Poes. 81: Più d'ogn'altra cosa Però ti caglia rammentar mai sempre, Qual più cibo le nuoca, o qual più giovi.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 24: In cucina la carne non si trova Perchè mangiarla non è più permesso, E il saperne il motivo a te non giova.
Definiz: § I. E riferito a cosa. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 24: Per Dio, signor, venite; e fate prova S'allo suo scampo alcun consiglio giova.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 19: A piaga Ch'ei faccia, erba non giova od arte maga.
Definiz: § II. E usato assolutam. –
Esempio: Dant. Inf. 9: Che giova nelle fata dar di cozzo?
Esempio: Bocc. Decam. 2, 130: Ma, poichè vide le lagrime niente giovare, e sè esser serva con loro insieme, ec.
Esempio: Morell. Cron. 258: Dove giova pecunia o alcuno bene propio, nè parente, nè amico si trova, che voglia meglio a te che a sè, diposta la buona coscienza da parte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 101: Che nel resto mi dichino incostante, Non curo, pur che l'incostanzia giovi.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 424: Io dico che non so qual si sia meglio, o 'l mal che giova, o 'l ben che nuoce.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 24: Che gioverà l'aver d'Europa accolto Sì grande sforzo, e posto in Asia il foco, Quando ec.?
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 49: E fra tema e speranza il fin n'attende, Mirando or ciò che giova, or ciò che noce.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 472: In un calore, dirò così, assorbente e ferventissimo può qualche volta giovar l'acqua fredda.
Definiz: § III. E per Bastare al fine o all'effetto desiderato, Aiutarlo efficacemente, Valere, Servire, all'uopo; usasi per lo più assolutam., e in proposizione negativa. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Ciò che pria mi piaceva, allor m'increbbe; E pentuto e confesso mi rendei, Ahi miser lasso! e giovato sarebbe.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 114: Fecero venire molte paia di buoi per poter muovere quell'idolo; ma vedendo che non giovava, e ogni altro aiuto veniva loro meno, mandarono ambasciatori ad Appollonio, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 28: Oltre che sia robusto e sì possente, Che pochi pari a nostra età ritrova, E sì astuto in mal far, ch'altrui nïente La possanza, l'ardir, l'ingegno giova; Porta alcun'arme, ec.
Esempio: E 17, 62: Così la moglie ancor de l'Orco priega Il Re, che se ne vada; ma non giova.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 44: Nè giova ad Algazarre il fino usbergo, Ned a Corban robusto il forte elmetto; Che 'n guisa lor ferì la nuca e 'l tergo, Che ne passò la piaga, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 113: E cerca ritener con ogni prova La fuggitiva turba, e nulla giova.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 78: Ma non giovavano le parole e le grida in tanta confusione e tumulto, ec.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 89: Fatta che ebbe Marzio questa prima prova, la quale giovò molto a far ripigliar cuore a' Volsci, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 6: Qui la miseria non ci lascia mai; Almen, ti dia! giovasse la fatica!
Definiz: § IV. Pure per Valere, Servire, costruito con un compimento retto dalla particella Di. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 168: Cotali disutili e vane pompe, che nè a' passati arrecaron troppo di vera e salda gloria, nè a' posteri posson punto di esempio giovare.
Definiz: § V. E per Pare o Recar piacere, Dar diletto, Esser caro, Essere a grado, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 16: Però se campi d'esti luoghi bui, E torni a riveder le belle stelle, Quando ti gioverà dicere: Io fui, Fa' che di noi alla gente favelle.
Esempio: E Dant. Parad. 9: Onde la luce.... Del suo profondo, ond'ella pria cantava, Seguette, come a cui di ben far giova: In quella parte, ec. Petr. Mira. 1, 91: Quel tanto a me, non più, del viver giova.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 107: Poichè Filostrato ragionando in Romagna è intrato, a me per quella similmente gioverà d'andare alquanto spaziandomi col mio novellare.
Esempio: E Bocc. Teseid. 1, 28: Laond'io vi richieggio umilemente E prego, se in cotal vita vi giova, ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 14: Quanto giova a mirar pender da un'erta Le capre, e pascer questo e quel virgulto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 92: Nè un'ora senza lei viver gli giova.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 8: Or che fatto cristian quivi lo trova, Quel che non fece prima, or far gli giova.
Esempio: Ambr. Furt. 4, 2: Oh come mi giova far natte a simil persone, che par se le vadino cercando col fuscellino!
Esempio: Tass. Gerus. 13, 77: A ciascun giova La chioma averne, non che 'l manto, aspersa. Chi bee ne' vetri, e chi negli elmi a prova.
Esempio: Parin. Poes. 12: S'oggi ti giova Porger dolci allo stomaco fomenti, Sì che con legge il natural calore V'arda temprato, e al digerir ti vaglia, Scegli 'l brun cioccolatte.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 11: Lontano Dalle pubbliche cure esser mi giova.
Definiz: § VI. Att. Aiutare, Soccorrere, persona, e figuratam. anche cosa; Apportarle utile, vantaggio; ma in questo costrutto è proprio solamente di nobile scrittura. –
Esempio: Dant. Purg. 22: Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sè non giova, Ma dopo sè fa le persone dotte.
Esempio: E Dant. Conv. 65: E se nella presente opera.... più virilmente si trattasse che nella Vita Nuova, non intendo però a quella in parte alcuna derogare, ma maggiormente giovare per questa quella; Veggendo siccome ragionevolmente quella fervida e passionata, questa temperata e virile esser conviene.
Esempio: Bemb. Asol. 73 t.: Essi non hanno amicizie, essi non hanno compagnie, nè sono giovati dagli altri, nè essi giovano altrui.
Definiz: § VII. E per Dilettare, Recar piacere. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 48: Ed io son un di quei, che 'l pianger giova.
Esempio: Tass. Amint. 1, 1: Altri segua i diletti dell'amore (Se pur v'è nell'amor alcun diletto): Me questa vita giova.
Esempio: Leopard. Poes. 70: Noi per le balze e le profonde valli Natar giova tra' nembi.
Definiz: § VIII. Giovare alcuno di una cosa, vale Provvedernelo, Fornirgliela, Somministrargliela, opportunamente; ma è maniera non molto comune, dicendosi per lo più Aiutare alcuno di una cosa. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 5: Giovar ti voglio d'alcuna moneta.
Definiz: § IX. Giovare a uno di una cosa, e anche di una persona, si usò per Prenderne egli piacere o diletto, Compiacersene, Andargli essa cosa a grado, ed altresì Fargli essa utile, pro', gran comodo. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Della mondizia il sol voler fa pruova, Che, tutto libero a mutar convento, L'alma sorprende, e di voler le giova.
Esempio: E Parad. 8: Ma perchè sappi che di te mi giova, Un corollario voglio che t'ammanti.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 232: Mangiando egli lietamente, e del luogo solitario giovandogli, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 505: E di voler li giova; cioè prende l'anima diletto di tale volontà.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 8: La donna il tutto ascolta, e le ne giova, Credendo far, come farà per certo, Con l'annello mirabile tal prova, Che, ec.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 220: Dell'onore e del pro che ne viene a me, non ne voglio parlare: ma vi dirò solo che mi giova più del vostro che del mio.
Esempio: Cellin. Vit. 447: Avendo finiti i mia bastioni, toccai parecchi scudi inaspettatamente, che me ne giovò, e volentieri me ne tornai a finire 'l mio Perseo.
Definiz: § X. Giovarsi di checchessia, vale Servirsene, Valersene, al bisogno con utile o profitto, o in proprio vantaggio. –
Esempio: Libr. Astrol.: Quegli, che si voglion giovare della forza e della virtù di questo segno, fa mestieri che guardino ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 857: Facendogli veder le necessità, che aveano costretti i Padri di non aspettar il consentimento espresso della Maestà Sua, ma giovarsi del presunto.
Esempio: Magal. Lett. scient. 78: È più facile che io accetti i giacinti per i muschi greci, che non è che io mi giovi della somiglianza dell'odore che hanno i giacinti co' muschi greci, per finir di ritrovare i muschi greci.
Definiz: § XI. Giovarsi, o pel contrario Non giovarsi, di alcuna cosa, oppure, figuratam., di alcuna persona, vale Non avere a schifo, o pel contrario Avere a schifo, di prendere, usare, toccare, e simili, cosa presa, adoprata ec., da altri, oppure le cose preparate, usate, e simili, da alcuna persona che sia sudicia: e riferiscesi per lo più a cibi e bevande.
Definiz: § XII. Mi giova credere, sperare, Gli giova credere, sperare, Mi giovava ec., credere, sperare, e simili, è maniera che denota Essere la persona della quale si parla inclinata per buone ragioni a credere, sperare, e simili, Credere essa, Sperare ec., volentieri ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Tass. Gerus. 2, 51: Dunque suso a Macon recar mi giova Il miracol dell'opra.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 11: E se nè anche alcuna stella ho scorta De' Mercatanti, qui creder mi giova Ch'e' sieno in fiera, ovvero al lor vïaggio Per la Via Lattea a mercantar formaggio.
Definiz: § XIII. Fare a giova giova, e talora anche Giocare, a giova giova, vale Aiutarsi l'un l'altro, Darsi aiuto scambievolmente. –
Esempio: Bellin. Bucch. 55: Ed egli colle buone L'obbliga a far l'un l'altro a giova giova, E stia ognun nello stato che si trova.
Esempio: Giust. Vers. 213: Nel mondo va giocato a giova giova, E specialmente se gatta ci cova.
Definiz: § XIV. Solleticare dove a uno ne giova; maniera proverbiale, che significa Dire o Fare appunto quello che uno desidera. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 159: Rinaldo rispondea: tu mi solletichi, Padrone, appunto dove me ne giova.