Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
CELLA
Apri Voce completa

pag.169


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
» CELLA
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
CELLA.
Definiz: propriamente stanza terrena, dove si tiene, per lo più, il vino. Lat. cella vinaria, apotheca.
Esempio: Cr. 4. 34. 1. La cella del vino a Settentrione la dobbiamo avere opposita.
Esempio: E Cr. cap. 45. 1. Ma meglio si provvede, che 'l vino non inforzi, se si tenga in cella fredda.
Esempio: N. ant. 97. 2. Ed ella farà vista di scendere nella cella per altro, e voi, ec.
Esempio: Agn. Pand. Quelle, che ivi s'adoperano tutte l'ore, come della volta, cella, e della dispensa.
Definiz: E cella dicono alle lor camere i frati, e le monache. Lat. cella.
Esempio: Bocc. n. 4. 4. E seco nella sua cella ne la menò.
Definiz: ¶ Per qualunque camera l'usò il
Esempio: Petr. canz. 34. 4. Sol chiuso in fosca cella Dal dì, che la mammella, ec.
Definiz: ¶ E CELLA, per quello, che oggi noi diremmo cappella, quasi sacello. Lat. sacellum.
Esempio: Valer. Mass. P. Se. Il qual collegio negava una cella potere esser sacrificata a due Dij.
Definiz: E per metaf.
Esempio: Petr. canz. 6. 8. Qual cella è di memoria, in cui s'accoglia Quanta vede virtù, quanta beltade.
Definiz: E celle si dice anche a que' buchi de' fiali delle pecchie.