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Dizion. 5° Ed. .
CELLA.
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CELLA. Definiz: | Sost. femm. Piccola stanza nei conventi, dove dimora ciascun frate o ciascuna monaca. |
Dal lat. cella. – Esempio: | Fiorett. S. Franc. 62: Si stava [frate Masseo] quasi di continuo rinchiuso in cella, macerandosi con digiuni, vigilie, orazioni e pianti grandissimi. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 171: E seco nella sua cella ne la menò. |
Esempio: | Libr. Similit.: Disse la monaca:.... lasciatemi ritornare alla mia cella a togliere certe mie cosette. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 20: Andatosene alla devota cella, e trovatolo in presenza come la fama gliele aveva dipinto in assenza, gli fece molte grandi elemosine. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 161: Onde non avesse ad accorarsi in vedersi ridotto a dovere starsene ritirato in una cella di un frate. |
Definiz: | § I. Cella dicevasi una Stanza terrena per uso di tenervi specialmente il vino, e talora prendevasi per Cantina. – |
Esempio: | Bianc. Laud. 48 t.: O Virgo gloriosa, Che del buon vin tu se' la cella, Per grazia tu mi doni (qui in locuz. figurata.). | Esempio: | Nov. ant. B. 99: Ella farà vista di scendere nella cella per altro. |
Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 194: Ma meglio si provvede che 'l vino non inforzi, se si tenga in cella fredda. |
Esempio: | Pandolf. Gov. Fam. 73: Solo quelle chiavi che s'adoperano a tutte l'ore, come della volta, della cella o della dispensa, queste consegnasse ec. |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 19, 129: Alcuna volta nella cella andava, E pel cocchiume le botte assaggiava. |
Definiz: | § II. Cella si disse anche per Bettola, Taverna. – | Esempio: | Stor. Pistol. 2: Seguitòe, che certi giovani,.... li quali teneano la parte Bianca, ed altri giovani,.... li quali teneano la parte Nera, essendo a una cella ove si vendea vino, e avendo bevuto di soperchio, nacque scandolo intra di loro giuocando. | Esempio: | Savonar. Pred. 21: Voglio fare conto di essere stamani in una cella, e voglio fare el pazzo e lo imbriaco. |
Definiz: | § III. E per Stanza qualunque, per lo più non grande. – | Esempio: | Pallad. Agric. 31: Di sotto alla cella della colombaia si facciano due altre camerette. Una per tortole: ed è molto agevole a nutricarle. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 247: S'i' 'l dissi, io spiaccia a quella ch'i' torrei Sol chiuso in fosca cella Dal dì che la mammella Lasciai. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 3, 16: A pena ha Bradamante dalla soglia Levato il piè ne la secreta cella, Che 'l vivo spirto da la morta spoglia.... le favella. |
Definiz: | § IV. Per similit. Celle diconsi gli Spartimenti dell'alveare delle api, ed anche l'alveare stesso. – | Esempio: | Ugurg. Eneid. 19: Empiono [le api] le celle loro di dolce cibo. | Esempio: | Car. Eneid. 1, 695: Con tal sogliono industria a primavera Le sollecite pecchie.... Per fiorite campagne esercitarsi,.... Del celeste licor le celle empiendo. |
Esempio: | Rucell. G. Ap. 181: Ma tu però le lor rimose celle Leggiermente col limo empi e ristucca. |
Definiz: | § V. E pur per similit., detto dei Buchi che si scavano altri piccoli animali. – | Esempio: | Targ. Viagg. 10, 76: Questi animaletti simili a lombrichi... furono costretti a scavarsi nei corpi duri tali cavernette o celle, che furono la loro ordinaria abitazione. |
Definiz: | § VI. Cella, dicesi anche Uno dei tre scompartimenti nei quali anticamente supponevasi che fosse diviso il cervello, come sede di alcune facoltà dello spirito. – | Esempio: | Lat. B. Tesorett. 64: Nel capo son tre celle.... Davanti è lo ricetto Di tutto lo 'ntelletto,.... Nel mezzo è la ragione,.... Di dietro sta con gloria La valente memoria. | Esempio: | E Lat. B. Tesorett. 66: Li fatti e le favelle Rapportano alle celle, Ch'i' v'aggio nominate. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 35: Qual cella è di memoria, in cui s'accoglia Quanta vede vertù, quanta beltade, Chi gli occhi mira ec.? |
Definiz: | § VII. Cella dicevasi la Parte interna di un tempio pagano, escluso il portico e il peristilio. – | Esempio: | Liv. Dec. 2, 90: Furono posti dinanzi a' piè di Giuno la reina nella cella di Giove. | Esempio: | Val. Mass. volg. 1, 47: Contradiato fue dal collegio de' Pontefici, dicendo che una cella sola a due Iddii direttamente consecrare non si potea. |
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