Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
FORCELLA
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FORCELLA.
Definiz: La bocca dello stomaco, dove finiscon le costole.
Esempio: M. Aldobr. E siccome di mangiare zucche, mellóni, lomíe, muliache, pesche, mele di state a digiuno, per lo grande caldo, per la forcella, e per lo caldo fegato raffreddare.
Esempio: E M. Aldobr. appresso. Che l'huom senta la forcella leggiere, perciocchè ella non puote, ne mica cuocere appunto insieme.
Esempio: Tes. Br. 5. 41. Ma quando ella si cognosce, che 'l pasto non è tutto consumato dentro, alle sue forcelle si gli fa noia.
Esempio: Cresc. Dimora nella forcella del petto.
Esempio: Cirif. Calv. 4. Forte spronando l'asta alla forcella Del pettignon gli pose.
Definiz: §. Per Fauce.
Esempio: Mor. S. Greg. Ecco io ho aperto la mia bocca, e la mia lingua parlera nelle mie forcelle.
Esempio: Varch. Stor. 9. Increspato da capo, dove s'affibbia alla forcella della gola con uno, o due gangheri (parla del lucco)