Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
MAI
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MAI.
Definiz: Avverb. In alcun tempo. Lat. unquam. Gr. ποτέ.
Esempio: Bocc. nov. 26. 7. E giurógli di mai non dirlo.
Esempio: E Bocc. num. 23. Io intendo, che da quinci innanzi sien più che mai.
Esempio: Dant. Purg. 23. Qual Barbare fur mai, quai Saracine?
Esempio: E Dan. Par. 3. Che non gustata non s'intende mai.
Esempio: Petr. son. 201. Quanto mai piovve da benigna stella.
Esempio: E Petr. son. 212. Non sperar di vedermi in terra mai.
Definiz: §. I. Si usa ben sovente unito al Sempre, e gli dà maggior forza.
Esempio: Bocc. nov. 72. 10. Se voi mi prestate cinque lire ec. io sempre mai poscia farò ciò, che voi vorrete.
Esempio: Petr. son. 125. Per far sempre mai verdi i miei desiri.
Definiz: §. II. In vece di Sempre. Lat. semper. Gr. ἀεί .
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Così è oggi bello il cielo, come fu mai.
Esempio: Bocc. nov. 60. 20. Egli primieramente mi mostrò il dito ec. così intero, e saldo come fu mai (quì è detto per equivoco, e vuol, che s'intenda per negazione, senza aggiunta di negativa, parlando di cosa, che non era stata, e non era)
Definiz: §. III. Talora nega, senza la negazione. Lat. nunquam. Gr. μηδέποτε.
Esempio: Bocc. nov. 17. 14. Alle sue femmine ec. comandò, che ad alcuna persona mai manifestasssero chi fossero.
Esempio: E Bocc. num. 55. Ti priego, che mai ad alcuna persona dichi d'avermi veduta.
Esempio: E Bocc. nov. 54. 2. Che mai ad animo riposato per lo dicitor si sarebber sapute trovare.
Esempio: M. V. 8. 39. I Perugini, per loro alterigia mai si vollono dichinare ad alcuno accordo.
Definiz: §. IV. Pure si aggiugne a tal particella la negativa in maniera, che se la voce Mai le precede, necessario è, che l'una, e l'altra preceda anche al verbo.
Esempio: Bocc. nov. 17. 61. Ma essa tenera del mio onore mai ad alcuna persona fidar non mi volle, che verso Cipri venisse.
Esempio: Petr. canz. 5. 4. Popolo ignudo, paventoso, e lento, Che ferro mai non strigne, Ma tutti i colpi suoi commette al vento.
Esempio: Pass. 269. Si legge nella vita de' santi Padri, che 'l diavolo disse una volta a santo Maccario: perchè mi vinci tu? che se tu digiuni, io non mangio mai; se tu vegghi, io mai non dormo.
Definiz: §. V. Che se preceda la negazione, vi ha esempli del posporre, e dell'antiporre la particella Mai al verbo, benchè forse più frequentemente si posponga.
Esempio: G. V. 9. 12. 1. E in questo mezzo l'arti, e la mercatanzía non istetter mai peggio in Firenze.
Esempio: Bocc. intr. 15. Lasciamo stare, che ec. i parenti insieme rade volte, o non mai si visitassero, e di lontano.
Esempio: Petr. canz. 6. 7. Ove non spira folgore, nè indegno Vento mai, che l'aggrave.
Esempio: E Petr. son. 125. Nè lagrime sì belle Di sì begli occhi uscir mai vide il sole.
Definiz: §. VI. Con due, o più negazioni pur nega.
Esempio: G. V. 6. 36. Lo 'mperadore, venuto in Toscana, non volle entrare in Firenze, nè mai non vi è entrato.
Definiz: §. VII. Talora è in forza di Pure.
Esempio: Bocc. nov. 73. 18. Mai, frate, il diavol ti ci reca.
Definiz: v. Dep. Decam. 43.
Definiz: §. VIII. Maisì, Mainò, Maipiù, e simili altri accoppiamenti di diverse particelle vedansi a' loro luoghi.