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Dizion. 1° Ed. .
CELLA
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CELLA.
Definiz: | propriamente stanza terrena, dove si tiene, per lo più, il vino. Lat. cella vinaria,
apotheca. |
Esempio: | Cr. 4. 34. 1. La cella del vino a Settentrione la dobbiamo avere opposita.
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Esempio: | E Cr. cap. 45. 1. Ma meglio si provvede, che 'l vino non
inforzi, se si tenga in cella fredda. |
Esempio: | N. ant. 97. 2. Ed ella farà vista di scendere nella cella per altro, e voi, ec.
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Esempio: | Agn. Pand. Quelle, che ivi s'adoperano tutte l'ore, come della volta, cella, e
della dispensa. |
Definiz: | E cella dicono alle lor camere i frati, e le monache. Lat. cella. |
Esempio: | Bocc. n. 4. 4. E seco nella sua cella ne la menò. |
Definiz: | ¶ Per qualunque camera l'usò il |
Esempio: | Petr. canz. 34. 4. Sol chiuso in fosca cella Dal dì, che la mammella, ec.
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Definiz: | ¶ E CELLA, per quello, che oggi noi diremmo cappella, quasi sacello. Lat.
sacellum. |
Esempio: | Valer. Mass. P. Se. Il qual collegio negava una cella potere esser sacrificata a
due Dij. |
Esempio: | Petr. canz. 6. 8. Qual cella è di memoria, in cui s'accoglia Quanta vede virtù,
quanta beltade. |
Definiz: | E celle si dice anche a que' buchi de' fiali delle pecchie. |
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